Piramide di Menkaure – un altro enigma

di Igor Carta

Pur essendo la più piccola, anche la piramide di Menkaure è assai particolare, per certi versi rappresenta ancora un enigma

OLYMPUS DIGITAL CAMERA

La piramide di Micerino-Menkaure è la meno imponente del complesso di Giza, più piccola anche delle piramidi attribuite a Snefru, ma secondo alcuni ricercatori è assai interessante quanto le sorelle maggiori. Da una prima osservazione esterna emergerebbe una perizia costruttiva minore rispetto alle altre piramidi ma spicca l’impiego di materiali molto più pregiati; le dimensioni relativamente ridotte, lato di 103.4 metri, altezza attuale di 62 metri ed angolo delle facce di 51°20′ sarebbero dovute ad un carattere di Micerino poco avvezzo alla megalomania o, secondo altri, ad una crescente carenza di risorse che gli avrebbe imposto di non sfidare i propri predecessori. Tutti conoscono gli interni assai particolari della piramide di Cheope, così come abbiamo conosciuto quelli piuttosto spogli della piramide di Chefren; quelli della piramide di Micerino paleserebbero diversi cambi di progetto e sarebbero forse i più articolati finora esplorati. Sono anch’essi ricavati in sotterraneo, ma presentano diversi ambienti, nicchie e qualche accenno di decorazioni, assai particolare si presenta la camera sepolcrale; essa misura 4 metri per 2 e mezzo, ma ciò che risulta incredibile è il tetto, formato da diciotto pesanti monoliti di granito, e subito ci si chiede come siano stati portati lì sotto, ma sopratutto, come li abbiano posti in opera in un ambiente così piccolo! Inoltre è possibile accedere alla camera di scarico sopra di essi, il cui colmo sta a pochi centimetri dal soprastante soffitto in roccia viva, ragion per cui vennero sollevati dalla camera, come non è dato sapere.

Delle peripezie del sarcofago ivi rinvenuto dal colonnello Howard Vyse abbiamo già detto, e al pari delle altre piramidi una possibile attribuzione e datazione risulta assai complessa, sia per via dell’assenza di iscrizioni e per i resti rinvenuti all’interno, datati ben più avanti rispetto all’epoca dei faraoni della IV dinastia. La recente scoperta di un villaggio, attribuito ai costruttori proprio della piramide di Menkaure, avrebbe permesso di capire le abitudini di questi uomini liberi che prestavano la loro opera in tale cantiere, che sarebbe stato, specie per il vitto e per l’assistenza medica, un luogo di lavoro piuttosto ambito; vi sarebbero stati rinvenuti i resti di numerosi animali macellati per nutrire il cantiere, un enorme numero di ovini, bovini e caprini che avrebbero richiesto una quantità tale di acqua e foraggio difficile da sostenere per un periodo di costruzione stimato in più di 10 anni, soprattutto in un luogo desertico come l’Egitto del 2500 a.C.

© Riproduzione Riservata

RelatedPost

Commenti

commenti

Precedente Farmaci e Stupefacenti col Lievito di Birra Successivo Editing di Embrioni - Nuove ansie bioetiche