Guns N Roses – la reunion impossibile

di Igor Carta

Ormai la notizia é ciclica, ma della reunion dei Guns N Roses si continua a discutere insistentemente

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L’ultima della serie voleva che l’insanabile frattura tra Axl Rose e Slash, unico grande ostacolo alla reunion della line-up classica dei Guns n’ Roses, fosse la collaborazione tra Michael Jackson ed il riccioluto chitarrista, mai digerita dal frontman per via  dei noti problemi legali del re del pop, accusato di atti di libidine verso dei minori. L’anno scorso il sito Rockol.it riportò le dichiarazioni rilasciate da Craig Duswalt, personal manager di Axl Rose durante lo Use Your Illusions Tour, susseguitosi tra il 1991 e il 1993. Presentando la sua autobiografia Duswalt ha dichiarato che la reunion della line-up storica dei Guns N Roses potrebbe avvenire non oltre i prossimi due anni. Inutile far notare che il tutto potrebbe tranquillamente essere bollato come una boutade per pubblicizzare il libro, ma l’ex manager, oltre che essere un profondo conoscitore delle dinamiche tra i membri della band, ha anche fatto notare che il recente ritorno del bassista storico Duff McKagan potrebbe essere un segnale importante. Duff, dopo aver suonato con i nuovi GNR nel 2010 e aver aperto i loro concerti con la sua band “Loaded”, ha sostituito l’attuale bassista Tommy Stinson dapprima per 5 date dei Guns, e secondo lo stesso Axl Rose il suo “impiego” risulta a tempo indeterminato, ma non è escluso un rientro a tempo pieno. Essendo in buoni rapporti con tutti gli altri ex membri, Duff potrebbe davvero fare il miracolo, sembrerebbero esserci davvero i presupposti giusti, ma visti gli elementi una massiccia dose di prudenza non guasta di certo, vediamo il perché:

Axl Rose: troppi parlano a nome della band di cui lui è l’unico titolare dei diritti; ma anche quando (ed è un evento) parla in prima persona, non si capisce se sia la stessa che ha parlato il mese prima. In occasione dell’ingresso dei GNR nella Rock n’ Roll Hall of Fame, dapprima si dimostrò possibilista, ritenendo la cosa un giusto tributo ai fans. Il giorno della cerimonia inviò una lettera in cui intimava il netto divieto persino a fare il suo nome. Nessun problema apparente con Izzy Stradlìn e con Duff, ferri corti invece con il drummer Steven Adler e soprattutto con Slash. Bipolarismo che scompare solo a parlargli del riccioluto chitarrista, per il resto pregasi portare pazienza.

Izzy Stradlìn: l’eremita, uno che ama stare per conto suo, lasciò la band per gli screzi con Axl in piena fase pre-dittatoriale, e per non ricadere nell’ eroina. In diverse occasioni ha suonato con tutti i suoi ex compagni e le loro band. Solo due volte si tirò indietro, dalla formazione dei Velvet Revolver e dalla Rock n’ Roll Hall of Fame. In una lettera precisò che, se ci fossero stati tutti gli altri, lui non avrebbe avuto problemi a presentarsi. Lo scopriremo solo vivendo.

Steven Adler: passi la simpatia, passino i casini con la droga, ma Steven ha davvero la lingua lunga, troppo. Manda in overdose la ragazza di Axl, si fa cacciare dalla band, fa causa e gli spilla milioni di dollari; piagnucola venti e rotti anni per tornare dentro finché, nel 2006, si riappacifica con Axl. Farnetica di reunion e Axl lo cancella definitivamente. Definisce “Chinese Democracy” un album insulso, poi dichiara di aver chiuso con Axl visto il suo comportamento alla Rock n’Roll Hall of Fame. Il tutto condito da periodiche ricadute nell’eroina, conseguenti disintossicazioni e una parziale paresi del volto. Chi mai vorrebbe lavorare con uno così? San Patrignano si è già fatta avanti.

Slash: l’uno anticristo dell’altro, i motivi della rottura con Axl non sono mai emersi, ma vi è la certezza che tutto cominciò alla chiusura dell’Use Your Illusion Tour. Nel momento in cui pianificarono il nuovo disco, Axl spingeva per power e rock-ballad, mentre Slash voleva un ritorno al passato stile Appetite for Destruction. Risultato, ognuno per la sua strada senza perdere l’occasione di punzecchiarsi a mezzo stampa. Ha più volte dichiarato di aver cercato un contatto con il singer, in alcune recenti interviste ne parla con un evidente affetto, ma il frontman non ne vuole sapere. Ultima news: “Ad Axl sto sulle palle”. Ottima base di partenza.

Duff McKagan: l’equilibrio, l’ultimo dei membri storici ad abbandonare la band nel 1997, se davvero ha intenzione di farsi carico di rimettere insieme dei tipi così c’è solo da augurargli buona fortuna. Non tutti sono come il vino, invecchiando si migliora, e le tonnellate di eroina trangugiate dal 1987 avranno fatto il resto ingrossando la terza gonade in cima alle vertebre cervicali.

Ai fans dei Guns una cosa di certo non manca, la pazienza, dopo vent’anni senza, che mai saranno altri due? Ammesso che non si tratti della solita bufala. La loro prima manager Vicky Hamilton ha di recente promesso, ci proverà anche lei a fare il miracoloanche lei ha appena scritto un libro sulla nascita dei Guns, come Duswalt…i casi della vita.

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