Prostitute – Pseudo Femminismo a Roma

di Enrico Bulleri.

Quando tutto va male, c’è sempre qualche rigurgito di femminismo ad assommarsi per rendere quello che già va così male anche grottesco e involontariamente o meno, totalitario.

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Mi riferisco naturalmente alla decisione sbandierata dall’appena tornato dalle vacanze Sindaco Marino, di far multare i clienti delle prostitute – Aka: mignotte – ad esempio nottetempo sulla via Salaria, per poi fare ovviamente recapitare loro le multe a casa. Così che la Polizia urbana si arroghi anche il diritto di andare ad attaccare uno dei principi cardini della privacy, tale e quale a quello che possano avere già fatto gli hacker che avrebbero rubato le migliaia di dati personali degli utenti di Ashley Madison.

A Roma non si sa nemmeno più che fare e da dove cominciare, per poter ripulire tutto il marcio putridume della città ad ogni livello dell’amministrazione, della politica, dell’imprenditoria, delle cooperative, delle associazioni di categoria, fino agli abusivi dei semafori e ai gladiatori del Colosseo e da dove cominciare quindi? Ma raggianti possiamo annunciare con Marino e con la dragonessa vice capo gabinetto del Sindaco e vicequestore Rossella Matarazzo, elementare, Watson! Dalle mignotte e dai loro clienti! Adesso è tutto a posto, le mogli hanno di nuovo il pieno controllo supposto dei loro mariti, e splendidamente le femministe potranno esaltarsi, sulle macerie della città è stato almeno compiuta la psico-pulizia/poliziesca moralizzatrice che salva le mogli cornificate nottetempo dai loro mariti, i quali avranno un bel da fare, a dover spiegare come mai sono stati fotografati e multati alla due di notte in Viale Augusto Imperatore.

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Meglio pur sempre corrotti e impresentabili, che anche trombabili e trombatori, questo proprio no. Solo seghe e a letto dopo la fine della serata davanti a “Porta a Porta”, questo era certamente quello di cui la città di Roma aveva così disperatamente bisogno, rendere la vita dura a tutti gli automobilisti che si stavano azzardatamente aggirando in zona di mignotte cercando una scopata a buon mercato, per le altrimenti notoriamente così rispettabili ed eleganti, strade notturne della capitale. 500E per rimpinguare le casse comunali, con nella bella multa recapitata a casa in bella evidenza il luogo e l’ora della avvenuta contravvenzione. Tutto ben dettagliato e specificato. “Le mogli saranno liete di riceverla” ha con terrorismo psicologico degno della guerra a tutte le puttane e agli affezionati puttanieri che il Comune di Roma pare voglia scatenare, detto la summenzionata Dottoressa Matarazzo, ai microfoni di Alessandro Milan su Radio 24. Con Matarazzo, tieni bene nei tuoi pantaloni il…ehm. Dunque vietato come per David Warner e Dustin Hoffman nel finale di “Cane di paglia”, smarrire la strada di casa, a Roma. Coprifuoco del sesso dopo le ore 24. Niente più strani segni sulla biancheria, al mattino. Almeno i bucati delle mogli, a Roma, tutti immacolati.

Questo moralismo, ultima arma di una società oramai preda di frange estremiste e assolutamente minoritarie, che però nel loro piccolo vogliono imporre la loro legge a tutti, rivela oltre che la propria fanatica cecità ma questo già lo sapevamo, tutto il ridicolo e l’intrinsecamente inadeguato, della politica come dell’amministrazione cittadina, nelle piccole come nelle grandi città, di questo Paese prossimo come non mai allo sfascio. E Roma è di tutto questo, un esempio orami estremizzato ed esibizionista, di tutte queste contraddizioni e irreali demagogie oltre che completamente futili e inutili, rispetto alla tragica contingenza e gravità dei problemi concreti, e reali. Per cui è preferibile una società che è un puttanaio di inefficienza e corruzione, clientelismo, mafie, affari e appalti truccati come gonfiati, ma non, di puttanieri.

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Una società di etica femminista-igienista, in mezzo all’olezzo da rifiuti organici in decomposizione, dell’etica nell’amministrazione della cosa pubblica, nella politica, come nella gestione del bene pubblico e comune, degli affari pubblici e privati. Pier Paolo Pasolini con “Mamma Roma” non avrebbe che da sbeffeggiare da par suo le facce romane dell’oggi che pretendono così di fare il rigido bene della Città della Lupa, alla Boldrini sciaguratofemminista, come a Marino e al vicequestore Matarazzo. Possono multare tutte le mignotte del mondo, ma non le potranno mai debellare, nemmeno hanno la percezione di tutto il ridicolo della cosa, in una città che come ella stessa si può fregiare del titolo di “Eterna”, ha sempre indissolubilmente legato le sue chiese, il suo Vaticano, le migliaia di campane e decine di colli, appunto alle sue puttane. Che siano quelle dei Parioli o dell’Olgiata da Dee addobbate nelle loro belle case e ancor più splendidamente maritate dei potenti di Roma e di “Mafia capitale”, che quelle ad esercitare in vesti succintamente se non di nulla vestite più di una aderente maglietta, il più antico mestiere del mondo dai tempi degli Dei, quelli veri. Tutta questa ipocrisia, questa insopportabile retorica dell’ideologismo femminista a protezione inesistente ma possessivista della donna, e di tante, troppe altre donne e ancora più uomini che seguono tutta questa follia costrizionista per qualche pugno di voti in più, è degno e totalitario oltre che a volere spezzare con un sorriso della morte ogni seppur minimo afflato vitale, segno di questi tempi.

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