Mengele – la sua eredità in Brasile?

di Igor Carta

L’eredità di Joseph Mengele, decine di gemelli in un villaggio del Brasile, questa l’ipotesi dello scrittore Jorge Camarasa

mengele

Nel romanzo “I ragazzi venuti dal Brasile” di Ira Levin, portato poi sul grande schermo dal regista Franklin Schaffner, il dottor Joseph Mengele, il medico di Auschwitz, era magistralmente interpretato dal grande Gregory Peck, ed impegnato, per riempire la sua latitanza, nel folle progetto di proseguire la stirpe di Adolf Hitler tramite clonazione. L’angelo della morte, così era definito, divenne famoso per il suo operato nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, in specie per esperimenti di inaudita crudeltà eseguiti anche su bambini o su qualunque tipo di soggetti lo interessassero, vedasi il caso dei fratelli Ovitz, che malgrado le sevizie riuscirono a sopravvivere fino all’arrivo dei russi. Era nota l’ossessione di Mengele per la razza ariana, per la genetica e la trasmissione dei caratteri ereditari, nonché il gran numero di coppie di gemelli, vere e proprie cavie da laboratorio che morirono a centinaia, sezionati e magari posti sotto formalina. Mengele, al pari di Adolf Eichmann ed Erich Priebke utilizzò l’Italia ed una nota rete di simpatizzanti per abbandonare l’Europa e rifugiarsi in Argentina, a Buenos Aires, in cui si dette alla bella vita, com’era nel suo stile. Fu la cattura di Adolf Eichmann da parte degli agenti del Mossad a costringerlo a fuggire, senza fermarsi mai per troppo tempo, prima in Paraguay ed in seguito in Brasile, in cui trovò la morte nel 1979.

Fu proprio in occasione della caccia ad Eichmann che il commando del Mossad, guidato dall’agente Zvi Aharoni, ritenne di aver individuato il covo di Mengele, in una sperduta fattoria del Brasile, ma per ragioni tuttora dibattute la cattura non avvenne. Secondo lo scrittore argentino Jorge Camarasa, Mengele in seguito alle azioni del Mossad abbandonò l’Argentina e forte delle sue conoscenze si fece passare per un veterinario, migrando prima in Paraguay e successivamente in Brasile dove, precisamente nel villaggio di Candido Godòi, potrebbe aver lasciato la sua eredità, non sfavillanti ricchezze o cimeli rubati durante la guerra, ma un gran numero di coppie di gemelli, tutti rigorosamente omozigoti, con i capelli biondi e gli occhi azzurri. Secondo Camarasa l’incidenza dei parti gemellari nel villaggio partì dal 1963, anno in cui, secondo le testimonianze da egli stesso raccolte, sarebbe giunto per la prima volta nella zona un misterioso veterinario che sarebbe potuto essere, appunto Joseph Mengele. Tale teoria venne smentita da alcuni ricercatori secondo cui tale fenomeno fu attribuibile all’elevato tasso di unione tra consanguinei, ma essa rappresenta comunque un enigma affascinante.

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