Sonda Messenger precipita su Mercurio

di Juanne Pili.

Il Messenger ha impattato con successo sulla superficie di Mercurio.

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Un avvenimento apparentemente drammatico, quanto pianificato. La missione della NASA dedicata all’esplorazione del primo pianeta del Sistema Solare si è conclusa così, con un crash alla velocità di 8750 miglia orarie, che ha generato un nuovo cratere nella già butterata superficie del pianeta. I controllori di missione presso la Johns Hopkins University, nel Maryland, hanno confermato l’evento alle 03:26 ora locale. Il Controllo Missione ha confermato pochi minuti dopo, rilevandolo dal Deep Space Network (DSN), la stazione della NASA a Goldstone, in California.

Il veicolo spaziale sarebbe emerso per l’ultima volta da dietro il pianeta. Questa conclusione è stata confermata in modo indipendente dal team radio-scientifico della DSN, mediante l’ultimo segnale inviato dal Messenger, prima dell’estremo gesto. Da quando è entrata nell’orbita di Mercurio, Messenger ci ha regalato immagini dettagliatissime di Mercurio, a livelli che prima non erano possibili ottenere. Le sue oltre 250mila foto in particolare hanno fatto fare passi da gigante ai ricercatori, basti pensare alla scoperta di ghiaccio nelle zone permanentemente in ombra. Tutto questo materiale è talmente voluminoso che attende ancora oggi di essere totalmente studiato.

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