Realizzata Mappa 2D degli Antichi Mari di Marte

di Juanne Pili.

Un gruppo di ricercatori della NASA è riuscito a costruire la mappa 2D degli antichi mari di Marte, combinando i dati a nostra disposizione forniti da tre satelliti.

Credit: NASA.
Credit: NASA.

Siamo così in grado di esplorare il pianeta rosso come doveva essere 4,5milioni di anni fa. Stando agli studi recentemente realizzati, la permanenza dei suoi oceani, mari e fiumi, che doveva coprire il 20% della sua superficie, è stata più duratura mdi quanto potevamo aspettarci.

I risultati sono stati pubblicati dalla rivista Science e riguardano un lavoro partito nel 2008 e conclusosi nel 2014, sotto la supervisione di Geronimo Villanueva, che intervistato dall’ANSA spiega come ad un certo punto della sua storia, Marte ha perso i suoi oceani; una lezione che dovremmo imparare anche noi, per avere una maggior consapevolezza di quanto siamo stati fortunati fino ad oggi, data l’estrema fragilità dell’equilibrio atmosferico di un pianeta, nell’ottica della possibilità di ospitare la vita.

«In sostanza, gli atomi di idrogeno dell’acqua normale si sono persi nello spazio, mentre quelli di deuterio sono rimasti su Marte … Ciò significa che l’87% della sua acqua si è persa nello spazio, e che quella che è rimasta, pari al 13%, si trova immagazzinata nella sua calotta polare … abbiamo calcolato che sul pianeta ci fosse abbastanza acqua da coprire oltre il 20% della sua superficie. C’era un oceano profondo circa un chilometro, una profondità simile a quella del Mar Mediterraneo. Dati questi che aumentano la probabilità dell’abitabilità di Marte».

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