La sfida di Horner – dinosauri in vita

di Igor Carta

Riportare i dinosauri in vita sarebbe possibile, grazie ad un metodo suggerito dal paleontologo Jack Horner.

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Una tale notizia, sparata da chiunque altro, suonerebbe come la panzana del decennio, ma a quanto pare tale soggetto fa sul serio, e decisamente non è l’ultimo arrivato; stiamo parlando di Jack Horner, paleontologo statunitense che per primo fornì le prove che i dinosauri covavano le loro uova e che accudivano la prole, ciò in base ai suoi studi sulla specie Maiasaura. E’ stato inoltre consulente di Steven Spielberg per Jurassic Park e pare che il protagonista, quell’Alan Grant interpretato da Sam Neill, sia ispirato proprio alla figura di Horner. Lo studioso qualche anno fa fece scalpore per una dichiarazione senza precedenti, ovvero sulla concreta possibilità di riportare in vita i dinosauri. C’entra molto la genetica ma stavolta non saranno zanzare nell’ambra a restituire il DNA di dinosauro, ma uno stratagemma assai più semplice, l’uovo di Colombo nel vero senso del termine. Horner sostiene che i dinosauri, o almeno alcune specie, non si siano estinti, ma semplicemente evoluti negli uccelli attuali, e ciò sarebbe provato non solo dalle note somiglianze anatomiche e dalla comprovata presenza del piumaggio in alcune specie, ma dalle caratteristiche espresse dagli embrioni di gallina nei primi stadi dello sviluppo. In essi infatti, ancora oggi, si svilupperebbero ancora la coda ed i denti, poi riassorbiti nello stadio finale, e anche le zampe anteriori presenterebbero degli artigli nella fase primaria della crescita, per poi sparire lasciando posto alle ali che tutti ben conosciamo. Secondo Horner sarebbe quindi possibile, attraverso interventi mirati sul DNA di un pulcino creare un essere che presenti le stesse peculiarità di un dinosauro. La tecnologia per fare ciò sarebbe già disponibile ma a costo non propriamente accessibile, ma tra una ventina di anni, se non prima, tale progetto potrebbe anche diventare realtà. Qualche dubbio permane su quanto tale creatura saprà o potrà adattarsi all’ambiente attuale; inoltre per chi magari già sogna un vero e proprio parco a tema con almeno le specie più famose, T-rex, Brachiosaurus, Triceratops e Stegosaurus sarebbe un menù ridotto ma sicuramente esplosivo, andrebbe segnalato che non tutte le specie si evolsero in uccelli, alcune si estinsero milioni di anni prima della fine dell’era dei dinosauri stessa. Altri ancora hanno già sollevato dubbi sull’aspetto etico del riportare in vita animali estinti, da una parte lo stesso Horner ha fatto presente che una manipolazione genetica di questo tipo potrebbe aiutare in maniera decisiva la ricerca su numerose malattie, fermo restando anche il dubbio su quanto davvero convenga impiegare ingenti somme per quello che molti hanno definito “un fenomeno da baraccone”. Tornando al Jurassic Park e alle ipotesi di Michael Crichton, chissà che le due ipotesi non possano corroborarsi l’un l’altra. La teoria di Horner, parliamo di un lontano futuro, potrebbe essere un “banco di prova” per conoscere dei dinosauri, o almeno di una possibile specie, tutto ciò che i fossili non possono dirci? Servono soldi, molti soldi, chissà, forse un futuro John Hammond é già arrivato, magari è ancora solo uno dei tanti bambini che stravedono per i dinosauri.

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