Pianeti Oceanici – Non potrebbero ospitare la Vita

di Juanne Pili.

I pianeti oceanici non sono presenti nel nostro sistema solare, per quanto si ipotizzi che in alcuni satelliti – come Encelado – si possano presentare dei profondi oceani sotterranei.

pianeti oceanici

Spessi strati di ghiaccio ad alta pressione separerebbero questi presunti oceani dalla crosta. Pertanto, invece di un ciclo di carbonato di silicato come sulla Terra, la concentrazione di anidride carbonica atmosferica verrebbe regolata dalla capacità del mare di sciogliere anidride carbonica.

Nello studio pubblicato dalla rivista della Royal Astronomical Society, da parte di D. Kitzmann e altri ricercatori dell’Università di Oxford si tiene conto del ciclo della CO2 tra atmosfera e oceano che determina il contenuto di CO2 atmosferica. La quantità di anidride carbonica nell’atmosfera è un dato fondamentale per la probabilità di trovare forme di vita in un altro pianeta, per via dell’effetto serra.

Per quanto l’acqua sia un ingrediente fondamentale per la vita la mancanza di terra ferma può limitare drasticamente l’abitabilità di un pianeta. Quando le temperature sono basse, l’oceano scioglie una quantità crescente di anidride carbonica, un potente gas serra, riducendo notevolmente la temperatura del pianeta. Vicevera temperature più elevate, portano ad assorbire meno CO2, così l’oceano rilascia più anidride carbonica nell’aria, contribuendo a un effetto serra crescente.

In un pianeta di tipo terrestre ci si aspetta invece un ciclo carbonato-silicati in grado di regolare la quantità di CO2 a lungo termine nell’atmosfera. I risultati di questa ricerca sono stati ottenuti realizzando un modello chimico per calcolare la dissoluzione di CO2 nell’oceano ed un modello atmosferico di pianeti extrasolari. Nel caso dei pianeti oceanici quindi dovremmo considerare in maniera diversa la cosiddetta zona abitabile, ovvero la distanza ottimale del pianeta dal suo Sole.

I protagonisti di Interstellar non avendo a disposizione questi dati si sono avventurati in un pianeta oceanico la cui vicinanza con un buco nero causava devastanti distorsioni temporali, per non parlare degli enormi tzunami.

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