Tremors – i predatori del Nevada

di Igor Carta

Enormi vermi che turbano la quiete nel deserto del Nevada, nel film Tremors di Ron Underwood

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Qualcuno lo reputò ridicolo, per nulla divertente, addirittura osceno definirlo film “horror”. Ma per quelli della generazione dei fine ’70 primi ’80 è sicuramente un cult, un film d’avventura come viene classificato Jurassic Park. Tremors, uscito nel 1990 con la regia di Ron Underwood lo si può o amare o odiare, non ci sono vie di mezzo! La pellicola merita solo per via della suggestiva ambientazione nel deserto del Nevada, fulcro è il villaggio di Perfection, appena 14 anime, ultimi reduci di una attività mineraria un tempo fiorente, che viene minacciata da quattro esemplari di Graboid, grossi vermi senza occhi che cacciano approfittando della grande sensibilità alle vibrazioni sismiche. Il film si regge principalmente sulle gesta di tre personaggi, i braccianti Valentine “Val” McKee, ovvero Kevin Bacon l’interprete più conosciuto apparso in numerosi film come Sleepers, L’uomo senza Ombra e Apollo 13, Fred Ward alias Earl Basset, già visto a fianco di Clint Eastwood in Escape from Alcatraz, dove interpretava John Anglin, ma soprattutto sulla straordinaria interpretazione di Michael Gross, già noto per il ruolo di Steven nella sit-com Casa Keaton, in cui recitava anche Michael J. Fox; Gross dà volto e personalità a Burt Gummer, un patito di armi ed esplosivi, da antologia la targa “UZI 4U” del suo fuoristrada, che con la moglie Heather convive con il quotidiano incubo della terza guerra mondiale, è l’unico a Perfection a vivere in una casa di muratura, o meglio un rifugio atomico a forma di abitazione, equipaggiato di tutto punto, sarà l’unico ad avere la meglio su un Graboid in uno scontro diretto dopo che l’animale commette la sfrontatezza di “penetrare” nel suo scantinato in maniera poco ortodossa.

 

 

Il film comunque è carino, accattivante e con un buon ritmo, con frequenti siparietti comici e contrariamente a quello che sembra, non fa per niente paura, ottimi gli effetti speciali curati dalla stessa squadra di Terminator, in definitiva ottimo accompagnato da birra e patatine come nella migliore tradizione americana. Fu comunque un successo, visto il numero di sequel, ben tre più una serie televisiva, che valgono la visione solo per gli elementi che rimandano al primo film.

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