USA – Milioni di Persone Usano Farmaci Sbagliati

di Juanne Pili.

Ogni giorno, milioni di persone stanno prendendo farmaci che non li aiuteranno affatto. Questo è quanto avviene attualmente negli Stati Uniti.

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Paese per antonomasia della faciloneria nell’assunzione e abuso di pillole e quant’altro. Pensiamo ad alcuni farmaci come le statine, solitamente usate per abbassare il colesterolo: Il rapporto tra benefici riscontrati e fallimenti è di 1/50. Sempre più si sente la necessità di una medicina personalizzata – frontiera della medicina agli albori – in quanto occorre tener conto della variabilità individuale nella risposta del corpo ai farmaci; inoltre la preponderanza di soggetti bianchi nei trial medici rende problematica la produzione di farmaci ottimizzati per individui di diverse etnie. Nel gennaio scorso, il presidente americano Barack Obama ha avviato in tal scopo una manovra di 215 milioni di dollari. Tra i progetti in ballo anche la creazione di un database dei dati genetici degli americani, come è stato fatto recentemente in Islanda.

In ragione del popolamento di questo database dovranno essere accolti abbastanza dati in un tempo sufficientemente lungo, con opportuni interventi di controllo; così i partecipanti ai trial medici potranno essere tranquillamente identificati come rispondenti o non respondenti ai trattamenti. I risultati così catalogati offriranno informazioni su come trattare meglio i sottogruppi di una popolazione o la popolazione in generale. Si dovrà tener conto anche dei diversi dispositivi sanitari di monitoraggio, sviluppandone nuovi e individuando appropriati marcatori delle varie malattie, come il DNA di cellule tumorali circolanti nel sangue. Sarà inoltre necessario un cambiamento culturale a più livelli, dalle aziende farmaceutiche fino alle cliniche.

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Scoprire che un intervento funziona bene, in alcuni gruppi, accade relativamente di rado e spesso per caso. I ricercatori in genere ottengono risultati deludenti con un farmaco attraverso studi basati su popolazioni di grandi dimensioni. Questo li porta a condurre analisi post-prova ad hoc, per cercare di identificare i fattori che rendono alcuni pazienti responsivi a determinati farmaci. Esistono già esempi rilevanti, come il farmaco Gleevec (Imatinib) realizzato per pazienti affetti da leucemia aventi una anomalia cromosomica detta Traslocazione di Philadelphia; oppure l’Erbitux (Cetuximab) che incrementa la sopravvivenza delle persone affette da tumore al colon le cui cellule tumorali trasportano un gene EGFR in luogo del più “consono” KRAS. Finora i dati medici sono stati raccolti tenendo quasi per niente conto di fattori quali la genetica, gli stili di vita e le diete; questo rende i risultati degli studi suscettibili di ulteriori verifiche per convalidarne l’efficacia, rallentando così la ricerca.

Questo ovviamente non significa che la medicina e i farmaci non funzionano, ma che occorrono ulteriori mezzi rendere più veloce la ricerca e più mirata la somministrazione. Da qui ad abbandonare le indicazioni del medico per affidarsi al succo di limone o a Google ce ne passa.

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