L’Ulutato – Ricordando Patrick McNee

di Enrico Bulleri.

In Beloved Memory of Patrick “John – Agente Speciale/The Avengers Steed” McNee, nome completo Daniel Patrick Macnee, (Londra, 6 febbraio 1922 – Rancho Mirage, 25 giugno 2015). «Tutti i tuoi incubi sono in procinto di essere trasformati in un unico inevitabile terrore!» – Frase di lancio originali de L’Ululato.

ululatoQuando si confrontano le scene di trasformazione licantropica tra “L’Ululato” e “Un Lupo mannaro a Londra”, non c’è alcun dubbio su quale dei due film tra il lavoro di Rob Bottin e quello di Rick Baker, sia superiore. Entrambe le sequenze di trasformazione stavano spingendo più in là le possibilità del make-up, ma il lavoro di Rick Baker in “An American Werwwolf in London” continua ad impressionare a più di trenta anni di distanza, mentre gli sforzi di Rob Bottin, ai quali Baker delegò le responsabilità proprio per andare a lavorare sul film di Landis, sembrano più parodici e sopra le righe che a volere inseguire l’estremo realismo dell’ infilmabile, ovvero una trasformazione dal vero di un uomo in licantropo.

Che, grazie all’uso di ormai datate pompe idrauliche sotto la pelle del lupo mannaro, ottiene però ancora oggi un notevole effetto di spavento. Detto questo, non voglio di certo reinserirmi nell’eterna discussione tra appassionati se sia meglio la creatura di Baker del film di Landis nel suo risultato finale, o il lupo con le fattezze massicce da orso, del film di Dante, ma una una frazione della finezza o attenzione per i dettagli che Baker ha dedicato al suo lavoro non è tanto presente nell’imperfezione degli effetti di Bottin per il film di Dante, di certo comunque superiore a qualsiasi cosa avrebbe mai potuto creare una sterile CGI.

L’Ululato” e “Un Lupo mannaro americano a Londra” uscirono quasi contemporaneamente nel 1981, il film di Dante pochi mesi prima di quello di Landis, ma se “An American Werewolf in London” è superiore non è di certo soltanto grazie agli effetti di Rick Baker, ma grazie al suo umorismo beffardo e a un approccio più convenzionale al genere.“An American Werewolf” si concentra sulla vittima della maledizione, mentre il tentativo de “L’Ululato” di fornire un po ‘di mistero proprio in quello che sta succedendo nella clinica di Patrick McNee, il Dott. Waggner, non funziona semplicemente perché il pubblico conosce già quello che sta succedendo, ed è quindi sempre in attesa che vi si introduca l’eroina del film, ovvero la giornalista Dee Wallace, per recuperare il ritardo.

La Wallace interpreta Karen White, una giornalista TV con l’incarico di introdursi sotto copertura in certi ambienti pericolosi e equivoci per cercare di fare venire allo scoperto il serial killer noto come Eddie Quist (Robert Picardo“Total Recall”, “Star Trek Voyager”) ma va tutto storto, causando l’uccisione di Eddie dalla polizia nella cabina di un peep-show di Super8 porno. Come potete immaginare, questo incontro con Quist si dimostra per Karen un po’ traumatico, in particolare per il fatto sconvolgente che Quist al momento dell’uccisione sembrava stesse trasformandosi in qualcosa di non umano. La prima volta che Karen riprende la macchina fotografica per rimettersi all’opera, il suo capo (un meravigliosamente untuoso Kevin McCarthy“L’Invasione degli Ultracorpi”) le viene presentato lo psichiatra Dr. George Waggner (appunto Patrick Macnee), consigliando a lei e suo marito Bill (Christopher Stone – nella vita reale il marito della Wallace) di prendersi una pausa dal lavoro, nella sua clinica di recupero, sulla costa.

Mentre Karen e suo marito stanno ricaricando le batterie a “La Colonia”, i loro amici e colleghi giornalisti Terry (Belinda Belaski) e Chris (Dennis Dugan) continuano la loro indagine sul serial killer che per poco non ha aggiunto Karen alla sua lista di vittime. Curiosando in giro nel suo appartamento, cominciano a sospettare un collegamento con la licantropia come causa dei cadaveri sbranati delle vittime, e del loro successivo tornare in vita come qualcosa di bestiale. I loro sospetti sono ancor più stimolati quando in una visita all’obitorio scoprono che il cadavere di Quist è misteriosamente scomparso. E’ in questo momento che Terry riceve una telefonata inquietante da una quasi isterica Karen, che racconta alla sua amica di un’ aggressione a Bill e del fatto che è stato morso da un lupo nella foresta in cui si trova “La Colonia”.

Se devo osservare le azioni delle eroine protagoniste, la nostra Karen in tal senso non scende neppure ai blocchi di partenza. In effetti, il ruolo si applica molto più alla sua amica Terry interpretata dalla bella Balaski, che almeno ha il buon senso di cercare di difendersi quando viene attaccata dai lupi mannari, invece di urlare inutilmente. Karen è invece terrorizzata anche dalle normali creature della foresta, quindi si può solo immaginare come reagisca trovandosi di fronte a un lupo mannaro – e questa insipida caratterizzazione non passa inosservata da parte di suo marito. Entrambi, dopo una simbolica resistenza, godranno presto di un lussurioso appuntamento di fronte al caminetto con quella strafica di Marsha (Elisabeth Brooks), un incontro che mette in risalto la bestia che in lui s’annida, se si capisce cosa voglio dire. Forse questo spiega perché non sembra troppo preoccupato della sua trasformazione in licantropo dopo un successivo attacco. In realtà, la cosa che più definisce “L’ululato”, distinguendolo dalla maggior parte degli altri film sui lupi mannari è il modo in cui sono divenuti tali i licantropi, ovvero abbracciando la loro condizione per scelta, piuttosto che lottando per venire a patti con essa, e senza compiere alcun tentativo di cercare una cura .

Come ho scritto in precedenza, gli effetti della metamorfosi che sono stati così altamente elogiati trenta e più anni fa, ora non sembrano certamente più così strabilianti – e questo non è solamente perché ci siamo assuefatti alla creazione visiva di mostri in CGI, come da vent’anni a questa parte. I tempi di trasformazione sullo schermo sono un po’ strani, in quanto riprendono quello che è accaduto prima, dopo che abbiamo già visto un lupo mannaro completamente trasformato, a differenza ad esempio che in “Un Lupo mannaro americano a Londra”. Documenta ndo la metamorfosi dopo che abbiamo già chiaramente visto un lupo mannaro completamente trasformato. Assistiamo a questa trasformazione in compagnia della testimone oculare Karen, che si trova prevedibilmente sul posto mentre il suo aggressore subisce la sua metamorfosi in lupo mannaro. Qualsiasi persona normale fuggirebbe e la si vedrebbe correre per le strade di New York, dal momento in cui al tipo che si stava trasformando erano era finalmente già spuntate le orecchie da lupo, e cresciuti gli artigli, ma Karen se ne resta lì a urlare fino a quando non si imbatte in una pratica bottiglia di acido.

L’Ululato” ha comunque molti aspetti positivi. La sceneggiatura è ispirata, John Sayles trovò il tono giusto che poi riuscì a trasmettere a Joe Dante, e il film vanta un cast eccezionale di attori veterani del cinema. Oltre al citato Kevin McCarthy, c’è un imbiancato John Carradine (“Sfida a White Buffalo”[1977]di Jack Lee Thompson, “The Sentinel”[1977]di Michael Winner) come interprete dell’anziano dei lupi mannari, l’unico un po’ stanco della sua vita, Slim Pickens (“Il Dottor Stranamore”[1964] di Stanley Kubrick) come il licantropico sceriffo locale, Kenneth Tobey (“La Cosa da un altro mondo”[1951] di Christian I. Niby e Howard Hawks, “Billy Jack”[1971] di T.C. Frank[Tom Laughlin]) come esperto poliziotto di città, e il sempre fantastico Dick Miller come un tormentato proprietario di un negozio specializzato in libri sull’occultismo. “L’Ululato” è anche ricco di momenti satirici; così come di riferimenti a numerosi, famosi film precedenti di lupi mannari, e alla presenza di camei di registi come in ogni film di John Landis e appunto sarà in seguito una caratteristica, Joe Dante. Qui abbiamo Roger Corman e lo stesso John Sayles, oltre a Forrest J. Ackerman. I nomi di molti dei personaggi saranno anche familiari alla maggior parte degli appassionati di film horror d’epoca.

ululato 2

Academy of Science Fiction, Fantasy & Horror Films, USA 1981

Ha Vinto
il Saturn Award
Miglior Film Horror
Nominato
Al Saturn Award
Rick Baker
Migliori effetti speciali Dave Allen

Peter Kuran

 

Avoriaz Fantastic Film Festival 1981

Ha Vinto
Il Premio della Critica
Joe Dante

Curiosità

Nella scena in cui Terri chiama Chris allo studio del dottor Waggner, vediamo un quadro con una fotografia di Lon Chaney Jr., sul muro. Chaney ha interpretato l’uomo lupo in cinque film “L’Uomo lupo” (1941), “Frankenstein contro l’uomo lupo”(1943), “Al di là del mistero”(1944), “La Casa degli orrori”(1945), e “Il Cervello di Frankenstein”(1948 ). E’ stato l’unico attore che ha interpretato un mostro dei film Universal originali e in tutti i suoi sequel.

Rick Baker era stato originariamente prescelto per fare gli effetti speciali per il film, ma ha lasciato il lavoro al suo assistente Rob Bottin per andare a realizzare gli effetti di “Un Lupo mannaro americano a Londra”, Sia questo film che quello di John Landis furono distribuiti lo stesso anno ed entrambi hanno ricevuto elogi per il loro lavoro di make-up.

Dee Wallace era molto a disagio nella sequenza all’interno del Peep-Show. Il disagio sul suo viso può essere visto chiaramente.

Girato in 28 giorni, più alcuni giorni aggiuntivi di nuove riprese, questo film è stato degno di nota per i suoi effetti speciali, che erano lo “stato dell’arte” di quel momento..

Durante le riprese ci sono stati dei momenti in cui Robert Picardo era molto abbattuto circa le ore che aveva da passare al trucco. Intervistato per l’edizione speciale del dvd ha dichiarato: “Un giorno, dopo aver trascorso sei ore e mezzo in sala trucco, pensavo, ”Formatosi a Yale, due ruoli principali a Broadway. Il mio primo ruolo in California, il mio viso diventa fuso in un film horror a basso budget ”. Tutta la troupe che era stata coinvolta nel film mi disse, ”Bob, la prossima volta leggi prima il copione fino in fondo! “‘

Robert Picardo improvvisò la battuta “Voglio darti un pezzo della mia mente.” prima di estrarsi un proiettile dalla testa.

La trasformazione culminante dovette essere fatta tutto in primo piano perché il film aveva superato il budget da quel momento, e dovette essere girata in un ufficio, perché non c’erano più soldi per i set.

Per aggiungere ai giochi di parole nascosti nel film, c’è un libro collocato nei pressi di un telefono durante una scena: è “L’Urlo” di Allen Ginsberg.

Questo film e “Howling IV: The Original Nightmare”(1988) sono tratti dal romanzo di Gary Brandner. È interessante notare che, “Howling IV: The Original Nightmare” rappresenta in realtà l’adattamento più fedele del libro .

In linea con gli altri giochi di parole “lupo”, nel film, il libro che Bill sta leggendo a letto è “You Can not Go Home Again” di Thomas Wolfe.

Grazie al loro lavoro in questo film, Joe Dante e Michael Fennell hanno ricevuto l’opportunità di fare “Gremlins” (1984).

Quando Karen sta cercando nella baracca nella foresta, vi è una lattina di chili di lupo in cima al frigo.

Un dipinto di un lupo che attacca un gregge di pecore è visibile sopra il letto di Karen e Bill.

A un certo punto Sam Newfield (Slim Pickens) è visto mangiare da una lattina di chili marca “Wolf”.

L’Art director Robert A. Burns aveva già lavorato sul set di “Non aprite quella porta” (1974). Infatti molti dei personaggi raccapriccianti presenti in questo film erano stati sdoganati in “Non aprite quella porta”; in particolare il cadavere nella poltrona visto nella libreria di Walter Paisley.

Il preferito tra i suoi film, da Dick Miller.

I seguenti nomi dei personaggi, sono nomi di registi dei licantropi: George Waggner, Roy William Neill, Terence Fisher, Freddie Francis, Erle C. Kenton, Sam Newfield, Charles Barton, Jerry Warren, Lew Landers e Jacinto Molina (un nome alternativo utilizzato da Paul Naschy).

Inizialmente era stato ingaggiato per scrivere e dirigere il film John Conrad. Ma lo studio lo ha costretto a lasciare il progetto. Inoltre Terence H. Winkless stava scrivendo la sceneggiatura fino ad un certo punto, ma quando la sua versione si è dimostrata insoddisfacente, ha lasciato la produzione. E alla fine è stato prescelto Joe Dante, che ha portato a bordo John Sayles, il quale aveva già lavorato con Dante per “Piranha”(1978), a scrivere la sceneggiatura.

Ad Annette Haven venne offerto il ruolo di Marsha Quist, ma rifiutò perché era contraria al contenuto violento dello script.

Il medico legale racconta la storia di un “caso” di nome Stu Walker. Stuart Walker è stato il regista de “il Segreto del Tibet” (1935), il primo film di licantropi di Hollywood nell’era del sonoro.

Dee Wallace (Karen) e Christopher Stone (Bill) erano impegnati nella vita reale durante le riprese del film.

Il film venne distribuito in una precoce prima parte degli anni ottanta, che avrebbe visto il proliferare di un nuovo filone di film sui licantropi. Tra questi “Wolfen- La Belva immortale”(1981) di Michael Wadleigh, “L’Ululato”(1981), “Voglia di vincere”(1985) di Rod Daniel, “Howling II- L’Ululato”(1985) di Philippe Mora, “Che fatica essere lupi”(1981) di Larry Cohen, “Voglia di vincere 2”(1987) di Christopher Leitch, “In Compagnia dei lupi”(1984) di Neil Jordan, “Unico indizio la luna piena”(1985) di Daniel Attias, “Howling III”(1987) di Philippe Mora, e “Un Lupo mannaro americano a Londra”(1981) di John Landis.

Gary Brandner, che ha scritto il romanzo su cui si basò il film, ha poi scritto la sceneggiatura di “Howling II- L’Ululato”(1985) – l’unico episodio nella serie di film di “The Howling” in cui è stato sceneggiatore.

Il film ha vinto il Saturn Award 1981 per il miglior film horror ed era stato nominato per il Saturn anche per il miglior trucco e i migliori effetti speciali.

Questo film horror è classificato al punto al n° 81 in un sondaggio di Bravo, tra i “100 Scariest Movie Moments”.

Elizabeth Brooks ha ottenuto un “e con”, nei crediti del film.

Ci sono voluti circa quattro anni a partire dal momento in cui il libro di Gary Bradner venne pubblicato nel 1977, per tradurlo in questo film.

Il soprannome di William R. Neill (Christopher Stone) è “Bill”.

Joe Dante e lo sceneggiatore John Sayles avevano già collaborato circa tre anni prima su “Piranha” (1978) in tali qualità con Sayles che si assunse nuovamente il ruolo di sceneggiatore nel di molto successivo film di Dante, “Matinee”(1993).

Il nome della stazione televisiva era “KDHB”.

Cameo:

Forrest J. Ackerman, Non accreditato, come cliente della libreria nel book shop, che ha anche in bella mostra una copia della sua rivista “Famous Monsters of Filmland”.

Roger Corman: Non accreditato, il più famoso produttore di B-movie, che fu anche il mentore di Joe Dante, è un uomo in attesa di utilizzare una cabina telefonica, dopo Karen White (Dee Wallace). Quando Corman controlla la scheda telefonica per vedere il suo credito, questo è un riferimento ad uno scherzo leggendario fatto al taccagno produttore.

John Sayles: Non accreditato, co-sceneggiatore del film, come assistente all’obitorio.

Nella versione video francese (TF1) La scena in cui “Eddie” si strappa un proiettile fuori dalla sua fronte, appena prima di trasformarsi in un licantropo è mancante. Anche la versione cinematografica è stata però tagliata.

Il falso film porno originale (parti di esso possono essere viste nella scena al sexy shop) avrebbero dovuto essere incluse nel dvd U,K, pubblicato dalla Momentum. Ma la BBFC lo ha respinto a causa di “gravi preoccupazioni circa la rappresentazione della violenza sessuale”.

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