di Juanne Pili.
Per sistema fotovoltaico off-grid si intende una rete elettrica indipendente da quella tradizionale.
I tetti delle nostre case potranno presto trasformarci da meri consumatori a produttori, restando collegati alla rete; non di meno le reti domestiche secondo la filosofia del peer to peer – sdoganata da Internet – ci permetteranno una grande autonomia, senza bisogno di essere collegati al sistema industriale dell’energia. Si tratta del fotovoltaico off-grid. Questo è quanto si evince da un comunicato della società tedesca SMA Sola Technology, colosso del fotovoltaico in Europa:
«Con questa tecnologia intelligente SMA definisce nuovi standard per un approvvigionamento economico e orientato al futuro che si basa su energie rinnovabili … Oltre a Sunny Boy Smart Energy, il primo inverter con accumulo integrato disponibile fin da subito, ci siamo focalizzati sull‘integrazione della mobilità elettrica e di pompe di calore: è proprio la combinazione fra gestione energetica intelligente con SMA Smart Home e un’infrastruttura di carica a consentire un aumento dell‘autoconsumo e una riduzione dei costi energetici. Si profilano dunque opportunità interessanti sia per l’industria che per le abitazioni private».
Gli “inverter” sono la chiave del funzionamento di questa tecnologia. L’energia prodotta attraverso la radiazione solare infatti è di tipo “continuo”; gli inverter sfruttando le proprietà fisiche delle spirali applicate al fenomeno della conversione dell’energia elettrica in campi magnetici e viceversa, in questo modo sono in grado di convertire energia continua in alternata, in modo da poter essere consumata dagli apparecchi elettrici ed elettronici. I critici sostengono – a ragione – che usare l’elettrolisi riduca notevolmente la resa degli impianti, non di meno, l’energia rilasciata dal Sole è completamente gratuita, la nostra Stella non ci chiede alcun soldo, inoltre nuovi studi ci fanno ben sperare di poter accumulare l’esubero di energia utilizzando il metabolismo di batteri OGM.
Non tutta l’energia prodotta viene consumata immediatamente, quindi per evitare che quella in esubero si converta in calore, dissipandosi, occorre accumularla in apposite batterie, come quelle a combustibile (idrogeno e ossigeno) ottenuto per elettrolisi dell’acqua. Questa tecnologia viene sostenuta da diversi studiosi, come l’economista Jeremy Rifkin, che abbiamo citato in diversi articoli, in quanto si lega anche con l’argomento delle Smart City.
Esistono attualmente vari tipi di batterie, alcune già in commercio, altre in fase di studio. Per adesso i costi sono elevati, ed è il principale freno che limita la diffusione del fotovoltaico. Scoraggiarsi non serve, anzi, viviamo in un’epoca di fitte scoperte che fanno ben sperare.
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