Bestiario delle bufale tramite giornali autorevoli

di Juanne Pili.

La lista dei giornali autorevoli e rispettive testate online che abboccano alle bufale è sconcertante, se pensiamo che i giornalisti tendono solitamente a criticare – spesso non a torto – i blogger. Da che pulpito?

bogartIl Giornale, il Fatto Quotidiano, Corriere della Sera, Repubblica, RAI, Presa Diretta, ADNKronos, l’ANSA. La triste lista potrebbe andare avanti. Sono stati pizzicati persino nell’uso del google translate in maniera fedele e scopiazzare beatamente da Wikipedia.

I giornali autorevoli non sono immuni dalle bufale. Dovrebbero avere fondi e professionalità sufficiente a garantire un fact cheking adeguato sono il punto di riferimento per eccellenza di un blogger serio, oltre che per il semplice utente interessato a informarsi come si deve. Eppure a quanto pare la nostra attenzione deve duplicarsi, portandoci a dover verificare persino l’attendibilità delle loro fonti. C’è chi per esempio prende ancora sul serio siti satirici come Lercio. Siamo ben lontani dall’affidabilità di fonti estere come la BBC, dove non esiste un ordine professionale che in teoria dovrebbe garantire … non si sa bene cosa.

Tra gli argomenti più imbarazzanti dei giornali autorevoli troviamo i seguenti:


L’aereo supersonico di Putin;

Il Sole è un pianeta;

Tessin, vicino a Lugano – Città inventata;

Sulla Luna non c’è gravità;

Gli negano la patente perché è gay;

Blitz egiziano in Libia: 155 combattenti ISIS uccisi, 55 catturati;

Orrore Isis, decapitato con la maglia del Napoli;

Il consigliere di Obama e gli Alieni;

«Stay hungry, stay foolish» tradotto presumibilmente col google translate: «Rimanete affamati. Rimanete sciocchi»;

Nazionale nordcoreana a rischio esecuzione;

Sugli “amanti incrastrati”;

«Berlino non esclude i controlli al confine italo-tedesco»;

Annuncio della sesta stagione di Breaking Bad;

Prende il sole nuda col sedere fuori dalla finestra, causa tamponamento;

Rivelazioni di Putin riguardo l’11 Settembre;

Corte Europea vieta i Battesimi;

Facebook chiude WhatsApp;

Manlio Sgalambro autore di «Fra Martino Campanaro»;

Sergio Mattarella fa causa a Banca d’Italia per un Bot;

Messaggi subliminali in un singolo di Jovanotti;

I gamberi che arrivano sulle nostre tavole sono di scarsa qualità;

Rischio blackout mondiale per il 20 marzo 2015.

La lista proposta rappresenta solo una minima parte dei titoli che potete divertirvi a spulciare con Google. Per maggiori approfondimenti esistono gli archivi sullo pseudogiornalismo di Paolo Attivissimo (Disinformatico) e Bufale Un Tanto al Chilo (Butac) principali fonti di questa ricerca.

Alcuni esempi da consegnare ai Posteri


Il Fagiano Bomba

Una notizia pubblicata sul Corriere il 30 novembre 2014, come su altre testate, ci da da pensareL’agenzia Khaama diffonde le immagini di un presunto fagiano “bomba” rinvenuto a Faryab, in Afghanistan.

bird1Oltre al presunto innesco l’animale avrebbe avuto addosso anche una bomba, l’ordigno è stato poi disinnescato dalle forze dell’ordine locali, con l’inevitabile morte del pennuto. Si sospetta che a inviarlo sarebbero i Talebani. Tuttavia ci sono degli elementi che non convincono nelle immagini diffuse. Innanzitutto l’uccello in questione sembrerebbe essere un Ubara. Questo animale dovrebbe essere tipico dell’Africa e di alcune regioni dell’Europa Meridionale. Non di meno come tutti gli uccelli, migra, e l’Afghanistan è compresa tra le regioni del mondo in cui è possibile avvistare un Ubara; anche a seguito di un programma di reintroduzione portato avanti dall’Arabia Saudita.

Un altro elemento è l’apparecchiatura stessa che è riconducibile – assieme alla targhetta rossa sulla zampa – ad un localizzatore satellitare, ovvero un apparecchio noto agli ornitologi. Senza contare poi che non sarebbe la prima volta in cui un uccello dotato di localizzatore viene abbattuto da militari “sotto stress”. Anche se in passato – come ai giorni nostri – sono stati effettivamente impiegati degli animali (uccelli inclusi) a scopi bellici, come scrivevamo già in tempi non sospetti.

Domanda: Su quali basi il Corriere escluderebbe l’ipotesi dell’ennesimo volatile abbattuto, in zone di guerra, perché scambiato per qualcos’altro?

Minorenne Boia in Iran

La IHR (Iran Human Right) che ringraziamo per la dritta, ci segnala un articolo della Ebrat news, dove sono state pubblicate delle foto riguardanti il “ragazzino” che avrebbe partecipato ad una condanna a morte in Iran.

Il “ragazzino” di cui parla il Corriere, in realtà è un ragazzo di 23 anni, si chiama Ali ed è il figlio di Kima, una delle vittime dell’uomo condannato a morte. Nel nostro precedente articolo avevamo presentato già diversi dubbi, anche perché la foto, di scarsa qualità, riportata dal sito del quotidiano italiano, presa dal sito della IHR, non ci convinceva per niente.

 

Ecco le foto della Ebrat news:

 

Avrà il Corriere pubblicato un aggiornamento? No, nel sito del quotidiano si trova ancora la vecchia notizia sensazionalista del 28 maggio, con la solita foto di scarsa qualità, che fa effettivamente pensare ad un minore, dotato di forze sovrumane, tanto da essere in grado di rimuovere un piedistallo da sotto il corpo di un uomo pesante almeno il doppio di lui. Per quanto in Iran senza dubbio avvengono delle violazioni reali dei diritti umani, va notevolmente ridimensionata la notizia del Corriere, il quale parla di un «minore coinvolto nella procedura di esecuzione».

 


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