Scrivere una Sceneggiatura – Personaggi

di Massimo Filipponi (detto Kolkov).

Chi? – Impostiamo i personaggi.

personaggi cenerentola

In questo caso, di base, avremo: Cenerentola, ragazza sottomessa suo malgrado (le diamo una caratterialità a modo nostro), colta, addestrata, in quanto indotta dal padre, all’istruzione ed alle arti sportive, ha un carattere dignitoso, ribelle, forte, costretta però a reprimerla per continuare a vivere in quella casa. Le due sorellastre, ragazze per nulla avvenenti, ma presuntuose e complessate, non avvezze ne allo studio ne a qualsiasi altra disciplina, poco lungimiranti, le quali però forti della loro possibilità di vivere agiatamente, grazie alle rendite della attività del padre di Cenerentola, si atteggiano scioccamente a casta privilegiata. La matrigna, madre naturale delle due pusillanimi, la quale ora si trova a gestire la attività dell’ex marito e padre di Cenerentola, la quale, cosciente comunque dell’idiozia e incapacità delle figlie, cerca di agevolarle per introdurle in modo arrivistico a livello sociale, commettendo angherie nei confronti di Cenerentola, affinché il patrimonio rimanga sotto la sua gestione. La fata o personaggio che si farà carico affinché Cenerentola possa partecipare alla festa. Secondo la favola ufficiale, la fata è un personaggio mistico, la quale esaudisce in modo magico la possibilità di Cenerentola, di partecipare al gran ballo, trasformando in modo fiabesco, zucca e topi in cocchieri cavalli e carrozza. In una nostra sceneggiatura, possiamo per esempio, darle invece il ruolo, di una nobile, illuminata, la quale, conoscendo Cenerentola, dato che magari la madre di questa, era amica della madre di lei, una nobildonna di corte, cerca di agevolarla, prestandole i suoi abiti, la sua carrozza e cocchiere, in cambio di una zucca utilizzata come gabbia per dei topolini da compagnia, con la promessa però di riconsegnarle il tutto, carrozza ed abiti, prima della mezzanotte, affinché i genitori non se ne accorgano. Si può per l’occasione, aggiungere un paio di personaggi di contorno, magari una donna del paese, un ragazzetto ilare e giocoso corteggiatore di Cenerentola, e magari la figura che fa da tramite tra il villaggio e il principe, annunciatore del bando inerente al ballo, una sorta di Borgomastro dell’epoca.

In questo caso per esempio, sarebbe ottimo avvalersi di bozzetti, rappresentanti i vari personaggi con i costumi, e la loro fisionomica ed aspetto, da usare proprio come progetto per i trucchi e altro.

Quando?

Quando, possiamo sintetizzarlo in ambientazione dell’epoca, quindi le scene, i costumi, i dialoghi, i quali devono ricostruire in modo fedele, l’epoca e gli usi e costumi del luogo dove si svolge la vicenda rappresentata, con una dovizia più o meno precisa, anche a secondo di “come” tale vicenda vogliamo proporla poi al pubblico.

Come?

Come, sta appunto a significare la scelta verso cui vogliamo orientarci: sceneggiatura statica teatrale, o dinamica cinematografica? Ma di più: in modo veritiero, quindi, in costume, scenografia d’epoca, o magari in modo simbolistico, spartano, allusivo, tanto caro al teatro moderno, quindi, senza costumi d’epoca ma anonimi: tute, guaine, o casacche anonime? Scenografie particolareggiate, richiamanti e rappresentanti gli ambienti veritieri, o magari cubi, e altri oggetti spartani tipo semplici sedie e tavoli o arredi simbolici? Anche qui c’è da che sbizzarrirvi per la varietà di scelte.

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