Esiste una Grammatica Universale?

di Juanne Pili.

Richard Futrell, linguista dell’Istituto di Tecnologia di Cambridge, ha effettuato una analisi su 37 lingue, rilevando che, nonostante le grandi differenze, hanno in comune una caratteristica universale del linguaggio umano.

babele

Le lingue evolvono, come un qualsiasi essere vivente, per rendere la comunicazione più efficiente possibile, riducendo le distanze tra gli elementi fondamentali delle frasi. I risultati dello studio di Futrell, sono stati pubblicati online negli Atti della National Academy of Sciences. Questo potrebbe essere un altro tassello a favore della tesi in base al quale esiste una grammatica di base comune in tutti i linguaggi, verosimilmente dovuto al fatto che discendiamo tutti da un unico popolo ancestrale che un bel giorno lasciò l’Africa per colonizzare tutto il pianeta.

In uno studio fondamentale di Noam Chomsky si parla per esempio di Grammatica Universale. (Regole e rappresentazioni – Sei lezioni sul linguaggio) Il fatto stesso che noi siamo in grado di imparare una lingua straniera ne sarebbe la prova. Stando al pensiero di Wittgenstein possiamo all’inverso dedurre che se un animale (meglio ancora un essere alieno) potesse parlare non è detto che saremmo in grado di capirlo, perché si configura un mondo diverso dal nostro; insomma, non sarebbe presente una grammatica comune.

Si conoscono ad oggi almeno settemila lingue ancora parlate, appartenenti a circa 150 famiglie linguistiche diverse. Variano ampiamente tra loro, specialmente nel modo di mettere assieme le frasi. Queste sono basi logiche fondamentali, il cui studio ha creato non pochi problemi nella storia del pensiero. I suoi principali elementi sono il Soggetto, il Verbo, e l’Oggetto o Sostantivo. L’ordine con cui si presentano può variare a seconda del linguaggio. Non è detto poi che venga contemplata la Copula (il verbo essere) mancanza all’origine di diverse incomprensioni logiche e metafisiche. Per esempio il concetto di Essere, partito con Parmenide e coltivato in età contemporanea dalla Scuola Continentale, potrebbe essere frutto di una confusione della copula col sostantivo:

«l’Essere è»

Ci accorgiamo del problema se prendiamo in esame un altro verbo:

«Il Vedente vede il Veduto»

Che senso avrebbe sostenere «il Vedere vede»? Nessuno. Ci accorgiamo subito che stiamo confondendo verbo e sostantivo. Questo in passato, soprattutto nel greco antico, è stato meno evidente col verbo essere. Generando paradossi, i quali si risolvono spesso facendo notare che esiste una gerarchia fondamentale che tiene separati grammatica (metalinguaggio) e linguaggio. Confondere questi due livelli può generare non pochi problemi di comprensione, oltre a causare sonori mal di testa. «Mai incrociare i flussi!».

© Riproduzione Riservata

RelatedPost

Commenti

commenti

Precedente Egitto Misterioso - VIDEO Successivo Teatro Tor Bella Monaca - Un lutto dimenticato