Bufala – Piramidi sommerse alle Bermuda

di Igor Carta

Se ne sono sentite tante sul Triangolo delle Bermuda, ma la più celebrata è senz’altro quella delle piramidi sommerse

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Si dice spesso che il mondo vada per cicli, anche per le bufale funziona così, non è raro infatti imbattersi in notizie già esaminate e definite non attendibili che vengono rilanciate, nuovamente discusse e nuovamente dichiarate infondate. Del Triangolo delle Bermude avevamo già parlato in passato, specie in riferimento alla scomparsa della Squadriglia 19, cinque aerosiluranti della US Navy che svanirono nel nulla nel dicembre 1945. In quell’articolo si fornivano anche alcuni dati per capire meglio che dietro tutte le “sparizioni” in quel tratto di mare non si celasse alcun mistero. Ciclicamente dicevamo, rispunta anche la famosa faccenda delle strutture sommerse, sono in tanti a sostenere che  sotto il mare delle Bahamas alberghino i resti della mitica città di Atlantide, tanti che sostennero di aver effettuato ricerche, immersioni e di aver visionato piramidi, edifici, strade e monumenti sommersi. La più famosa “notizia” riguarderebbe una piramide di cristallo che sarebbe stata avvistata da tal Ray Brown, prima definito medico, poi scienziato, poi naturopata che, durante una immersione nel mare delle Bahamas con alcuni amici nel 1968, avrebbe scorto una gigantesca struttura piramidale elevarsi dal fondale, lati approssimativi di 300×200 metri ed altezza di oltre 100.

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Altri siti di informazione rilanciarono la storia sostenendo che Brown sarebbe anche penetrato nella piramide ed avrebbe riportato in superficie una sfera di cristallo rimossa da una scultura, anche degli sconosciuti ricercatori francesi si sarebbero imbattuti in tale struttura, ma fornire generalità sembrava troppo…i MIB non scherzano. Nuova linfa accorse nel 1991 grazie ad un giornale, il Weekly World News che rese noto il ritrovamento di ben due piramidi, peccato che la testata era chiaramente satirica, avendo riportato in passato notizie tipo “Satana catturato in Iraq”, o “Hillary Clinton adotta un bambino alieno”. Qualcuno la prese sul serio invece. A conti fatti, con i mezzi oggi a disposizione, tipo Google Earth, sarebbe assai semplice effettuare una verifica preventiva, ci sono centinaia di articoli sull’argomento ma nemmeno uno che rilasci delle coordinate ad esempio, si parla dei dintorni dell’isola di Bimini, o della depressione chiamata “lingua dell’oceano” tra le isole di Andros e di Nassau, ma sembra davvero poco come base di partenza. Insomma una storia affascinante ma solo una storia, con tutti i tratti della bufala.

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