di Igor Carta
Un avvistamento UFO del 1966 fornì a Steven Spielberg l’ispirazione per uno dei suoi successi al botteghino
Abbiamo già incontrato Steven Spielberg quando parlammo del presunto ritrovamento, poi rivelatosi una bufala, della nave Cotopaxi, che lo stesso regista rese celebre, al pari della Squadriglia 19, con il film del 1977 “Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo“, ma mai avremmo pensato di ritrovarlo nuovamente sulla nostra strada investigando su un’avvistamento UFO. Qualche giorno fa sul canale televisivo Focus la trasmissione “Alieni Nuove Rivelazioni”, tra le tante perle, parlò di un caso semisconosciuto in Italia, un presunto avvistamento avvenuto nella contea di Portage, in Ohio, più precisamente presso la città di Ravenna, non molto distante da Cleveland, per capirsi. In questi luoghi, nella tarda nottata del 17 aprile 1966, numerose persone riferirono di aver avvistato un oggetto luminoso nel cielo, tra cui alcuni agenti di polizia che inseguirono tale oggetto e riferirono in seguito che esso sembrava “giocare” con le volanti come “il gatto con il topo”. Mancando le fonti in italiano la prima visita ha riguardato il sito del NICAP, un istituto assai conosciuto negli USA che negli ultimi decenni si è occupato di tutti i casi similari, ma ciò che colpisce è l’introduzione al dossier del Portage County UFO Chase:
“Se questo inseguimento vi sembra familiare, forse avete visto il film Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo”.
Ebbene sì, alla fine per quella straordinaria pellicola in buon Steven Spielberg pare non si sia inventato nulla, infatti una delle scene più “movimentate” del film vede ben tre UFO inseguiti da altrettante volanti della polizia più il furgone del protagonista, interpretato da Richard Dreyfuss, per le strade intorno alla cittadina di Muncie, nell’Indiana. Diavolo di un uomo verrebbe da dire, ma le sorprese non sono certo finite, ad esempio, il bambino biondo di nome Barry, che in seguito verrà rapito, alla vista degli UFO esclama: “Un cono gelato!”. Ebbene non si tratta di un caso, visto che il riferimento al cono gelato è contenuto nella deposizione di Wayne Huston, agente di polizia in servizio quella notte e che con altri colleghi affermò di aver inseguito l’oggetto volante, avvistato intorno alle 5 del mattino, per oltre 85 miglia, inoltrandosi anche in Pennsylvania. I primi ad avvistarlo pare siano stati i vice-sceriffo Dale Spaur e William Neff della Portage County, l’agente Wayne Huston si sarebbe unito alla caccia a East Palestine, proseguita poi fino alla cittadina di Conway, dove alla caccia si sarebbe aggiunto l’agente Frank Panzanella; l’ultimo contatto visivo con l’UFO si ebbe presso la cittadina, poco distante, di Rochester.
Sul caso investigò William Weitzel del NICAP, che raccolte le diverse testimonianze cercò di dare una spiegazione, o meglio, una natura all’oggetto avvistato; stando al rapporto, Spaur, Neff e Huston concordarono sulla natura metallica dell’oggetto, sulla struttura a cupola nella parte superiore e sulla luce di forma conica proveniente dalla parte inferiore. L’USAF avrebbe classificato l’oggetto come un satellite, confuso oltretutto con il pianeta Venere, ciò venne confermato anche dal maggiore Hector Quintanilla, malgrado gli agenti con vive proteste continuassero ad asserire di aver osservato, quella notte, sia la Luna che il pianeta Venere oltre all’oggetto sconosciuto.
Anche la menzione ad un satellite è riportata nel film di Spielberg, nella scena iniziale ambientata presso il controllo del traffico aereo di Indianapolis.
In seguito alle risultanze dell’USAF, la vita degli agenti coinvolti cambiò radicalmente, secondo alcuni articoli tutti lasciarono le forze dell’ordine ed in seguito rifiutarono di parlare dell’argomento, buoni presupposti sembravano esserci, curioso constatare la visione collettiva di ben quattro agenti di diverse giurisdizioni a cui va aggiunta quella di Gerald Buchert, capo della polizia di Mantua che a quanto pare scattò anche delle fotografie dell’oggetto. UFO o satellite che fosse, l’avvistamento di Portage County rimarrà sempre nell’immaginario collettivo grazie alle scene girate da Steven Spielberg.
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