Quel Cavallo andava salvato

di Mariarosa Signorini.

Un escursionista che transitava su un sentiero segnato dal Club Alpino Italiano (Cai) a Monte Maggiore, sui monti della Calvana, sopra Prato, scorgeva un cavallo rimasto bloccato in una pozza fangosa e dava l’allarme.

cavallo

No, non stiamo parlando della pubblicità di un noto amaro. Si tratta di una storia vera che forse non ha niente di straordinario, se non per il fatto che testimonia come – se esiste la volontà – persino in Italia unendo forze e competenze si possano compiere azioni degne di nota, anche se magari in pochi se ne accorgeranno, semplicemente perché quella cosa andava fatta e subito. E’ il caso del salvataggio di cui scriviamo, ma potrebbero esserci infiniti altri esempi nella cronaca passata.

A causa della mancanza di copertura telefonica in zona, l’escursionista (anima meravigliosa) si recava direttamente ad avvisare i Vigili del Fuoco. Dopo cinque ore di intervento assieme anche al Corpo Forestale dello Stato, nella notte l’animale è stato salvato. Le ricerche hanno avuto luogo con fuoristrada e perfino con un elicottero inviato da Arezzo, oltre che con numerose “battute” a piedi.

Anche grazie ai nitriti uditi in lontananza, il cavallo – un puledro di circa 50 chili – è stato individuato e salvato. Il “piccolo” è parso in buone condizioni, benché molto frastornato, ed è stato estratto dal fango e lavato. Un veterinario del Corpo Forestale lo ha visitato e preso in custodia.

Nonostante le cattiverie e l’indifferenza, i piccoli eroi esistono ancora. Grazie a tutti!

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