Ferrari – il mondiale 2015 non è finito

di Igor Carta

Con la vittoria di Budapest Vettel ha ridato morale alla Ferrari, ma c’è già chi guarda oltre, il campionato è appena a metà

Hungarian Grand Prix, Hungaroring 23 - 26 July 2015

La straordinaria quanto inaspettata vittoria di Sebastian Vettel nell’ultimo Gp in Ungheria ha acceso la fantasia dei tifosi, e c’è davvero da mangiarsi le mani pensando che poteva essere una doppietta in rosso ma, a causa dei problemi alla power unit di Kimi Raikkonen occorrerà attendere ancora per dare una eredità all’ultimo uno-due, risalente ad Hockenheim 2010. Proprio il finnico, che in molti davano e danno ancora per giubilato è stato il vero mattatore dell’Hungaroring, con un uno scatto d’altri tempi capace di portarlo dal quinto posto in griglia alla seconda piazza dopo poche curve. Tornando a Vettel, già diversi addetti ai lavori, compreso l’ex campione del mondo Mika Hakkinen hanno osservato quanto sarebbe incauto escludere il tedesco dalla lotta per il titolo, vista la distanza ridotta sia da Lewis Hamilton, 42 punti, che da Nico Rosberg, 21 punti, gli basterebbe in teoria una battuta d’arresto per rimettere pienamente in gioco il tedesco della Ferrari. Certo è difficile che la Mercedes incorra in un’altra Caporetto in salsa ungherese, sembrava impossibile anche dopo Sepang, eppure è accaduto, ma potremmo essere solo all’inizio.

Toto Wolff ha affermato che la partenza al rallenty di Hamilton a Budapest era da attribuire ad un surriscaldamento della frizione, ma il manager Mercedes dimentica quella similare effettuata anche da Rosberg, quindi per una analisi come si deve sarà il caso di attendere la prossima gara di Spa Francorshamps, in calendario per il 23 agosto. In tale occasione, per effetto di una regola avallata nel week end di Silverstone, che vedrà i piloti impegnati a gestire manualmente la fase della partenza, non più manettini e software ma gestione “a tatto” della frizione. A Budapest si è potuto osservare come, a causa di una errata partenza, il duo Mercedes sia andato nel pallone più completo e quanto le vetture argentate calino di prestazione se bloccate nel traffico. Inoltre a Spa, l’università della F1, può succedere davvero di tutto, la particolarità del circuito, unita ad un meteo ballerino potrebbe scompaginare ulteriormente le carte, insieme alla nuova regola sulla partenza; sarà la corsa della verità per Kimi Raikkonen, che in Belgio vanta una serie di vittorie seconda solo a Michael Schumacher, sei vittorie per il tedesco, quattro per il finlandese, potevano essere anche di più senza la proverbiale sfiga che puntualmente si accanisce contro di lui. Alla prima curva di Spa sapremo come proseguirà il resto del campionato in cui la partenza, finora, è sembrata l’unico tallone d’Achille delle frecce d’argento. Quanto accaduto a Budapest, ma anche a Silverstone, potrebbe divenire consueto.

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