di Juanne Pili.
In qualche modo il pesce ed i condom ci aiuteranno a salvare la Foresta Amazzonica.
Centinaia di persone si sono riunite lo scorso settembre per l’apertura di un impianto di trasformazione del pesce, nello stato brasiliano di Acre. Alcuni vip si sono avventurati nella fabbrica per visitarla. L’impianto è stato costruito con l’aiuto di ingegneri danesi.
Verranno investiti 32 milioni di dollari per fare di Acre un centro importante dell’acquacoltura del pesce. Diverse aziende hanno fiutato l’affare finanziando l’iniziativa. Si tratterebbe di una fonte di proteine alternativa a qualle fin’ora data dall’allevamento di bovini, che nella foresta amazzonica, significherebbe più deforestazione per ricavare nuovi pascoli.
Acre diventerà così un modello di sviluppo sostenibile in una delle regioni più sensibili allo sfruttamento ambientale. Si tratta di una lunga serie di investimenti mirati a questo scopo, grazie anche alla propaganda ambientalista dal Partito dei Lavoratori.
L’antropologo Steve Schwartzman è uno dei testimoni di questo cambiamento di tendenza, orientato alla salvaguardia ambientale:
«Acre è davvero il leader [tra le regioni del mondo che] chiaramente stanno facendo qualcosa di giusto».
In molti modi, Acre è il luogo di nascita del moderno movimento socio-ambientale brasiliano, nato dai lavoratori che sfruttano gli alberi della gomma, cercando di fermare gli allevatori avidi di terra, rubata alla foresta. Chico Mendez, leader del sindacato dei battitori della gomma, è stato assassinato nel 1988 per questa lotta, ma i suoi colleghi continuano a lottare influenzando non poco l’opinione pubblica. Una di loro, Marina Silva, ha rivoluzionato la politica forestale del Brasile nel ruolo di ministro dell’ambiente, dal 2003 al 2008.
Anche la produzione della gomma potrebbe tornare utile allo sviluppo sostenibile. Come testimonia l’azienda che produce latex naturale dal 2008, insomma, il materiale con cui si producono i condom. E’ stato infatti sviluppato un sistema per mappare delle foreste, in modo da compensare la deforestazione con l’impianto di nuovi alberi, come avviene già nei paesi scandinavi.
La Banca di sviluppo tedesca ha già acquistato per circa 16 milioni di euro il carbonio che si produce ad Acri. Lo stato sta anche portando avanti un accordo con la California che permetterebbe alle aziende locali di ottenere maggiori crediti.
Il Governatore Tião Viana sostiene del resto che Acri persegue una visione ambientale, ma ha bisogno di avere dei ricavi. Senza investimenti sufficienti da governi o aziende, questo esperimento ambientale potrebbe scontrarsi contro un muro e le casse si prosciugherebbero:
«Dobbiamo farlo insieme … Non siamo alla ricerca di favori, siamo alla ricerca di investimenti».
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