Me 262 – Lo Squalo di Hitler

di Igor Carta

Il Me 262 fu una delle rivoluzionarie armi buttate nella mischia da Hitler nell’ultima fase della seconda guerra mondiale

hitler

Dopo Werner von Braun ed i missili V2, il Messerschmitt Me 262 fu senz’altro la più preziosa preda bellica su cui gli Stati Uniti misero le mani alla fine della seconda guerra mondiale. Se i primi citati furono le insostituibili fondamenta su cui gli USA svilupparono il proprio programma spaziale, il caccia a reazione tedesco fu la base su cui venne costruito il potere aereo americano, che ancora costituisce il perno centrale della guerra moderna. Accreditato di numerose vittorie contro le numericamente superiori forze aeree alleate, il Me 262 fu l’unico caccia a reazione ad essere stato impiegato in combattimento, malgrado i prototipi in fase di studio in altre nazioni come il Gloster Meteor britannico o il Campini Caproni C.C.2 italiano; lo studio del prototipo risaliva al 1938, ma la sua gestazione si dovette scontrare sia con carenze di tipo tattico che di tipo logistico. Con i successi riscontrati in Polonia ed in Francia la Luftwaffe pensò di non avere bisogno di sviluppare un progetto simile, ancora allo stato embrionale che già si distingueva per la particolarità ed il costo dei materiali e di alcune soluzioni tecniche impiegate. La dura sconfitta nella battaglia d’Inghilterra, a cui in seguito si unirono le prime incursioni sia britanniche che statunitensi su città e impianti industriali della Germania, convinsero lo stato maggiore tedesco ad investire maggiormente sulla nuova creatura di Willy Messerschmitt. Presentato ad Adolf Hitler nel novembre 1943, il Führer ne fu altamente impressionato, ma rilasciò il famoso ordine secondo cui il nuovo velivolo dovesse essere impiegato esclusivamente come bombardiere veloce, anziché come caccia puro, ruolo per cui era stato concepito.

 

 

 

 In molti imputarono a tale ordine un elemento che pesò parecchio sugli esiti della guerra, ciò fu vero in parte, dato che, per la sua particolare natura, il Me 262 fu “vittima di se stesso” e del deperimento della capacità industriale della Germania. Trattandosi di un aereo sperimentale, ebbe bisogno di numerosi test e continui affinamenti, spesso ricambi e carburante non erano disponibili, inoltre per essere padroneggiato a dovere aveva bisogno di piloti esperti, merce sempre più rara in quel periodo. Inoltre, pur risultando praticamente inattaccabile quando era in volo, per controparte risultò assai vulnerabile nelle fasi di decollo ed atterraggio, ciò suggerì ai piloti alleati di cercare l’attacco ai 262 in tali frangenti o quando erano fermi al suolo. Altro handicap non trascurabile era il progressivo decadimento delle industrie tedesche, fiaccate dalla carenza di materie prime, manodopera specializzata e soprattutto dalle quotidiane incursioni dei bombardieri alleati. Basti pensare che dei 1433 esemplari costruiti solo 300 vennero impiegati in azione, mentre tutti gli altri vennero distrutti insieme alle fabbriche o durante i trasferimenti verso i reparti. Pur avendo carenze di tutto rispetto, occorreva grande perizia nel pilotaggio, l’impossibilità di riaccendere i motori in caso di spegnimento e, negli ultimi esemplari, qualità costruttiva scadente, il Me 262 destò grande impressione sui piloti e sui tecnici USA; intervistati in alcuni documentari affermarono che, impiegati con la giusta dottrina ed in numero più elevato, avrebbero certamente fatto strage dei B17 e dei Lancaster alleati, fortunatamente non andò così, o la follia nazista avrebbe prolungato la guerra per chissà quanto altro tempo.

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