Laboratori del Gran Sasso come Fukushima, Le Iene dopo Stamina fanno il bis

Nadia Fuffa ci aveva già deliziati col suo servizio riguardo alle Made giapponesi, ridotte a mere prostitute d’alto borgo. Nell’ultimo servizio – sempre per Le Iene – rilancia con un nuovo servizio sui pericolosi Laboratori nazionali del Gran Sasso. L’intervista a Stefano Ragazzi presidente dell’Infn (Istituto nazionale di fisica nucleare), ricorda parecchio l’arroganza con cui si sparò fango contro chi avvisava che il metodo Stamina non solo era infondato ma persino pericoloso. Non importa, Le Iene sono state la redazione che maggiormente hanno sostenuto il metodo-truffa di Vannoni, con gli stessi mezzi gentisti e pseudoscientifici.

La fuffa precedente sui laboratori del Gran Sasso

I precedenti allarmi di cui i laboratori del Gran Sasso sarebbero responsabili riguardano soprattutto la psicosi dell’acqua contaminata. Ce ne sono stati due. Il primo ad agosto riguardante la presenza di diclorometano in un pozzetto di captazione. La sostanza è classificata come “potenzialmente cancerogena”. Prima di proseguire ricordiamo quanto queste classificazioni possano essere fuorvianti se non vengono messe nel giusto contesto, come nel caso della carne rossa e lavorata ritenute cancerogene. Nella tabella dello Iarc (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro), le sostanze del gruppo 2A “probabilmente cancerogene” annoverano anche le carni rosse, vengono classificate così perché ci sono sufficienti evidenze negli animali, ma non nelle persone, dove le evidenze sono ristrette; nel primo gruppo invece abbiamo anche la carne lavorata. Anche se può sembrare poco intuitivo, non tutto ciò che viene classificato come “cancerogeno” è pericoloso per la salute:

Perché l’effetto dipende sempre dalla dose: una sostanza può essere cancerogena se assunta a una dose alta, studiata in laboratorio, ma non alla dose con cui l’uomo viene a contatto nella vita quotidiana.

Allarme rientrato dal maggio scorso. Ad ogni modo – ammettendo anche il legittimo dubbio – l’allarme era poi rientrato, così come nel caso più recente del maggio di quest’anno. Citiamo tra le varie fonti un articolo pubblicato su un giornale che i gentisti amano tantissimo: Il Fatto Quotidiano, dove lo stesso si cita una precedente impresa de Le Iene, che contribuirono anche allora ad alimentare allarmismi inutili. Ad ogni modo, tale allarme è già rientrato da un pezzo:

Martedì notte il colpo di scena. Il contrordine è arrivato alle 2.30 di notte su Facebook dal presidente della Provincia di Teramo Renzo Di Sabatino: “Positivi gli esiti degli altri campionamenti. Le ultime analisi confermano la potabilità dell’acqua che torna a essere a disposizione per tutti gli usi”. L’Arta e l’Asl hanno confermato la notizia, così come la Prefettura.

Dal momento che nei servizi de Le Iene si parla di “allarme nucleare” facciamo presente che le autorità abruzzesi avevano raccomandato – in fase iniziale – quanto segue:

“L’acqua non è potabile. Potete usarla solo per lavarvi”.

Pericolo nucleare nei laboratori del Gran Sasso?

Ma le radiazioni non funzionano solo mediante ingestione. Gli scopi igienici non le cancellano. Il fatto che nonostante l’allarme sia rientrato ci sia chi ha colto l’occasione per buttarla in politica giocando sull’ansia della popolazione è un altro paio di maniche. Testimoni a cui non piace il sapore dell’acqua si possono trovare in ogni dove, non basta per confermare loschi lavori inquinanti che la lobby dei fisici vuole nasconderci.

Veniamo ora all’ultimo “allarme nucleare”, paragonabile – secondo le fonti che Nadia Fuffa presenta – a quello di Fukushima. Tutto nasce dal fatto che il 10 ottobre scorso è stato effettuato un test “in bianco” nell’ambito dell’esperimento Sox. Per test in bianco si intende “senza carico”, per verificare la sicurezza delle condizioni di trasporto di un generatore di neutrini. La sorgente radioattiva che dovrà essere trasportata proviene da uno stabilimento di Mayak in Russia. Parliamo di Cerio 144. La sostanza verrà utilizzata nell’ambito di un esperimento denominato Short baseline Oscillation in BoreXino (Sox), come ben spiegato in un recente articolo di Wired:

Il team cercherà di risolvere alcune anomalie sui neutrini, particelle di massa bassissima e carica elettrica nulla, che interagiscono molto debolmente con la materia e sono quindi particolarmente difficili da individuare. In particolare, si tenterà di verificare l’esistenza di un ipotetico neutrino sterile, che interagisce con le altre particelle solo tramite la forza di gravità (quindi ancora più debolmente).

Sulla sua sicurezza non ci sono dubbi. Il contenitore del Cerio 144 è incastonato dentro un apposito scudo di tungsteno che conta 19 centimetri di spessore; ma è stato fabbricato in Cina, cosa che magari fa salire il tasso ansiolitico di un certo tipo di elettore. Il peso supera le due tonnellate, dovrebbe bastare per schermare le radiazioni, ma non può niente contro la demagogia di chi ha interessi ad alimentare i mal di pancia della popolazione locale.

Il problema de Le Iene per i bias

A parlare di pericoli paragonabili a quelli del disastro di Fukushima nell’ultimo servizio de Le Iene c’è anche il Dott. Giuseppe Miserotti (referente Isde sugli effetti della radioattività). Torniamo a citare Il Fatto Quotidiano, dove appare un intervento del Miserotti in cui sosterrebbe che persino le onde elettromagnetiche sono pericolose per la salute. Su tali effetti Il Fatto rimanda all’intervista che l’esperto ha rilasciata tramite podcast. Per farci un’idea sui bias che potrebbero averlo influenzato riportiamo una parte dell’intervento così come viene strascritta su TecnoStress:

Non escludiamo che le redazioni del Fatto e TecnoStress possano avere frainteso, ma gli interventi sono del giugno 2016 e non ci risultano chiare ritrattazioni. In generale sui presunti rischi per la salute riguardanti le onde elettromagnetiche torniamo dentro ad una spirale di report ufficiali, interpretati con grande fantasia, e rapporti di correlazione senza che vi sia mai un nesso causa-effetto dimostrato.

Bias di conferma, questo sconosciuto. Questo giusto per farci un’idea dei bias che potrebbero avere influenzato le fonti di Nadia Fuffa, esagerando la situazione nei dintorni del Gran Sasso. Magari adottare un atteggiamento altrettanto aperto e sereno con esperti più pertinenti quali il presidente Stefano Ragazzi, potrebbe aiutare. Fa male vederlo bloccarsi mentre viene redarguito nel timore di cadere in trappole argomentative, le quali nulla hanno a che vedere col metodo scientifico con cui lui e i suoi colleghi solitamente accertano i fatti.

Stamina non ha insegnato niente? Davvero possiamo prendere per buono che gli oltre 140 scienziati di tutto il Mondo, i quali nel 2018 parteciperanno all’innovativo esperimento Sox coi neutrini, siano complici di un inquinamento delle acque e di un potenziale disastro alla Fukushima ai danni dei cittadini? Del resto le “corporazioni della tecnologia” non scherzano mica.

AGGIORNAMENTO 23/11/2017


Riportiamo di seguito uno screen della risposta che l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ha dato su Facebook ad una utente preoccupata, dopo aver visto il servizio de Le iene.

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