Vandana Shiva – Contro gli OGM

di Mariarosa Signorini.

Vandana Shiva, scienziata ecologista indiana, che nel 1991 ha fondato l’associazione Navdanya International, avente come scopo la realizzazione di sistemi alimentari sostenibili, contro gli OGM.

Vandana-Shiva

Per Vandana Shiva tramite l’agricoltura, economia e ecologia possono conciliarsi, salvaguardando l’ambiente e la biodiversità, creando una nuova cultura alimentare, in cui l’economia sia al servizio delle persone e del pianeta. Viene, pertanto, sostenuta e diffusa la cultura del cibo locale, come espressione delle diversità dei territori e delle culture. Il programma è, inoltre, fondato sulla ricerca sull’uomo e sulla natura, in cui il sapere scientifico e quello tradizionale si integrano.

Sabato 2 maggio Vandana Shiva ha presentato all’Expo di Milano il manifesto Terra Viva. La presentazione ha avuto luogo a Cascina Triulza, l’unico padiglione già esistente e definito il Padiglione della Società Civile. In esso associazioni e organizzazioni nazionali e internazionali presentano il loro concetto di sostenibilità. Secondo Terra Viva entro il 2030, a causa della continua espansione del cemento, l’area urbana aumenterà fino a 1,2 chilometri quadrati, superficie equivalente a quella del Sudafrica. Tale consumo di suolo non determinerà solamente conseguenze in ambito ambientale, ma anche un violento impatto sociale. Il 40% dei conflitti tra Stati degli ultimi 60 anni è, infatti, stato cagionato dal potere di controllo delle risorse naturali e della terra.

«C’è bisogno di un nuovo patto che riconosca che noi siamo il suolo: veniamo dal suolo, siamo sostenuti dal suolo. Prendersi cura della terra è il lavoro più importante che gli agricoltori possano fare. Il messaggio che lanciamo dall’importante vetrina di Expo è forte e chiaro: la nuova democrazia è la democrazia della Terra».

Qualche giorno prima sul suo blog Vandana Shiva ha dichiarato:

«Si sono accordate tra loro per brevettare i nostri semi, per influenzare la ricerca scientifica, per negare ai cittadini il diritto di essere informati, attraverso leggi sull’etichettatura degli Ogm. Le multinazionali che hanno distrutto i nostri terreni e la nostra salute ora saranno tutte ad Expo».

La scienziata ed ecologista indiana ha, probabilmente, accettato di essere tra gli ambassador di Expo 2015 per rappresentare una voce fuori dal coro e ricevere ascolto in un contesto internazionale.

«Expo non sia occasione di spreco e corruzione … Ogni cittadino ha il diritto e il dovere di pensare a come nutrire il Pianeta senza distruggere l’ambiente e a come nutrire se stesso senza rovinare la propria salute. Per dare questo contributo non è necessario essere ad Expo. Si può essere ovunque. E’ infatti giunto il momento che il dovere di rivedere il paradigma del cibo venga preso sul serio ovunque e da chiunque».

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