Omar Sharif – addio al dottor Zivago

di Enrico Bulleri

Ecco chi era Omar Sharif, l’inconfondibile attore che impersonò il celebre personaggio uscito dalla penna di Boris Pasternak ma non solo

omar sharif

Dedicato a Omar El-Sherif (in arabo: عمر الشريف), in arte noto semplicemente come Omar Sharif, nato Michel Dimitri Shalhoub (in arabo: ميشيل ديميترى شالهوب) (Alessandria d’Egitto, 10 aprile 1932 – Il Cairo, 10 luglio 2015). Attore. E giocatore di bridge, egiziano.

Tra i tantissimi film di una lunga e quantomai variegata anche nella qualità, carriera, quando ripenso ad Omar Sharif vi sono sempre almeno quei quattro o cinque titoli che mi tornano in mente oltre è ovvio, a “Lawrence d’Arabia” e“Il Dottor Zivago” di David Lean, titoli come“La Notte dei Generali”(The Night of the Generals)(1967) di Anatole Litvak,“Cavalieri selvaggi”( The Horsemen)(1971)di John Frankenheimer, “L’Ultima valle”(The Last Valley)(1969) di James Clavell, “Juggernaut” (1974) di Richard Lester ecc., ed uno fra questi è sempre un grandissimo poliziesco d’azione del 1971, considerato alla stregua di un capolavoro del genere nel periodo in cui uscì, e oggi colpevolmente dimenticato ai non appassionati: “Gli Scassinatori”(La Casse)(1971) di Henri Verneuil. Con Jean- Paul Belmondo, Dyan Cannon, Robert Hossein, Renato Salvatori, Nicole Calfan, e appunto Omar Sharif in uno straordinario ruolo d’antagonista cattivo.

“Gli Scassinatori” contiene anche una straordinaria sequenza d’inseguimento automobilistico, fra le più esaltanti mai realizzate, lo stato dell’arte che ogni appassionato di sequenze automobilistiche e d’azione potrebbe desiderare, forse il top assoluto di acrobazie persino per i film con Jean- Paul Belmondo, che in virtù ne contengono quasi sempre di entusiasmanti. Oltre a questo, grazie alla regia di un Verneuil al suo meglio, anche tutto il restante materiale e non solo d’azione, è eccellente. “La Casse” secondo il titolo francese, è infatti un film che non annoia mai, dallo stile e dalle scene uniche almeno per quel tempo, e che rimane comunque pressoché un esempio unico e insuperabile di film d’azione e di rapina, affatto canonico di quel periodo e di quell’anno, molto stilizzato e uscito nello stesso 1971 di una pietra di paragone come “Il Braccio violento della legge”.

Jean-Paul Belmondo  impersona il capo di una banda di spacconi ladri super-professionisti i quali si fanno fuori un bottino di un milione di smeraldi. Omar Sharif è un sadico poliziotto greco ossessivamente sulle loro tracce. Il quale vorrebbe mettere le mani sulle gemme per sé stesso. E anche per buttare Belmondo in carcere.

 

 

“Gli Scassinatori” imbastisce la sua trama di “Heist Movie” costruendo un piano e un tipo di furto che sarà poi ripreso e copiato in altri crime movie, con sequenze comparse per la prima volta proprio in questo film dal ritmo serratissimo e dal mestiere diVerneuil robusto ed eccellente come non mai, già questo determinerebbe l’importanza dimenticata de “La Casse” nel suo genere. La preparazione del colpo, la suspense che viene magistralmente costruita, sempre proporzionalmente alla digressione della storia, possiede come accennato un ritmo magnifico. Oltre allo spettacolare, intensissimo, lungo e già menzionato inseguimento automobilistico per le strette vie antiche di Atene, assolutamente folle e realizzato superbamente.

 

Essendo un film con Belmondo non manca una certa ripartizione ironica e scanzonata, la quale potrebbe continuare a lungo, a volte anche nelle sequenze a mano armata, in altri momenti più consona forse al contesto di uno scherzoso corso di cucina greca. Vi è anche una lunga scena di seduzione che più che altro gira attorno e basta allo stesso concetto di seduzione.

Dyan Cannon ha il suo ruolo-cameo nel film proprio per questa funzione, quella di una tentatrice in scene cariche di allusioni. Questa sembra essere la sua specialità. Il doppiaggio italiano non rende bene una scena con la sua lunga risata. Ma la colonna portante del film è senza ombra di dubbio Belmondo al suo meglio nel calamitare l’attenzione dello spettatore, seppur con spalle molto gustose come Renato Salvatori, e un superbo avversario quale Sharif. Egli è superbamente sportivo come sempre, compiendo un numero incredibile di acrobazie senza l’aiuto di una controfigura. Salta su di un tram come poi farà con la metropolitana di Parigi su di un ponte nel 1975, ne “Il Poliziotto della Brigata Criminale”(1975) sempre di Henri Verneuil, e balzando poi su di un altro. Saltando poi ancora dal tetto del tram per farsi strada con un balzo da un tetto di automobile ad un altro. Verneuil sapeva sfruttare il particolare talento atletico e acrobatico di Belmondo come forse nessun altro. A Sharif viene ad un certo punto data la possibilità di montare a cavallo. E vi si siede da par suo come in tanti altri film, bene. Questa è forse l’unica azione in tutto il film che gli riuscirà a terminare bene al cospetto di Belmondo, che lo batterà sempre con la sua battuta pronta, in un impagabile e duro gioco di preda e cacciatore a seconda delle volte, e nel quale entrambi fanno la parte del leone grazie alla loro ottima recitazione. In una lunga serie di film dell’accoppiata Belmondo- Verneuil degli anni settanta, “Gli Scassinatori” è ancora oggi uno di quei titoli imprescindibili dalla visione, con così tanti momenti che da soli valevano il prezzo del biglietto.

EB

All’epoca fu il record per il più alto incasso nella settimana di apertura in Francia.

Il film è stato girato in due lingue (francese e inglese), con lo stesso cast.

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