di Juanne Pili.
Il pessimo inglese di giornalisti e politici italiani è da sempre proverbiale, tanto da permettere situazioni imbarazzanti, è il caso delle presunte dichiarazioni di John Podesta, consigliere di Obama, il cui tweet sugli alieni è stato decontestualizzato e stravolto nel suo significato.
Nessuno, nemmeno al Fatto Quotidiano deve essersi preso la briga di leggersi – forse perché sono in inglese – le fonti più dirette delle affermazioni di Podesta, sul NYT, Russia Today e il Washington Post. Il primo a debunkare questa bufala è stato Paolo Attivissimo, attento cacciatore di bufale e – soprattutto – madrelingua inglese.
«In traduzione:“Infine, il mio più grande insuccesso del 2014: non essere riuscito, ancora una volta, a garantire la #divulgazione dei file sugli UFO.” Segue unhashtag che cita e storpia lo slogan della serie TV X-Files: “la verità è (ancora) là fuori”. Vedete da qualche parte le parole “abbiamo incontrato gli alieni” nel tweet citato? No. E non è emerso nessun altro tweet di Podesta che contenga queste parole. Se lo trovate, ditemelo».
Eh no, non si vede. Se non nella testa di chi deve trovare lo scoop a tutti i costi. Del resto la moda di travisare i testi – coscientemente o no – da sempre è uno degli ingredienti fondamentali delle bufale più riuscite.
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