Solar Impulse 2 – Giro del Mondo a Energia Solare

di La Redazione.

Segui in diretta l’avveniristico primo volo attorno al mondo a energia solare del Solar Impulse 2.

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Il Solar Impulse 2 è atterrato alle Hawaii dopo 118 ore di volo

Cominciato stamani con il decollo dall’aeroporto di Abu Dhabi alle 7:12 locali (4:12 italiane). Per la prima delle 12 tappe che porteranno il quadrimotore ultraleggero a compiere il giro del mondo senza impiegare una sola goccia di carburante ma solo l’energia elettrica prodotta dalle 17000 celle solari distribuite su tutta la superficie del velivolo. A bordo vi sono due coraggiosi piloti, Andrè Borschberg e Bertrand Piccard, che si dovranno alternare ai comandi del velivolo in una impresa che è davvero pionieristica. La cabina di guida non è né pressurizzata né riscaldata ed ha un volume di 3,8 metri cubi; i due avranno turni di riposo di circa 20 minuti; entrambi hanno dovuto preparare intensamente, oltre al fisico, anche la loro mente, visto che Piccard si avvarrà di tecniche di auto-ipnosi, mentre Borschberg ha dichiarato che si affiderà alla yoga per mantenere la massima concentrazione.

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Borschberg è un imprenditore con la passione per il volo, nonché CEO del progetto Solar Impulse che ad oggi vanta una struttura di 65 specialisti e di un centinaio di consulenti, Piccard non è invece nuovo ad imprese del genere; figlio e nipote di Jacques e Auguste Piccard, coloro che con il batiscafo “Trieste” raggiunsero per primi il fondo della Fossa delle Marianne, nel 1999 in tandem con il collega Brian Jones effettuò il primo giro del mondo in mongolfiera senza scalo e fu in quell’occasione che prese forma per la prima volta l’idea di progettare e realizzare un velivolo a propulsione solare. Nel 2009 nasce infatti il Solar Impulse, prototipo dimostrativo con numero HB-SIA, apertura alare di 63,40 metri, pari a quella di un Airbus A340, e tangenza limitata a 27500 piedi, circa 8500 metri, riuscì tra il 2009 e il 2011 compiere diversi tragitti sopra il suolo europeo e su quello statunitense.

Fu dall’esperienza dell’HB-SIA che nacque la versione migliorata nota come Solar Impulse 2, che è appena atterrato all’aeroporto di Muscat in Oman. Il nuovo HB-SIB è realizzato interamente in fibra di carbonio ed è dotato di una apertura alare di ben 72 metri, più di un Boeing 747, ma pesa appena 2.3 tonnellate. Quadrimotore ad ala alta, la sua propulsione è affidata a dei motori elettrici da 17,5 cavalli ciascuno alimentati da ben 17.248 celle solari capaci, oltre che a far viaggiare il velivolo a velocità tra i 50 e i 100 km/h, di ricaricare le batterie al litio che da sole pesano ben 633 kg; ciò permette di volare anche durante le ore notturne, rendendo così possibili anche le trasvolate oceaniche che saranno probabilmente le più impegnative.

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Tale crociera rappresenta il culmine di un progetto avviato ben 12 anni fa che ha potuto incamerare il sostegno di numerose aziende quali la Bayer, che ha curato in special modo l’isolamento della cabina; la Omega, produttrice di orologi e fornitrice di preziose tecnologie a supporto del progetto; la Solway, azienda chimiche che ha per prima aderito al progetto; la ABB, industria attiva nelle energie rinnovabili e nuove tecnologie; così come la Schindler e Masdar Abu Dhabi, città degli Emirati Arabi Uniti, alimentata per intero ad energia solare.

L’impresa, nell’intenzione dei promotori, ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’annosa faccenda del surriscaldamento globale, ma da molti addetti ai lavori è visto come un vero e proprio “stress test” che potrebbe rappresentare la prima pietra sull’ingresso delle nuove tecnologie nel mondo del trasporto aereo. Del resto anche sui velivoli convenzionali la sperimentazione non si è mai fermata, ultimo esempio è l’avveniristico IXION, un aereo di linea totalmente privo di finestrini ma che proietterebbe le immagini dell’esterno sulle pareti della cabina. L’idea, per quanto avveniristica, sarebbe realtà anche con la tecnologia odierna, ma potrebbe arrivare sul mercato tra circa un decennio. Tra i vantaggi vi sarebbe appunto la possibilità di realizzare velivoli più sicuri, più leggeri e con minori consumi.

Sta dunque iniziando una nuova era dell’aviazione civile? Parrebbe proprio di sì!

 

Come seguire il viaggio del Solar Impulse 2 con FlightRadar24 e in Streaming


Terremo aggiornata la lista delle tappe coi rispettivi orari. Sarà sufficiente inserire nella barra di ricerca di FlightRadar24 il codice HB-SIB per trovare il velivolo e seguirlo in volo. E’ possibile anche seguire il viaggio in streaming nel sito del progetto.

1^ tappa: 09/03/2015 Decollo da Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti) h07:12 locali (04:12 in Italia). Durata del volo: 11h. Destinazione: Muscat. (Oman). Atterraggio: h20:43 locali (17:43 in Italia). ComandiBorschberg;

2^ tappa: 10/03/2015 Decollo da Muscat (Oman) h06:35 locali (03:00 in Italia). Durata del volo: 20h. Destinazione: Ahmedabad (India). Atterraggio: 23:25 locali (18:56 in Italia). ComandiPiccard;

3^ tappa: 18/03/2015 Decollo da Ahmedabad (India) h06:35 locali (02:48 in Italia). Durata del volo: 12h. Destinazione: Varanasi (India). Atterraggio: h20:33 locali (17:03 in Italia). Comandi: Borschberg;

4^tappa: 19/03/2015 Decollo da Varanasi (India) h05:30 locali (00:01 in Italia). Durata del volo:  12h. Destinazione: Mandalay (Myanmar). Atterraggio: h13:30 UTC (14:30 in Italia). Comandi: Piccard;

5^tappa: 30/03/2015 Decollo da Mandaly (Myanmar) h09:06 UTC (23:06 in Italia). Durata del volo:  20h 29 minuti. Destinazione: Chongqing (China). Atterraggio: h17:35 UTC (19:35 in Italia). Comandi: Piccard.

6^tappa: 21/04/2015 Decollo da Chongqing (China) h23:06 UTC (00:06 in Italia). Durata stimata del volo:  17 ore. Destinazione: Nanjing (China). Atterraggio: h15:04 UTC Comandi: Piccard.

7^tappa: 03/07/2015 Decollo da Nagoya (Japan) h04:00 UTC del 29 giugno, André Borschberg é atterrato a Kalaleoha (15:55 UTC).  Ha percorso 7212 Km in 4 giorni, 21 ore e 52 minuti. Battuti tutti i record del volo ad energia solare!

8^tappa da Kalalehoa a Phoenix a data da destinarsi, ai comandi Bertand Piccard.


Il Presidente del progetto, Bertrand Piccard, ha pilotato il velivolo da Muscat in Oman a Ahmedabad in India, attraversando il Mar Arabico.

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1.500 km di traversata in 15 ore. Gli mancano ancora 10 tappe prima di concludere l’impresa, che si dipanerà ancora per cinque mesi. Certamente, è lentissimo, come i primi aerei a carburante, no?

I momenti più duri si prevede che verranno vissuti dai piloti durante la traversata del Pacifico.

Atterrato ad Ahmedabad al buio, con le ali illuminate da led, e le eliche azionate dalle sue batterie fotovoltaiche. Partito da Muscat alle 06:35 locali si è posato sulla pista del Sardar Vallabhbhai Patel International Airport alle 23:25.

Archiviata la seconda tratta, il velivolo rimarrà fermo per alcuni giorni prima di ripartire alla volta dell’aeroporto di Varanasi, nell’India nord orientale.

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