Triangolo delle Bermuda – Squadriglia 19

di Igor Carta

Squadriglia 19 – Cinque aerosiluranti in addestramento, sparì nel nulla nel Triangolo delle Bermuda nel 1945.

Screenshot dal film di Spielberg
Screenshot dal film di Spielberg

François Truffaut e Steven Spielberg immaginarono di ritrovarli integri, nel bel mezzo di una tempesta nel deserto di Sonora, in Messico; il film si chiamava Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo e in combinazione con diversi libri del medesimo periodo, fine anni ’70, contribuì non poco ad alimentare la leggenda del Triangolo delle Bermuda. Infatti, dati alla mano, la stessa Guardia Costiera statunitense annota che la percentuale di sinistri nella zona non rileva dati così eclatanti, anzi, parrebbero nella normale percentuale dei tratti di mare interessati da intense attività di navigazione. Fondamentale è stato lo studio del giornalista Larry Kusche, il quale studiando i dati ha potuto concludere che:

«1) è stato possibile trovare una spiegazione razionale per la maggior parte degli incidenti verificatisi nella zona;

2) i pochi casi rimasti insoluti sono quelli per cui non è stato possibile trovare informazioni;

3) diverse “sparizioni” accreditate al Triangolo in realtà si sono verificate molto più lontano;

4) contrariamente alla leggenda, quasi tutti gli incidenti si sono verificati quando il tempo era brutto;

5) chi ha scritto libri sul Triangolo ha deliberatamente nascosto informazioni che avrebbero permesso di fornire semplici spiegazioni per le sparizioni;

6) alcuni incidenti non sono mai avvenuti se non nella fantasia di chi ha scritto libri sul Triangolo delle Bermuda».

Il Volo 19


Il caso più eclatante, quello che come nessun altro ha contribuito ad alimentare la leggenda del Triangolo del Diavolo, riguarda cinque aerei: i famosi Avengers del Volo 19, aerosiluranti decollati il 5 dicembre 1945 dalla base di Fort Lauderdale, in Florida, per una missione d’addestramento.

Gli Avengers della Squadriglia 19
Gli Avengers della Squadriglia 19

Decollati alle 14:10 avrebbero dovuto fare rientro in un paio d’ore, ma scomparvero nel nulla, tecnicamente alle 20:00, ora stimata per l’esaurimento del carburante imbarcato. A differenza di tutte le altre “sparizioni inspiegabili” quella della Squadriglia 19 fu invece monitorata fino all’ultimo, in una serie di scambi via radio a dir poco inquietanti. La missione prevedeva, dopo il decollo, la navigazione a est in direzione delle Bahamas, dove era prevista un’esercitazione di bombardamento che venne conclusa verso le ore 15; da quel momento iniziarono tra gli Avengers una serie di confuse comunicazioni radio, captate dalle basi a terra, in cui si menzionavano malfunzionamenti nella strumentazione di bordo da parte del comandante della missione, il tenente Charles Taylor, un veterano con 2500 ore di volo. Su di esso in seguito, venne addossata la responsabilità dell’accaduto, in seguito modificata con l’aggiunta di «cause misteriose» su pressione dei famigliari di Taylor, preoccupati dell’onorabilità del figlio, il quale si portava dietro la fama sì di abile pilota ma assai istintivo, è noto che non era nuovo ad episodi del genere. Leggendo le conversazioni emerge subito qualcosa di inconsueto: L’aerosilurante Avenger è dotato di ben tre bussole, sembra strano che su cinque apparecchi non ve ne fosse nemmeno una in efficienza. Sull’Avenger l’equipaggio era formato da tre uomini, pilota, navigatore-puntatore e mitragliere-marconista, tutti novizi con appena 300 ore di volo, tranne Taylor e il capitano Ed Powers, nessuno pare avesse a bordo delle mappe o nemmeno l’orologio da polso per tentare il metodo d’orientamento col quadrante. Fatto ancora più strano, visto che oltre all’esercitazione a fuoco ne era prevista un’altra nella navigazione stimata, metodo ritenuto oggi poco preciso, per determinare la posizione in virtù della propria velocità, un orologio a bordo era dunque indispensabile. In seguito alla richiesta d’aiuto la torre di Fort Lauderdale suggerì alla squadriglia di volare verso ovest, utilizzando il sole come riferimento. La risposta fu «Non siamo sicuri di nessuna direzione, niente è come dovrebbe essere, nemmeno il mare».

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Lasciando da parte interventi alieni o di matrice paranormale; cosa ha provocato il malfunzionamento delle bussole? erano tutte impazzite o solo sull’apparecchio di Taylor o su quello di Powers? Oggigiorno l’intera vicenda è vista come un dramma umano partito unicamente dal tenente Taylor che, nel pallone più completo, avrebbe portato nel panico l’intera squadriglia; Taylor avrebbe rifiutato l’idea di essersi perso al punto di rigettare l’idea di cedere il comando. Ordinò la navigazione ad est essendo sicuro, a suo dire, di essere sopra le Florida Keys, dimenticando che avrebbe impiegato molto più tempo per raggiungerle rispetto alle Bahamas, dove probabilmente si trovava. Puntando così ad est invece che verso la Florida andò verso il mare aperto, in cui i cinque velivoli certamente precipitarono una volta esaurito il carburante. Nel corso degli anni, a partire dal 1986, vennero rinvenuti numerosi relitti di Avenger nei fondali di quella zona, ma di quelli esaminati nessuno è risultato fare parte della squadriglia 19; recentemente un ricercatore ha stimato come probabile punto di caduta un tratto di mare posto a circa 200 miglia a est di Daytona Beach. La mancanza di relitti affioranti sarebbe spiegabile con l’effetto della corrente del Golfo, capace di raggiungere in quei luoghi la velocità di 9 km/h. Il mistero permarrà forse per sempre, i resti degli aerei potranno essere anche ritrovati in futuro, ma come spiegare una anomalia capace di lasciare ben cinque apparecchi senza la minima possibilità di orientamento, compreso l’impiego della posizione del sole? Un altro aspetto forse mai approfondito prima fu quello dei radar; malgrado il loro impiego fosse assai recente, all’epoca negli USA vi erano già apparecchi con raggio operativo fino a 180 km; altri, con portata minore, già da anni operavano su navi militari, anche di piccolo tonnellaggio; La fatalità, forse il panico e sicuramente l’inesperienza di gran parte degli equipaggi fecero la loro parte, ma un tilt strumentale su ben cinque velivoli rimane un fatto assai difficile da spiegare.

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