Scrivere una Sceneggiatura – Sviluppo e Stesura

di Massimo Filipponi (detto Kolkov).

Prendiamo ora, come già detto, il primo passo o blocco della Sinossi, quello che recita:

sceneggiatura

«Una ragazza, orfana della madre, vive insieme alla nuova sposa del padre, poi deceduto anche lui, e alle figlie di lei, le quali, forti anche delle preferenze e complicità della loro madre, la vessano costringendola a compiere sia i lavori più umili, sia escludendola da qualsiasi possibilità di vita sociale, tenendola segregata e impegnata in tutto ciò che le viene ordinato. Viene anche umiliata, con l’affibbiare del soprannome Cenerentola, dal fatto che era sempre sporca di cenere dato i lavori umili che era costretta ad eseguire».

Ecco, qui, dobbiamo ora iniziare un costrutto, immaginare per esempio, l’ambientazione, il ruolo, e i rapporti della ragazza con le sorellastre, gli abiti, immaginarci i vari dialoghi che si sarebbero svolti tra loro, magari il modo della cattiveria delle sorellastre, e una eventuale rabbia, ma remissività di Cenerentola, la quale, da un nostro pensiero, la possiamo immaginare, dandogli magari una personalità che noi crediamo più possibile a noi plausibile, oppure sbizzarrirci ad immaginarla in varie versioni. La vogliamo, remissiva, in veste buona, quasi tapina con la classica iconografia da ragazza debole e pia… o magari una, che riesce a sopportare, mandare giù le angherie, ma anche un po’ piena di rabbia interiore, vorrebbe fuggire, ma dato anche la cultura dell’epoca non saprebbe dove andare e di che vivere in fondo? Vogliamo darle una versione per così dire meno classicistica ed ecumenica? Optiamo per la seconda caratterialità. Una ragazza, costretta dalla situazione a sopportare, magari, più avvenente delle due cattive pusillanime, anche più sveglia, sicuramente non buonista, certo, non maligna, ma certamente non una che se potesse, non avrebbe delle normali reazioni di rivalsa. Possiamo anche per esempio, divertirci a renderla magari più colta, dinamica, possiamo far apparire il padre defunto, come un borghese artigiano, ricco, che fino a quando era in vita, aveva fatto studiare la figlia, e magari dato una educazione, anche sportiva, a differenza delle due sorellastre che altro non sono che due idiote incolte e per nulla avvenenti, invidiose anche della formazione culturale e intelligenza della sorellastra. Si può anche immaginare per esempio, che uno dei motivi della segregazione della ragazza e della sua costrizione a non avere vita sociale, potrebbe essere un motivo economico: i beni del padre di Cenerentola, data la sua morte improvvisa, vengono gestiti per legge dalla nuova moglie, la quale per motivi giuridici, dovrà, salvo una piccola rendita, consegnare il tutto poi alla figlia legittima di lui, il giorno che questa si sposerà. Interessante notare, che molto spesso, per scrivere ottime sceneggiature, dovremo informarci e studiare magari, come in questo caso, un po’ di storia, leggi e realtà giuridiche dell’epoca, usi e costumi dei popoli e impararle, per rendere poi il tutto il più veritiero e ricostruito nel modo più fedele e impeccabile possibile. Ripeto: questo, ci farà crescere continuamente sia a livello culturale di conoscenza sia di analisi delle situazioni!

Diversi tipi di Sceneggiatura


Schermata 2015-07-06 alle 16.12.30

Sceneggiatura alla francese

La sceneggiatura alla francese è caratterizzata dalla disposizione in alto, al centro, della parte descrittiva della scena e personaggio, e a destra la parte dei dialoghi. È comunque la meno usata delle tre.

Sceneggiatura alla Americana

La sceneggiatura alla americana, mette invece i dialoghi in una colonna centrale ridotta, che lascia spazio ai lati, e sempre centrale, ma larghezza foglio, la descrittiva.

Sceneggiatura all’italiana

La sceneggiatura all’italiana invece consiste in due colonne strette rispetto al foglio, distinte e separate: a sinistra, la colonna con il testo descrittivo, a destra invece la colonna dei dialoghi. La sua caratteristica è anche quella di cambiare pagina ad ogni scena, quindi, permettere una ricerca e spoglio migliore. E’ stata fino a un paio di decenni fa, la metodologia più usata, specialmente nel cinema in Europa, proprio per la sua comodità di lettura.

Oggi comunque, si tende più ad usare la sceneggiatura all’americana, specialmente nel cinema, per via di una veicolazione maggiore dei soggetti e copioni, ma anche per programmi informatici per PC creati per l’occasione, che permettono una scrittura automatica della formattazione. Una delle caratteristiche di tali programmi, è l’utilizzo standard del carattere Courier in corpo 12.

Siccome invece io sono un bastian contrario, e a volte adatto modi a mia comodità, uso un metodo mio per me più comodo, ma derivato anche dall’esperienza che mi insegna che, tra il copione-sceneggiatura, e la messa in opera e in scena, c’è sempre poi qualche variante, riadattamento da fare. Questo, mi ha portato a creare questa mia tecnica personale:

Schermata 2015-07-06 alle 16.14.53

Innanzitutto il foglio viene usato orizzontalmente e non verticalmente, il testo descrittivo e i dialoghi sono scritti con la stessa larghezza testo, e le descrizioni a volte sono inserite nei dialoghi stessi, movimenti che deve fare l’attore, espressioni ecc, ma di più, lascio a destra uno spazio-margine, per delle note a margine o modifiche o aggiunte, da inserire a mano in corso d’opera.

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Referenze & Capitoli del Tutorial


Schermata 2015-04-25 alle 17.32.00

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