Antico Gigante rinvenuto in Bulgaria

di Eugenia Di Bella.

E’ da tempo che in rete gira la notizia, venduta per sensazionale, del ritrovamento di uno scheletro appartenuto ad un antico gigante.

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Negli ultimi anni pare che la Bulgaria sia teatro ideale in cui ambientare i ritrovamenti più sensazionali di sempre. Dopo gli scheletri dei vampiri, l’ultimo attore, suo malgrado, di questa sceneggiatura, che non si basa su storia vera, ma è creata all’uopo, è uno scheletro rinvenuto durante gli scavi alla Necropoli nella città di Varna.

E’ vero che questa zona è ricca di storia e cultura e questo sedicente antico gigante, datato al carbonio, è stato sepolto più di 6500 anni fa. Sappiamo che in quest’area nel VISecolo AC i Greci fondarono Odessos (ora Varna) una città popolata anche da Traci, trasformata poi in rifugio romano alla fine del IISecolo DC, e rinominata dai romani Odessus. Questo ce lo dice la Storia.

varna

Durante gli scavi alla Necropoli gli archeologi hanno scoperto il muro di un’antica fortezza e hanno proseguito gli scavi per restituirlo quanto più possibile alla luce, in questo lavoro è stato rinvenuto lo scheletro, che ha destato stupore non per le sue dimensioni ma per il fatto che si trovasse proprio lì, sotto le mura, sepolto in modo cerimoniale ovvero con le mani poste sulla sua vita e il suo corpo che punta ad est (testa) e ad ovest (piedi).

«La loro ipotesi è che l’uomo probabilmente è morto in un incidente durante la costruzione del muro fortezza di Odessos alla fine del IV o all’inizio del V secolo. Lo scheletro è stato scoperto davanti alla parete rocca di città trovando pezzi di lampada in ceramica, che è determinata dalla datazione. La prova che si tratta di un funerale sono la posizione e l’orientamento delle mani del corpo secondo le direzioni est-ovest. Gli archeologi ritengono che la stessa area era la porta di Odessos. Durante gli scavi hanno trovato le fondamenta di un edificio dello stesso periodo».

La sensazionalità è riservata alla scoperta in sé e non certo alle dimensioni delle ossa, ce lo dicono gli esperti che hanno studiato le fotografie sparse in rete e gli archeologi, unici in grado di fornire un parere autorevole che metta a tacere le inutili speculazioni su questo argomento. Scrivere delle scoperte è un passo in avanti perché tutti conoscano il passato, lanciarsi in falsi sensazionalismi è un passo verso l’oblio che si tentava di evitare.

Si ringrazia Scott Brando (ufoofinterest) per la consulenza nella ricerca delle fonti originali. Lla foto incriminata è stata analizzata mediante un thread nel gruppo Facebook PhotoBuster del Fototecnico Paolo Bertotti.

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