Wolf Creek 2 – Il Weekend di un Serial Killer

di Enrico Bulleri.

«Seguiamo Mick nel suo week-end di uccisioni» – Frase di lancio di Wolf Creek 2.

WOLF CREEK 2 movie poster -- exclusive EW.com image

Ho sempre sostenuto che è quasi sempre una buona cosa poter un vedere un film ben prima della sua data di uscita. Nel caso di Wolf Creek 2 si stabilisce quasi un record, essendo approdato nelle sale cinematografiche italiane a quasi un anno e mezzo dall’uscita internazionale, e dopo che è quasi ovunque uscito in Blu-ray e dvd. A volte, questa opportunità può agire come un avvertimento e talvolta come incoraggiamento, per i fan dell’orrore e non solo, di vedere il film, se non lo abbiano incredibilmente ancora visto. Per Wolf Creek 2, si tratta sicuramente del secondo scenario, non essendo uno degli scarti di magazzino o tipici horror dozzinali che vengono riversati nelle sale dei multiplex dai distributori in questo periodo estivo, nella vana speranza di richiamare qualche spettatore da finale di stagione. Questo film slasher, è vagamente basato sulle vittime del serial killer Ivan Milat, ed è un film veramente inquietante. Pieno di immagini raccapriccianti, “Wolf Creek 2” è intriso di sangue ed emotività. E’ anche un sequel molto più grande del primo film, soprattutto nel contesto dell’horror contemporaneo in cui Greg McLean e John Jarratt nel ruolo che ridefinisce una lunga e inimitabile carriera fin dagli anni ’70 nel cinema aussie come la sua, riprendono dopo dieci anni il ruolo che gli ha resi internazionalmente famosi, di Mick Taylor.  Ragione per cui consiglierei “Wolf Creek 2” alla maggior parte degli appassionati dell’horror, e ovviamente, non solo.

La storia di questo sequel è simile a quella del primo film. Il serial killer Mick Taylor (John Jarratt) sta girando nei pressi del Wolf Creek Crater in Australia, in cerca di prede animali quale cacciatore che egli è di professione, e di vittime umane dei suoi omicidi. Mick utilizza un fucile e un grosso coltello per liberare il paesaggio da quelli che vede come “parassiti”, perlopiù campeggiatori e turisti, soprattutto se non australiani. Le sue vittime tentano di fuggire, ma Mick sembra essere sempre un passo avanti alla sua preda. Pochi sfuggiranno artigli insanguinati di quest’uomo.

Di quante dita si ha realmente bisogno?


“Wolf Creek 2” attinge nuovamente da fatti reali. Taylor si basa infatti sul vero pluri-assassino psicotico Milat. Milat era un serial killer attivo nei primi anni ’90. Lui e un complice sono stati responsabili per l’uccisione di sette vittime, per lo più turisti con lo zaino in spalla. Milat avrebbe lasciato una scia di corpi, fino a quando una delle sue vittime riuscì a sfuggirgli, Paul Hammersmith. Milat sarebbe poi stato catturato, ma sempre invocando la propria innocenza. Questo materiale è l’intrigante fonte che contribuisce a creare una trama molto realistica per questo film.

Gli appassionati dell’horror troveranno qui diverse scene e sequenze veramente inquietanti e disturbanti. Ci sono infatti molti pezzi cruenti, tra cui: Decapitazioni, castrazioni, uno stupro simulato, dita segate, molti accoltellamenti, e parecchio altro ancora che fanno certamente di “Wolf Creek 2” un film molto violento ma che non intimidisce il regista Greg Mclean, ormai un punto di riferimento nel panorama del nuovo cinema di genere australiano e non soltanto per l’horror,  dal catturare tutto questo materiale su pellicola. Molti dei personaggi di questa storia non si allontaneranno più da nessuna parte dopo il loro incontro con Taylor. E, ogni cacciatore di gore dovrebbe cogliere l’occasione di poter rivedere questo film, adesso sul grande schermo delle sale cinematografiche.

Ci sono poche differenze in questo film rispetto a quello originale. Gran parte di esso è speso in grandi spazi aperti dove Taylor insegue tenacemente le sue vittime. Il film precedente è stato ambientato per lo più all’interno dei set o in interni. Non è il caso di qui. Come pure, questo sequel è maggiormente incentrato sulla caccia, piuttosto che su di un fine macabro. Taylor utilizza il cavallo, grandi e lunghi fucili per lunghe distanze di gittata, atti alla caccia grossa, e una jeep, per inseguire la sua preda. Queste sequenze di inseguimento splendidamente girate e realizzate alla scuola del grande cinema aussie d’azione, costruiscono una solida tensione. Come pure ancora, questo film è molto più cinetico, e in continuo movimento. Il primo “Wolf Creek” è stato molto più incentrato su di una serie raccapricciante di uccisioni. Questa nuova visione si fa apprezzare per il cambiamento nell’ impostazione e nella messa a fuoco su di un maggior numero di sequenze d’inseguimento.

Wolf Creek 2” è sia un titolo inquietante che estremamente divertente, grazie alla grandiosa impersonificazione dell’irresistibile assassino seriale Mick Taylor, ultra-nazionalista, reazionario, xenofobo e sessista, da parte di un veramente grande John Jarratt nel ruolo che lo consegna definitivamente al Pantheon dei più grandi personaggi dell’horror contemporaneo. Buona parte delle sequenze più terrificanti coinvolgono della tortura psicologica da lui attuata, atta ad arrivare poi a insostenibili sequenze di tortura fisica, amputazioni, mutilazioni. L’attore Ryan Corr impersona Paul Hammersmith. La sua sottile e disperata battaglia d’ingegno e astuzia è il momento clou del film. Sfortunatamente, il personaggio di Hammersmith non ha completamente il sopravvento su Taylor e il risultato è davvero uno spettacolo in una lunga orribile sequenza, e al contempo irresistibile. L’intrattenimento di questa seconda parte del film proviene da molte delle sequenze di gioco del gatto col topo tra Mick e Paul. Ci sono diversi inseguimenti e lunghi trekking nell’entroterra australiano. Tuttavia, Taylor appare soltanto in alcune di queste sequenze e la maggior parte degli spettatori non sa mai dove l’assassino apparirà alla prossima inquadratura.

“Wolf Creek 2” è anche per questa riuscita nella suspense decisamente un must-see per il passato 2014.

Wolf Creek 2” è uscito nelle sale italiane di questo finale di stagione giovedì 11 giugno, e gli appassionati dell’horror ma non solo dovrebbero dare a questo film una chance. Il film ha una buona storia, contiene molta azione di eccellente fattura, tanta emotività culminante in una lunga e bella battaglia finale, ha una ottima colonna sonora di Reinhald Klimek,  è ben strutturato e la sua lunghezza è quella giusta. Inoltre, tutti i personaggi sono sviluppati in una certa misura, con Taylor a cui viene certamente data una giusta maggiore attenzione. Con un paio di sequenze spaventose e irresistibili già all’inizio, una coinvolgente due sbirri bastardi della stradale, che non mancherà di entusiasmare chiunque abbia subito dei soprusi, delle multe arbitrarie, con personali conti aperti verso abusanti guardie municipali, polizia, ecc.,  “Wolf Creek 2” è un occasione divertente e parecchio spaventosa, da poter trascorrere con un brutale e simpaticissimo serial killer basato su di una storia realmente accaduta.

Riconoscimenti


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Screen australian sound Guild 2014

Ha Vinto
ASSG Award
Miglior Risultato in missaggio per un lungometraggio
Paul PirolaPaul D. Smith
Nominato
ASSG Award
Miglior Risultato nell’audio per un film – Sound Design
Paul Pirola (designer mixer re-registrazione / audio)
Peter D. Smith (designer mixer re-registrazione / audio)
Michelle Child (montaggio effetti sonori)
Matthew Lambourn (montaggio effetti sonori)
Dave Whitehead (montaggio effetti sonori)
Jamie Famularo (assistente al montaggio sonoro)
Lachlan Harris (assistente al montaggio sonoro)
John Simpson (rumorista)
Ryan Squires (registrazione effetti rumori)

Fantastic International Film Festival Nocturna di Madrid 2014

Ha vinto
Il Premio Nocturna alla Miglior Recitazione
Concorso Ufficiale InternazionaleRyan CorrJohn Jarratt
Ha Vinto
Il Premio Nocturna al Miglior Regista
Concorso Ufficiale Internazionale
Greg McLean
Ha VintoIl Premio Noctura per la Miglior Sceneggiatura Concorso Ufficiale Internazionale

Curiosità


La versione tedesca è stato tagliata per la violenza onde ottenere un rating “non superiore a 18 anni”.

Quando il trailer è stato distribuito nei cinema australiani è stato classificato R ma ha dovuto essere censurato fino ad ottenere un MA, di 2 minuti.

Ora pubblicato in Australia uncut solo su Blu Ray come R Rated Directors Cut e con il montaggio della versione per il visto censutra MA, su DVD.

Ironia della sorte, a John Jarratt non piace guardare i film horror e ha dichiarato che la visione di “Psyco”(1960) lo spaventò quando era un bambino.

Nella scena iniziale con i due poliziotti, una lettura di un cartellone parzialmente deteriorato recita la scritta “Vello d’Oro”, che può essere vista dalla strada statale. Vello d’Oro è un nome vero di diverse società in Australia.

Spoiler


Mick Taylor pone a Paul Hammersmith di giocare ad un quiz che si chiama “Aussie History”. Gli chiede dunque le seguenti domande: D. Quale termine aborigeno che significa “pozza d’acqua” è anche il nome di una società australiana di abbigliamento da surf?

R. Billabong 

  1. In quale anno ha gli inglesi si stabilirono in Australia?
  2. R. Dopo che il tenente James Cook scoprì e mappò la costa orientale nel 1770, la prima flotta è arrivata e vi si stabilì il 26 gennaio, 1788.
  3. D. In che anno ha avuto inizio la deportazione britannica dei detenuti in Australia?
  4. R. Le prime 11 navi della Prima Flotta arrivarono con il loro carico di circa 780 detenuti britannici a Botany Bay, Nuovo Galles del Sud. E altre due flotte di carcerati sono arrivate​​nel 1790 e nel 1791. I primi coloni liberi arrivarono nel 1793.
  5. D. Perché gli inglesi deportarono i detenuti in Australia?
  6. R. Fu dopo che gli inglesi persero le 13 colonie degli Stati Uniti, compresa la Virginia dove avevano le loro colonie penali. Serviva dunque un posto dove mettere tutti i criminali che si stavano accumulando in Inghilterra. Ce ne erano troppi nelle prigioni, e semplicemente, si stavano diffondendo le malattie oltre ad essere uno spreco di risorse. E, in secondo luogo di tutto, … l’Australia sembrava essere più ricca di risorse che le Americhe. E ovviamente gli inglesi volevano risolvere la cosa prima che lo facessero i francesi, o gli olandesi. Mick Taylor non accetta questa risposta. Lui dice che è stato “Perché gli inglesi sono un branco di pommy(termine spregiativo per immigrato inglese) inculati del cazzo!” Poi ammette che la risposta di Paul è tecnicamente giusta.
  7. D. Chi è il più famoso giocatore di cricket australiano?
  8. R. Dennis Lillee. Mick Taylor non ammette questa risposta come corretta. Perde la sua “calma”. Subito dopo Paul si corregge e dice …. R. “E’ Don Bradman, quel cane.”

© Riproduzione Riservata

ScreenShot


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