Omar Torrijos – un nemico della CIA

di Enrico Bulleri

Omar Torrijos, in qualità di presidente della Repubblica di Panama, fu uno dei pochi leaders ad opporsi alle torbide politiche messe in atto dalla CIA

CIA

Omar Torrijos (Comandante militare Supremo di Panama), al secolo Omar Torrijos Herrera Efraín (13 febbraio 1929-31 luglio 1981) Omar Torrijos è oggi un uomo largamente dimenticato, se non dai suoi connazionali panamensi. Eppure, è stato una delle personalità di militare prestato alla politica della Storia centroamericana, più progressiste, imprevedibili, accentratrici di populismo e sostegno personale dagli strati più poveri dello Stato di Panama, e certamente non controllabile dal Governo americano e dalla CIA. Ragion per cui, come molti prima di lui e anche successivamente in centro e Sud America, è stato infine liquidato in una operazione a lungo coperta, organizzata e pianificata dall’Agenzia. Torrijos non fu mai formalmente il Presidente o il Dittatore di Panama, né fu mai eletto o si è presentò a una qualche elezione, ma come Comandante della Guardia Nazionale di Panama ne è stato il leader de facto dal 1968 al 1981, anno della sua morte. Alla maniera di Muammar Gheddafi con tutte le dovute differenze, era una sorta di “Guida suprema”, e tra i titoli che annoverava vi erano quelli di “Massimo Leader della Rivoluzione di Panama” e appunto, “Capo Supremo del Governo. Assieme soltanto al Generale Juan Velasco Alvarado, al potere in Perù dal 1968 al 1975, è considerabile storicamente l’unico dittatore di sinistra e riformatore, in un centro-SudAmerica in quegli anni quasi esclusivamente di dittature di destra e comunque fasciste al potere, veicolate e appoggiate dagli americani. Torrijos era anzi riuscito per gran parte dei suoi anni al governo, ad ottenere il sostegno degli Stati Uniti, in quanto comunque si opponeva al comunismo, e a portare avanti per il suo Paese una politica progressista. Nel 1977, e per questo è maggiormente ricordato a tanti anni dal periodo del suo Governo su Panama, negoziò con il Presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter, quello che poi alla fine sarebbe diventato il Trattato Torrijos- Carter che avrebbe dato la piena sovranità sul Canale di Panama, a mezzogiorno del 31 dicembre 1999. Il figlio di Torrijos, Martin, sarebbe stato eletto Presidente ed esercitò il suo mandato negli anni 2004-2009. Omar Torrijos nacque a Santiago, in provincia di Veraguas, il sesto di dodici figli. Suo padre, José Maria Torrijos, era originario della Colombia, ed era un insegnante. Omar avrebbe studiato nella locale Juan Demóstenes Arosemena School dove avrebbe vinto una borsa di studio per l’accademia militare di San Salvador. Lì vi si graduò in una sottocommissione come sottotenente. Entrò a far parte dell’esercito di Panama, la Guardia Nazionale (Guardia Nacional), nel 1952. Venne promosso a Capitano nel 1956, e intraprese un corso come cadetto presso la famigerata Scuola delle Americhe nel 1965.

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Omar Torrijos con Jimmy Carter

Raggiunto il grado di tenente colonnello nel 1966, nel 1968 il maggiore Boris Martínez portò con successo a compimento un colpo di stato contro il presidente recentemente eletto di Panama, Arnulfo Arias, dopo solo undici giorni nell’esercizio del suo ufficio, per mezzo di un’azione sostenuta dagli Stati Uniti; allorquando gli americani già tentarono di assegnare Torrijos in una nazione straniera. Anche se era stato da subito nominato in una giunta di due uomini, infatti Martinez e Torrijos ne erano i veri leader fin dall’inizio. Subito dopo il colpo di stato, Torrijos venne promosso a colonnello e nominato comandante della Guardia Nazionale. Fu anche impedita ogni attività politica e chiusa la legislatura. Venne anche assunto il controllo dei tre giornali di proprietà del fratello di Arias, Harmodio e ricattati i proprietari del giornale più antico del Paese, La Estrella de Panama, per farlo diventare un giornale portavoce del governo. Nella lotta di potere interna che seguì, Torrijos emerse vittorioso – esiliò Martínez nel 1969 e si autopromosse generale di brigata. Nel 1972, il regime tenne una elezione controllata per l’Assemblea dei rappresentanti della Comunità, con un solo singolo membro all’opposizione. La nuova assemblea approvò una nuova Costituzione ed elesse Demetrio Lakas come presidente. Tuttavia, il nuovo documento rese Torrijos il vero capo del governo, con poteri quasi assoluti per sei anni. Torrijos era considerato dai suoi sostenitori come il primo leader di Panama a rappresentare la maggioranza della popolazione di Panama, che è a tutt’oggi un paese povero, di lingua spagnola, e un’eredità di meticci in contrasto con l’élite sociale dalla pelle bianca, spesso definiti come rabiblancos (“code bianche “), che aveva a lungo dominato il commercio e la vita politica di Panama. Torrijos aprì molte scuole e dette molte opportunità di lavoro per i meno fortunati. Torrijos istituì una serie di riforme sociali ed economiche per migliorare la sorte dei poveri, ridistribuì i terreni agricoli e perseguitò le famiglie più ricche e potenti del paese, così come però anche gli studenti indipendenti e i leader sindacali. Le riforme furono accompagnate da un ambizioso programma di lavori pubblici, finanziati da banche estere. Torrijos inoltre avrebbe come detto negoziato nel trattato Torrijos-Carter sopra il Canale di Panama, firmato il 7 settembre 1977. Questo trattato stabilì che la sovranità degli Stati Uniti sulla zona del canale di Panama, con negli anni un avvenuto graduale aumento del loro controllo su di esso, sarebbe cessata il 31 dicembre 1999. Gli Stati Uniti però, avrebbero mantenuto il diritto permanente di proteggere ciò che vedono come la neutralità del canale. (Una delle principali cause della morte di Torrijos) {Nel 2006 il figlio di Torrijos divenuto il presidente Martin Torrijos ha approvato il progetto di espansione del Canale di Panama} Sul lato del debito di Panama, Torrijos era estremamente intollerante verso una opposizione politica. Molti oppositori furono per questo imprigionati, esiliati, uccisi, o “scomparsi”. Inoltre, il progetto di lavori pubblici è stato afflitto da corruzione e nepotismo, miscela che ha fatto di Panama uno dei paesi con il più alto rapporto pro capite di debito pubblico. Nel 1978, Torrijos si è dimesso da capo del governo, ma è rimasto di fatto sovrano del paese, mentre un altro dei suoi seguaci, Aristides Royo è stato un presidente fantoccio. Torrijos avrebbe poi anche ristabilito alcune libertà civili; il Presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter gli aveva detto che il Senato non avrebbe mai approvato i trattati sul Canale a meno che Torrijos non avesse fatto qualche sforzo per liberalizzare il suo regime, nella previsione di riportare il paese alle piene e complete libertà civili dal 1984.

 

Il Generale Torrijos è morto all’età di 52 anni, quando il suo aereo, un DeHavilland Twin Otter (DHC-6), si è schiantato durante il volo. L’aereo scomparve dai radar durante il maltempo, ma a causa della natura limitata della copertura radar di Panama, al momento dell’incidente, il volo non fu segnalato come disperso per circa un giorno! Il luogo dell’incidente fu individuato alcuni giorni dopo, e il corpo del generale Torrijos venne recuperato da una squadra delle forze speciali nei primi giorni di agosto. A seguito di un grande funerale di stato, Torrijos fu brevemente sepolto nel cimitero di Amador Casco Viejo ( la Città Vecchia di Panama), prima di essere trasferito in un mausoleo nella ex zona del Canale vicino a Panama City. Gli successe come comandante della Guardia Nazionale e di fatto il leader di Panama Florencio Flores Aguilar, e in seguito Rubén Darío Paredes che rovesciò l’anno dopo Aguilar con un altro golpe. Le cause dell’incidente La morte di Torrijos ha da subito generato l’onerosa evidenza che fosse stata provocata da un attentato. Per esempio, nelle udienze preliminari svoltesi a Miami nel maggio 1991, l’avvocato di Manuel Noriega, Frank Rubino, è stato citato affermare che “il Generale Noriega ha in suo possesso dei documenti che mostrano i tentativi di assassinare il generale Noriega e il Sig.Torrijos da parte di agenzie di sicurezza degli Stati Uniti”. Tali documenti non sono stati ammessi come prove nel processo, perché il presidente del tribunale si disse d’accordo con l’affermazione del governo degli Stati Uniti che la loro menzione in pubblico avrebbe violato la procedura giudiziaria in atto. Più di recente, l’ex uomo d’affari ed agente CIA in centro e Sudamerica per operazioni sotto copertura di assassinio di personalità politiche e militari, John Perkins, nel suo libro di successo “Confessioni di un sicario dell’economia”, afferma che Torrijos fu assassinato per gli interessi americani, i quali avevano messo una bomba a bordo del suo aereo (direttamente da operatori della CIA). Il motivo principale è che alcuni imprenditori e politici americani erano fortemente contrari ai negoziati tra Torrijos e un gruppo di uomini d’affari giapponesi guidati da Shigeo Nagano, che stavano promuovendo l’idea di un nuovo, più grande, canale a livello del mare per Panama. Manuel Noriega, in “Prigioniero degli Stati Uniti”, sostiene che questi negoziati avevano evocato una risposta estremamente sfavorevole da parte dei circoli americani. Torrijos morì poco dopo l’inaugurazione della presidenza di Ronald Reagan, e appena due mesi dopo che il presidente ecuadoriano Jaime Roldós morì in circostanze molto simili. Citazioni famose Omar Torrijos è ben noto a Panama per le sue famose affermazioni. Ecco alcuni esempi: “Non mi piace il comunismo perché ridistribuisce la ricchezza attraverso i libri del razionamento” “Si può stare certi che nei negoziati con gli Stati Uniti ci troveremo sempre in piedi o morti, ma mai in ginocchio! Mai!“. “Non voglio entrare alla storia; Voglio entrare soltanto nella Zona del Canale“. “Se cado, prendete la bandiera, baciatela, e andate avanti“. “Coloro che si consultano di più, fanno meno errori“. “Nella follia si trova il pericolo“. “La (Panama Canal) è stata trattata è come un sassolino che saremo in grado di portare nella nostra scarpa per 23 anni, ma è molto meglio del rogo acceso che abbiamo dovuto portare nel nostro cuore “. la Zona del Canale è “un tumore che deve passare attraverso la sala operatoria“. “Soddisfare tutte le parti (su un nuovo Trattato del canale di Panama) sarebbe difficile circa quanto compiacere la principessa che aveva grandi piedi e chiese ad un calzolaio di trovarle delle scarpe piccole fuori ma grandi dentro”. Raccontando la povertà del popolo panamense affermò invece “Qui ci sono i figli della rivoluzione!“. riguardo i contadini panamensi; “Sarei molto stupido se li lasciassi portare via i diritti che si sono conquistati” disse riferendosi ai proprietari terrieri. “Saremo sempre sotto l’ombrello protettivo del Pentagono ” disse riferendosi al trattato del Canale di Panama.

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