Non solo gli Ominidi conoscevano la Tecnologia

di Juanne Pili.

Gli strumenti più antichi in pietra mai trovati potrebbero mettere a congedo la convinzione che solo gli appartenenti al genere Homo –  ominidi – siano stati capaci di produrre strumenti complessi.

australopitecoPiù di 80 anni fa, l’antropologo Louis Leakey trovò strumenti in pietra nella Olduvai Gorge in Tanzania. Decenni più tardi, lui e sua moglie Mary assieme alla loro squadra trovarono le ossa di una specie che Leakey chiamato Homo Habilis. Questa scoperta generò la teoria comunemente accettata in base alla quale l’uso di strumenti in pietra da parte dei nostri antenati partisse con il genere Homo; tale gruppo comprende anche gli esseri umani moderni. Il più antico di questi strumenti risale a 2,6 milioni di anni fa – periodo in cui compaiono i primi ominidi. Sconvolgimenti climatici hanno trasformato una fitta foresta in savana aperta, spiengendo i nostri antichi antenati a sviluppare quella che noi oggi chiamiamo la tecnologia. Per meglio rifornirsi di cibo.

Da qualche giorno questa convinzione è stata ribaltata. Sono stati rinvenuti infatti manufatti vecchi di 3,3 milioni di anni, presentati ad una Conferenza in California la scorsa settimana. Sono nettamente antecedenti i primi esemplari appartenenti al genere Homo. Vale a dire che abbiamo avuto altri antenati, oltre gli ominidi, in grado di dotarsi di tecnologia. Ovvero, aventi intelligenza sufficiente. Un breve resoconto è stato già pubblicato su Nature.

Il paleontologo Zeresenay Alemseged, della California Academy of Sciences, di San Francisco è entusiasta:

«Questa scoperta è un punto di riferimento riguardante una delle principali tappe evolutive».

Scimpanzé e altri Primati usano pietre per rompere le noci, ma i loro strumenti non hanno la maestria dei produttori di utensili di Oldowan, che colpivano una pietra contro un’altra, tanto da ottenere strumenti – derivati – taglienti. Nel 2010, Alemseged e il suo team hanno riportato una scoperta intrigante in un sito chiamato Dikika in Etiopia. Notarono infatti segni di taglio su ossa vecchie 3,4 milioni di anni fa, quando ancora si aggiravano gli Australopithecus Afarensis nell’Africa Orientale. Ovvero specie precedenti il genere Homo. Prima di quando ci si aspettava la produzione dei primi strumenti complessi in pietra. A onor del vero, non tutti i ricercatori sono concordi riguardo il ritrovamento, attribuendo i segni alla usura naturale, come il calpestio, o morsi inflitti dai coccodrilli.

scavi
Scavi di Lomekwi. Credit: Nature/MPK/WTAP

Nel tentativo di risolvere l’enigma, un team guidato da Sonia Harmand della Stony Brook University di New York, che già nel 2011 trovò strumenti più vecchi più di 3 milioni di anni in un sito a ovest del Kenya, nel lago Turkana. Il team prese una strada sbagliata giungendo su un lembo di terra che sembrava interessante; trovarono così pezzi di roccia simili ai resti lasciati dalla produzione di strumenti di pietra. In tutto trovarono 19 manufatti sepolti.

Gli strumenti provengono da sedimenti che la squadra di Harmand datarono a circa 3,3 milioni di anni fa e sono molto più grandi dei manufatti Oldowan: alcuni pesano fino a 15 chili. Il team ha concluso che gli strumenti rappresentano una cultura distinta, che hanno chiamato di Lomekwi dopo che il sito dove sono stati trovati gli attrezzi.

«Lomekwi segna un nuovo inizio nella storia dell’archeologia».

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