Unioni Civili – DDL in attesa di Approvazione

di Mariarosa Signorini.

E’ stato approvato il testo sulle unioni civili in Commissione Giustizia al Senato, oggi i vescovi lo attaccano.

unioni civili

Il segretario della Cei, monsignor Nunzio Galantino, afferma con riferimento ad esso:

«Vuole fare una forzatura ideologica ridurre realtà oggettivamente diverse ad una».

La relatrice, Monica Cirinnà (Pd), risponde:

«Il Pd va avanti: la legge sulle unioni civili è un impegno preso con i nostri elettori ed è un riconoscimento di diritti che la Consulta ci chiede con estrema sollecitudine. Rispetto le posizioni della Cei, ma io mi occupo di leggi e diritti, semmai di reati. Non di peccati».

Il testo regolamenta le unioni civili tra persone dello stesso sesso, consentendo anche le adozioni gay tramite l’istituto dello Stepchild Adoption, ossia l’adozione del bambino che vive con una coppia dello stesso sesso, ma è figlio biologico di uno solo dei due. Disciplina anche le coppie di fatto eterosessuali.

A votare sì sono stati: Pd, M5S, Psi, ex-M5S e gruppo Misto, contrari, invece, sono stati Ncd, Lega e Forza Italia.

Dunque, la maggioranza si divide con il voto contrario dell’area centrista, che ha definito il testo in questione una «aberrazione». La strada per l’approvazione finale del ddl si presenta dunque tutta in salita. Il prossimo appuntamento è per il 7 maggio, termine fissato per la presentazione degli emendamenti in commissione.

Mentre il presidente dei senatori Dem Luigi Zanda definisce il testo Cirinnà «un buon punto di partenza», l’area centrista fa muro in difesa della famiglia tradizionale e affinché le unioni gay non vengano parificate al matrimonio. Non bastano le rassicurazioni della relatrice sulla circostanza che la disciplina delle unioni civili da lei proposta fa riferimento all’articolo 2 della Costituzione (diritti inviolabili dell’uomo e delle formazioni sociali) e non all’art. 29, che riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Per Ciro FalangaForza Italia – che si è astenuto, il ddl è puramente e semplicemente «incostituzionale». Dello stesso parere è Gasparri che definisce quelle del provvedimento «scelte inaccettabili alle quali bisognerà opporsi con forza in commissione, in Parlamento e nel Paese». Analoga la linea di Giovanardi e Schifani.

Ci sono tutti i presupposti, insomma, perché continui lo scontro in commissione.

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