Prove insufficienti – FBI nella bufera

di Igor Carta

FBI sotto accusa, emesse condanne a morte sulla base di prove insufficienti o poco verificate vagliate dai suoi laboratori

DEATH ROW: THE FINAL 24 HOURS

FBI e giustizia americana ancora nell’occhio del ciclone; non bastavano i noti problemi, forze dell’ordine dal grilletto facile specialmente su persone di colore, in seguito infatti ad uno scoop del Washington Post il Federal Bureau ha dovuto ammettere che negli ultimi 20 anni, in almeno 60 procedimenti penali conclusi con condanne a morte le prove fornite dai laboratori erano errate. Tali prove, basate sull’esame al microscopio di peli o capelli rinvenuti sulla scena del delitto, ritenuti più affidabili delle impronte digitali, avrebbero portato all’ingiusta esecuzione di almeno 14 persone.  Numeri da brivido, visto che nei 268 procedimenti esaminati, l’impiego dei capelli come prova ha portato alla condanna secondo le richieste dell’accusa nel 95% dei casi, inoltre il rifiuto delle autorità governative a rendere liberamente consultabili i dossier relativi ad altri 1200 procedimenti non può fare che alimentare il dubbio in imputati e legali di parte che la giustizia non venga amministrata in modo da attribuire la responsabilità o meno di un delitto, ma che l’unico obiettivo sia la pronuncia di una sentenza di condanna. Il diritto ad un giusto processo si scontra inesorabilmente con lo scoglio dei costi, non tutti i cittadini possono permettersi perizie di parte con esame del DNA, il ricorso al quale ha già scagionato completamente diversi condannati già da anni nel braccio della morte o già passati per la sedia elettrica.

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