Uncanny Valley – Se il Robot sembra Umano

di Juanne Pili.

Cresce la corsa al Robot. Uno di loro si chiama Flick, si gira verso l’osservatore, sollevando le sopracciglia ti fa un sorriso, la sensazione di empatia si scontra con la consapevolezza che quel “essere” non è vivo.

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Il disagio che si sente davanti ad una macchina come Flick è stato battezzato dagli scienziati Uncanny Valley (valle perturbante) Uno stato di incertezza e disagio circa la natura del soggetto con cui interagisci.

Tutto questo accade nel Edinburgh Centre for Robotics, uno dei centri europei in cui l’onda lunga dei robot, dal Giappone, sta raggiungendo il nostro mondo. Flick non è solo una macchina, possiede anche una Intelligenza Artificiale e se lo fissi ti chiede se vuoi giocare con lui.

Immaginate un futuro in cui dei robot empatici vengono programmati per assistere gli anziani, nell’ambito magari della domotica, altro campo in cui la robotica e la filosofia delle Smart City sta avanzando, permettendo la realizzazione di case intelligenti a misura di chi le abita, dei suoi handicap o, meramente, pigrizia.

robot2Il mimetismo umano, e la realizzazione di veri e propri androidi sembra essere uno dei principali trend della tecnologia applicata ai robot. In definitiva, la cibernetica. Per quanto possa sembrare strano, l’imitazione della natura, anche in questo campo, è inevitabile. Rendere i robot “accettabili” è quanto i sostenitori della robotica sono determinati a fare. I robot si adattano in tutti i tipi di attività, sollevandoci da non pochi “pericoli”, come quello di “trovare un lavoro”.

I robot rappresentano una nuova potenziale enorme industria e la Uncanny Valley potrebbe diventare presto un disturbo di cui gli psicologi dovranno tener conto. Il Regno Unito ha fame di nuovi laureati specializzati in robotica per rispondere ad un mercato a che le aziende inglesi sembrano già pronte ad accogliere. Finora i robot sono stati utilizzati negli stabilimenti industriali, adesso si prevede di inserirli nelle centrali nucleari, alla
guida delle nostre auto e nelle case di cura.

In un video della BBC, David Shukman illustra alcuni dei lavori in corso presso l’Edinburgh Centre., dove si compiono studi anche nell’ambito delle protesi basate sui bio-segnali. Anche per questo dobbiamo ringraziare la ricerca nel campo della robotica e più in generale della cibernetica.

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