Use Your Illusion II – Guns verso il tramonto

di Igor Carta

Dopo la pubblicazione del doppio Use Your Illusion i Guns n Roses si avviarono verso il tramonto

tramonto

Del mastodontico lavoro che i Guns n Roses produssero nel 1991, l’ultimo album di inediti prodotto dalla line-up storica, il secondo volume, quello in toni blu-viola è senz’altro la tranche più interessante, così come nel primo si assiste ad una grande mutazione delle tematiche e delle sonorità rispetto ad Appetite for Destruction, con tutti i diversi membri alle prese con nuovi strumenti musicali, ma nel secondo volume il livello di sperimentazione raggiunge il massimo livello. Civil War, la traccia d’ingresso, è l’unica che vede alla batteria lo storico batterista Steven Adler nell’ultima session che poi gli risulterà fatale; dopo un anno di rehab la Geffen mise la band alle strette, l’uscita del nuovo album non poteva più essere posticipata, tutti riuscirono a presentarsi in studio in discrete condizioni tranne Steven Adler, frastornato dal metadone. La leggenda vuole che per la registrazione di Civil War furono necessari più di 80 tentativi, ma il sound, unico caso negli Illusions, è quello dei giorni migliori, Matt Sorum è certamente un ottimo drummer ma per i Guns e solo per loro, Steven era l’uomo giusto dietro le pelli, pazienza per tutto il resto.

 

 

Altro pezzo che richiama ai tempi d’oro di fine anni ’80 è certamente You could be Mine, in seguito scelta come come colonna sonora del film Terminator 2 uscito anch’esso nel 1991. Alcuni dei pezzi, così come in Illusion I, riflettono la personalità ed attitudine dei diversi membri, 14 Years è un tipico pezzo alla Izzy Stradlìn, che nella traccia Pretty tied Up si cimenta anche a suonare il sitar, Breakdown e soprattutto Estranged riflettono l’attitudine di Axl Rose per le power ballad, So Fine vede il debutto come singer del bassista Duff McKagan, in un pezzo dedicato ad uno dei suoi idoli, Johnny Thunders, musicista punk-rock morto di overdose nell’aprile del 1991. Shotgun Blues pare venne ispirata da una rissa che coinvolse Izzy e Axl contro Vince Neil, frontman dei Mötley Crüe, nel 1989, insomma siamo sempre lì, risse alcol e droga. Per concludere è un album assai interessante, ogni pezzo è una storia a sé, spicca tra tutti, ma solo per gli ascoltatori più attenti, l’ultima traccia, My World, in cui emerge chiaramente quella volontà di sperimentazione che dominerà l’album Chinese Democracy ben 17 anni dopo ma che provocherà lo scioglimento definitivo della band, a più riprese tra il 1994 e il 1997, dopo la conclusione del tour di tre anni a supporto dell’album.

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