Avevamo ampiamente illustrato in un nostro precedente articolo la riforma della Responsabilità Civile dei Magistrati.
E’ notizia quasi dell’ultima ora che la Cassazione con un “verdetto” abbia voluto, con riferimento appunto alla responsabilità civile dei magistrati, evitare la paralisi dei processi, connessa alla possibilità di ricusazione dei giudici prevista dal nostro ordinamento giuridico.
Responsabilità Civile – Cos’è la Ricusazione?
L’istituto della ricusazione è lo strumento attraverso il quale un soggetto può impedire che il suo processo venga deciso da un giudice che avrebbe dovuto astenersi, pur non avendolo fatto. Il giudice deve astenersi nei casi tassattivamente indicati dalla legge, molti dei quali attengono al suo rapporto con il procedimento che deve decidere (ad esempio se ha un interesse nel procedimento). Il provvedimento è stato pronunciato dalla Sesta Sezione Penale della Corte di Cassazione che per la prima volta ha esaminato la nuova legge sulla responsabilità civile dei magistrati. Il tutto prende avvio dal ricorso presentato da un avvocato imputato in un procedimento a Pordenone, che aveva richiesto la ricusazione del giudice, avendo già radicato nei suoi confronti l’azione risarcitoria per colpa professionale.
Ne sono derivate due massime (per “massima” si intende un principio dell’ordinamento giuridico e un criterio di interpretazione al quale è necessario uniformarsi); con la prima si è escluso che il magistrato nei cui confronti un soggetto presenti domanda risarcitoria possa considerarsi suo debitore, ciò in quanto la domanda non è “diretta” ma è comunque proposta nei confronti dello Stato; con la seconda si è esclusa la ricusazione “automatica” del magistrato, la cui condotta professionale sia stato oggetto di una domanda di risarcimento.
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