Tiger vs Sherman – clou del film Fury

di Igor Carta

Tank Sherman contro Panzer Tiger, duello di carri armati del film Fury, in uscita il 2 giugno

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L’ultimo film con Brad Pitt, di nuovo a caccia di nazisti dopo “Bastardi senza Gloria” di Quentin Tarantino, é Fury, in uscita il 2 giugno e diretto da David Ayer, regista che si fece le ossa dapprima come sceneggiatore, collaborando a film come Training Day e SWAT. Fury é forse il primo film che tratta principalmente la guerra tra carri armati, passati da appendice della fanteria nel primo conflitto mondiale a perno principale delle forze terrestri nel secondo. Sull’impiego delle unità corazzate, prima dell’invasione della Polonia, in Germania era nata una vera e propria scuola in cui vennero studiate le offensive che avrebbero poi portato la Wehrmacht a dilagare quasi in tutta l’Europa. Principale fautore delle nuove teorie fu il generale Heinz Guderian, che pianificò la Blitzkrieg, la guerra lampo che prevedeva l’impiego simultaneo di truppe corazzate, aviazione e paracadutisti ma, per evitare i proverbiali rallentamenti provocati dalle avanzate troppo rapide, dispose che l’intero sistema fosse meccanizzato, compresi i battaglioni  logistici, di supporto e quant’altro fosse necessario alle truppe combattenti. Per controparte, anche gli Alleati non rimasero con le mani in mano, con la campagna di Francia i tedeschi appresero che anche i carri francesi Char B1 e i Matilda britannici erano mezzi validi se non, per certi aspetti superiori ai loro panzer, ma totalmente inadeguati per via dell’esiguo numero e delle modalità di impego di cui godevano invece le Panzerdivisionen. Fu in quella occasione, e con le prime esperienze durante l’invasione dell’Unione Sovietica, che in Germania si cercò di velocizzare l’entrata in servizio di un carro pesante da affiancare al medio Panzer V Panther, non sempre a suo agio con gli avversari diretti, il sovietico T 34, l’americano M4 Sherman e il già citato Matilda. Fu così che nel 1942 entrò in servizio il Panzer VI “Tiger”

Si può tranquillamente osservare come quello del film Fury è un duello interessante, 1 Tiger contro 3 Sherman, con il quarto vittima di un agguato, il carro tedesco godeva sì di una maggiore corazzatura, tra i 100 e gli 80 mm, ma un peso complessivo che ne limitava assai le prestazioni e l’autonomia, in più il cannone da 88 mm gli permetteva di perforare qualsiasi carro avversario fino alla distanza di 1500 metri. Lo Sherman era invece un carro medio, con corazzatura spessa tra i 50 e gli 80 mm, possedeva un pezzo da 75 portato poi a 76.2 nel 1944, ma poteva vantare una maggiore manovrabilità per via del peso inferiore, 30.3 t. contro le 57 del Tiger. Quella della velocità limitata era un grande svantaggio del Tiger in funzione anche della schiacciante superiorità aerea alleata per cui poteva divenire, muovendosi in campo aperto, un facile bersaglio per velivoli come i Mustang americani, gli Hurricane britannici e gli Sturmovik sovietici. Anche il carburante era un notevole limite visti gli elevati consumi e l’esiguità delle scorte in Germania verso la fine della guerra. Sul panzer Tiger trovò la morte il tenente Michael Wittman, soprannominato “Il Barone Nero”, capocarro che vantava la distruzione di 88 carri sovietici e che in Normandia, con soli 6 Tiger a disposizione e con pochi elementi di supporto mise in grave difficoltà una colonna di almeno 200 mezzi britannici, tra corazzati e blindati, presso il villaggio di Villers-Bocage. Wittman ed il suo equipaggio morirono appena un mese dopo durante uno scontro con altri carri, ma il colpo fatale venne attribuito ad una ogiva o ad un razzo che penetrò il carro posteriormente facendo esplodere il comparto munizioni. Chissà, forse David Ayer si è ispirato proprio a questo episodio.

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