Pericolo al Ristorante – Attenti al Sale

di Juanne Pili.

In casa possiamo regolarci, al ristorante no. Diffidare dei locali che fanno un uso eccessivo del sale potrebbe allungarci la vita.

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Sul The Dailybeast è comparso un articolo interessante riguardo l’effetto nocivo che l’uso errato del sale, ingrediente comunemente innocuo, potrebbe avere sulla nostra salute, fino anche ad ucciderci. Vi sarà già capitato rientrando da un ristorante di lamentarvi del fatto che una certa pietanza fosse troppo salata. Il pericolo – non di meno – è in agguato anche nell’intimità domestica.

1403285705891.cachedTriste esempio è il caso di Lacey Spears, accusata di aver avvelenato a morte suo figlio col sale. La vicenda è ancora tutta da chiarire. Il veleno, si sa, lo fa la dose. Basti pensare ai post isterici che girano ciclicamente sui social network adducendo alla presunta nocività dei vaccini, dovuta a certe sostanze al loro interno. Ovviamente si tratta solo di baggianate dovute all’omissione di questa regola che in fondo fa parte del senso comune. In passato certi sovrani assumevano, per esempio, piccole dosi di veleno in modo da diventarne col tempo immuni, come profilassi contro eventuali avvelenatori.

Sappiamo con certezza che normalmente il sale sarebbe un pessimo veleno. Nella maggior parte dei casi infatti sarebbe molto improbabile uccidere una persona in questo modo. Sono esistiti tuttavia in passato situazioni estreme, che coinvolgevano i naviganti lungo i viaggi transoceanici, quando il cibo e l’acqua scarseggiavano l’assunzione quotidiana di cibo in salamoia poteva generare disturbi gravi, portando prima alla pazzia e poi alla morte. Questo dipende dal fatto che la fisiologia del nostro sistema nervoso si basa su un preciso equilibrio dei sali disciolti nella soluzione nel quale i neuroni sono praticamente immersi. Tra questi gli ioni di Cloro e Sodio.

La malattia tipica di un avvelenamento da sale è l’ipernatriemia. Ovvero un disturbo elettrolitico dovuto ad un eccesso di sodio nel sangue. Raramente è dovuta proprio ad un eccesso di questo elemento, per i motivi che abbiamo appena illustrato. Di solito è una relativa carenza d’acqua (disidratazione) a causare un eccesso fatale di sodio. Confusione, nervosismo, convulsioni, coma e morte sono le tappe più probabili che dovrà affrontare il malcapitato affetto sa questo squilibrio.

Quello che vale per il sale può valere anche per altre sostanze comunemente innocue. Ricordiamocelo quando leggeremo l’ennesimo post che ci allarma riguardo certe sostanze usate per potabilizzare l’acqua o produrre i vaccini.

Sale e Sclerosi Multipla


sale_e_malattie_autoimmuni__c______un_legame_7508-2Particolari predisposizioni genetiche, il fumo ed un eccessivo consumo di sale possono attivare i processi che portano alla Sclerosi Multipla.

Non solo una questione di predisposizione genetica, dunque, come spiega David Hafler della Yale School of Medicine durante il suo intervento al convegno sulla sclerosi multipla Actrims/Ectrims tenutosi a Boston:

«Non esistono geni cattivi e un ambiente cattivo, ma un’interazione negativa di geni e ambiente … Ci sono almeno 400 varianti genetiche coinvolte nella malattia, non tutte ancora note, che insieme a fenotipo e fattori ambientali hanno un ruolo che ancora stiamo studiando … finora sono stati individuati 159 geni “colpevoli”».

Se il fumo è decisivo nello sviluppo della malattia a seguito di una specifica variante genetica; il sale provoca a prescindere un incremento di cellule Th17, ritenute responsabili della sclerosi multipla. Non solo; troppo sale nelle pareti intestinali, partendo da un processo infiammatorio, genererebbe altre alterazioni a livello genetico.

Studi precedenti hanno registrato un collegamento tra l’eccessivo consumo di sale ed il degenerare della encefalomielite autoimmune. Bisogna comunque fare attenzione a non attribuire troppe responsabilità a questa sostanza, di cui il nostro corpo non può fare a meno, tutt’oggi la ricerca ha fatto emergere anche altre potenziali cause della sclerosi multipla, come spiega lo stesso Hafler:

«Sta emergendo il ruolo di fattori ambientali noti, legati a particolari varianti genetiche. Ma c’è ancora molto che non sappiamo sulla sclerosi multipla».

Andateci piano col sale, purché non esageriate eliminandolo del tutto.

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