di Juanne Pili.
Stati Uniti – La National Academy of Sciences e la National Academy of Medicine stanno sviluppando linee guida per un rapido avanzamento nella ingegneria genetica su embrioni umani e cellule germinali.
Fin dal mese scorso i ricercatori hanno annunciato la possibilità di utilizzare un nuovo sistema di montaggio riguardante il gene CRISPR-Cas9 per rimuovere un gene mutato da un embrione umano. Lo studio ha coinvolto un piccolo numero di embrioni ed è ancora in atto, suscitando già dibattiti etici riguardanti l’editing del genoma umano con modifiche genetiche trasmissibili alle generazioni future. Ovviamente le posizioni di ricercatori e una parte dei filosofi etici sono diametralmente opposte riguardo la possibilità tale ricerca possa continuare; entrambi concordano sul fatto che le questioni bioetiche e giuridiche debbano essere discusse ulteriormente prima che un embrione modificato venga impiantato in un essere umano. Senza contare che molti paesi vietano la modifica della linea germinale umana, uno a caso, l’Italia. Gli USA vietano l’impiego di fondi federali per questo tipo di ricerche, già legali in molti dei suoi Stati. Insomma, al solito la questione etica riguarderà i meno abbienti e non disturberà gli eventuali investitori privati.
E’ già previsto un summit internazionale che si terrà in autunno, dove scienziati, filosofi e pazienti si incontreranno per trovare una soluzione, sempre che riescano a concordare su quale sia il problema. Le accademie inoltre istituiranno un gruppo di lavoro per studiare le questioni etiche, giuridiche, sociali e scientifiche riguardo l’editing della linea germinale e sviluppare una dichiarazione di consenso sulla sua pratica. Un comitato consultivo indipendente sarà incaricato di guidare il futuro processo decisionale.
Intanto continueranno a nascere bimbi eticamente affetti da patologie genetiche.
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