Scrivere una Sceneggiatura – Definizioni

di Massimo Filipponi (detto Kolkov).

Scrivere una sceneggiatura non è una attività per pochi eletti, basta studiare e avere la tecnica giusta; senza questi elementi il talento serve a poco.

Il Soggetto, la Sceneggiatura e il Copione


sceneggiatura

Il Soggetto – questo sconosciuto

Per soggetto, cinematografico, teatrale o altro genere di rappresentazione, si intende grossomodo l’idea: una trama, quindi, una storia base da sviluppare, questo per quanto concerne un soggetto inteso come storia, quindi un racconto da sviluppare poi e rappresentare in ambito cinematografico o teatrale. Un evento invece, per così dire mediatico rappresentativo, se parliamo per esempio della creazione di un concorso, o varietà, o programma di intrattenimento, o approfondimento, se parliamo invece di un talk show, o reportage, o documentario o dibattito o simili. Noi, ci occuperemo invece solo ed esclusivamente di ciò che riguarda invece del soggetto narrativo rappresentativo sceneggiato, quindi films o rappresentazioni teatrali. Dicevamo quindi, che il soggetto in pratica è il nocciolo, quindi una idea di trama, inizialmente molto bozzata la quale poi dovrà essere sviluppata e ampliata. Ora, affronteremo la parte prettamente tecnica della stesura, tutti i commenti, consigli, eventuali trucchi del mestiere, li vedremo alla fine.

La Sceneggiatura

Per sceneggiatura, si intende in pratica, lo sviluppo del soggetto comprensivo però non solo della storia e del suo svolgimento, ma con tutte le descrizioni inerenti ai luoghi, clima, orari, ai tempi dei dialoghi, ai costumi, alle posizioni dei personaggi, alla descrizione particolareggiata delle scene, alla collocazione dell’epoca dei fatti in cui il soggetto si svolge, ma di più cosa molto importante, a secondo della realizzazione, se teatrale o cinematografica, anche del genere di inquadrature, con i suoi tempi, eventuali sottofondi musicali, tipidi luci da usare, cambi scena, e quant’altro. ATTENZIONE – Sembra un lavoro impegnativo, quasi mastodontico, si, forse lo è, ma posso assicurarvi che non è così gravoso, ripeto, molto spesso, il divertimento e la gioia di realizzarlo, fa si che il tutto diventi poi molto piacevole e di soddisfazione!

Il Copione

Il Copione invece, altri non i dialoghi scritti su cartaceo, forse nell’era modrna, in cui usa tanto raccogliere tutto in file digitali, leggere quotidiani on line, leggere e-books, il copione, su carta, è ancora uno strumento valido! Il copione è lo strumento base dell’attore e del regista, ci sono riportati i dialoghi e le cosiddette … ”parti” da interpretare. Il copione si può appoggiare, può cadere, si può correggere, stracciare parti, metterselo in tasca e ripassarlo in tram, in macchina (non mentre si guida però), scarabocchiare, sputarci, ecc ecc. Ve lo immaginate, fare le prove con invece di fogli di carta in mano, un i-pad o note-pad, che lo sbattete e quant’altro?. No, il copione è l’unico elemento che al giorno d’oggi è fatto dell’immortale carta. Di solito, nel copione ci sono solo i dialoghi, salvo la aperture e chiusura delle luci, se è un copione teatrale, il quale viene usato anche dal tecnico luci e tecnico del suono, questi ultimi due, lo usano anche durante le rappresentazioni, mentre per gli attori, solo durante le prove e poi per impararlo a memoria. Si lo so, è una ovvietà dirlo, ma è sempre meglio.

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