Indagine sulla Origine dei Dinosauri

di Juanne Pili.

Come si originarono i Dinosauri? come facciamo a raccogliere informazioni sulla loro vita? Ogni indagine che si rispetti deve partire dal luogo del delitto, da un movente e dall’arma, si cercano poi tutti gli indizi correlati ad essi per trovare il colpevole.

Euparkeria

L’antenato dei Dinosauri: l’Euparkeria.

I detective in questo caso provengono da diverse scienze: paleontologi, biologi, genetisti e tanti altri, tutti uniti per capire come comparsero, perché ad un certo punto sparirono e se per caso alcuni di loro vivono tutt’oggi, evolutisi in altre specie. Qualcuno studia anche come poterli riportare in vita. Sono passati circa 4,5 miliardi di anni dall’origine del nostro pianeta. La comparsa dei Dinosauri viene fatta risalire a 220 milioni di anni fa. I primi Australopitechi comparvero 4,2 milioni di anni fa. L’Homo Sapiens, cioè noi, comparve circa 200 mila anni fa. Questo dovrebbe darci l’idea delle vertiginose distanze temporali e di quanto la nostra specie sia giovane.

L’esistenza sulla Terra dei Dinosauri è durata un periodo non inferiore ai 160 milioni di anni. Durante questo periodo hanno avuto il tempo di evolversi, fino alla loro estinzione, anche se in un certo senso potrebbero non essere scomparsi del tutto. Assieme a loro, mediante la deriva dei continenti, si evolse anche il pianeta, con conseguenti cambiamenti ambientali e climatici. Ovviamente non sono comparsi dal nulla, prima di arrivare a loro l’evoluzione della vita ha conosciuto diverse fasi.

Trilobite a pancia in su. Credit: paleodirect.com
Trilobite a pancia in su.
Credit: paleodirect.com

L’incubatrice della vita fu sicuramente il primo oceano ancestrale. I primi esseri viventi monocellulari, originatisi da un’unica cellula ancestrale, comparvero 3 miliardi di anni fa. Il passaggio agli organismi pluricellulari si ebbe 1,2 miliardi di anni fa  e conobbe il suo periodo d’oro durante la cosiddetta Esplosione Cambriana, 530 milioni di anni fa, quando, in un periodo di tempo relativamente “breve”, si originarono gli organismi complessi che diedero origine alla maggior parte delle phyla di esseri viventi tutt’oggi. Il simbolo di questa Era fu certamente il Trilobite. Col termine Phylum si indica una conformazione strutturale che accomuna un certo insieme di classi di organismi viventi.

Dai pesci agli anfibi: Eusthenopteron ed Ichthyostega.
Dai pesci agli anfibi: Eusthenopteron ed Ichthyostega.

Tra i 410 ed i 380 milioni di anni fa le piante erano ancora prive di foglie e fiori, non raggiungevano un’altezza superiore ai 5cm, mentre esistevano già i primi scorpioni e millepiedi. Per vedere i primi animali dotati di spina dorsale dobbiamo volgere lo sguardo a 390 milioni di anni fa, con la comparsa del Eusthenopteron, di fatto il primo pesce conosciuto. 370 milioni di anni fa emergono timidamente i primi anfibi, che fanno capolino sulla terra ferma; grazie forse ad una maggiore densità di ossigeno rispetto ad oggi non tardarono ad aumentare le loro dimensioni, l’Ichthyostega, per esempio, raggiungeva già un metro di lunghezza. Possedeva ancora le squame ed una pinna, mentre sviluppò anche delle zampe che gli permettevano di muovere i primi passi sul suolo, si ritiene comunque che trascorresse gran parte del tempo in acqua.

Dimetrodont. Credit: Danielle Dufault.
Dimetrodont. Credit: Danielle Dufault.

Qualcuno disse «gli ultimi saranno i primi» ed effettivamente i rettili superarono notevolmente gli anfibi in numero, già 310 milioni di anni fa. Per quanto possa sembrarci strano, uno dei nostri antenati, facente parte del gruppo di rettili che avrebbero dato origine ai mammiferi, potrebbe essere stato il Dimetrodont. Intanto compaiono le prime foreste vere e proprie, 300 milioni di anni fa libellule dalla apertura alare di 70 cm si libravano nel cielo. Furono i più grandi insetti alati mai apparsi sulla Terra.

Ci avviciniamo così sempre più alla comparsa dei primi Dinosauri. 245 milioni di anni fa si aggiravano sulla Terra dei rettili denominati Arcosauri, alcuni di loro ricordavano parecchio gli attuali coccodrilli. Uno di loro, l’Euparkeria è ritenuto l’antenato dei Dinosauri, che comparvero una ventina di milioni di anni dopo. Comincia – e si concluderà – con loro il Mesozoico, diviso nei tre grandi periodi Triassico, Giurassico e Cretaceo.

I Dinosauri si distinguono dagli altri rettili soprattutto per la conformazione delle loro zampe, dritte e verticali, mentre quelle dei rettili sporgono di fianco. Una caratteristica che l’Euparkeria presentava già. Su altri aspetti esistono ipotesi ancora controverse, ma supportate da indizi, per esempio si ritiene che al contrario dei rettili alcuni Dinosauri potessero essere a sangue caldo, non solo, si ritiene che un tempo esistessero anche altri rettili dotati di un sistema di riscaldamento autonomo, senza bisogno di affidarsi alla temperatura dell’ambiente per regolare quella corporea.

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Tavola della Vita durante le Ere Geologiche. Credit: Feenix Publishing.

E’ importante stabilire anche cosa non erano i Dinosauri. Spesso si tende a considerare tali anche i rettili volanti, come gli Pterodattili; stesso discorso vale per i rettili marini giganti, come i Plesiosauri. Per Dinosauro si intende sempre una creatura della terraferma, incapace di volare o di immergersi totalmente ed in maniera prolungata in acqua. Non tutti erano giganteschi, certamente molti di loro raggiungevano altezze notevoli, come il Brachiosaurus, altri invece avevano le dimensioni di un pollo, il Compsognathus, per esempio, che non raggiungeva il metro di lunghezza ed è considerato tra i possibili antenati degli uccelli.

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Notoriamente la scoperta dell’esistenza dei Dinosauri si deve al professore di Geologia William Buckland. Che rinvenne nel 1824 una roccia avente le sembianze di un dente, non è che gli somigliava, aveva proprio quella precisa conformazione. La scoperta avvenne nell’Oxfordshire, in Inghilterra. Buckland chiamò la creatura alla quale doveva essere appartenuto Megalosaurus (Grande Rettile). Vennero poi trovati altri denti, stavolta saldati ad un frammento di mascella. Di che rettile poteva trattarsi? I suoi denti avevano una dimensione mai vista nei più grandi animali noti. Doveva per forza trattarsi di una creatura estinta. Inizialmente vennero fatte delle ricostruzioni errate dell’aspetto che l’animale doveva avere, in seguito però si cominciarono a trovare resti più completi.

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Questi resti ad ogni modo non hanno più niente di organico, si presentano come rocce. Idem dicasi per i coproliti (fossili di escrementi) e i fossili di mummie, che ci permettono di conoscere la conformazione della loro pelle. Questo genere di scoperte può venire frainteso oppure volutamente distorto per avallare una propria credenza, come nel caso dei Creazionisti. Come si spiega che i resti dei Dinosauri, al pari di altre specie preistoriche si presentano come rocce? Un corpo si fossilizza quando dopo essere stato preservato da dei detriti – solitamente fango – l’acqua passando attraverso i suoi resti sostituisce man mano i suoi elementi organici, con dei minerali, dopo milioni di anni abbiamo quindi la formazione di rocce che hanno assunto la forma dei resti. Per questo motivo l’unico metodo di datazione di questi resti dipende dalla biostratigrafia della crosta terrestre. Chiunque sostenga di poter datare resti di dinosauri col metodo del C14 molto probabilmente non è sufficientemente informato sulla materia. Non di meno una recente scoperta – molto controversa e per niente dimostrata – potrebbe rappresentare una notevole eccezione. Quel che i ricercatori sostengono essere sangue di dinosauro trovato su un frammento d’osso di T-Rex ma che potrebbe rivelarsi essere, molto probabilmente, un banale film batterico.

Proprio lo studio degli strati della crosta terrestre è stato decisivo per comprendere come avvenne l’estinzione di massa del Cretaceo, che determinò la scomparsa dei Dinosauri. Studiando lo strato K-T – che rappresenta uno spartiacque tra la presenza di fossili di dinosauro e la loro totale assenza – nel 1980 Luis e Walter Alvarez scoprirono che in questo strato erano presenti quantità di iridio, elemento chimico rarissimo sulla Terra ma comune negli asteroidi. Se lo strato K-T si era formato dal deposito dei detriti liberatisi dall’impatto del nostro pianeta con un corpo celeste se ne sarebbe dovuto trovare traccia da qualche parte. Nello Yucatan, in Messico, è stata scoperta l’esistenza del cratere di Chicxulub, che sembra avere le caratteristiche giuste per essere considerato la prova dell’evento catastrofico che cancellò i Dinosauri dalla faccia della Terra 65 milioni di anni fa. Recenti analisi di datazione effettuate nel 2008 da Paul Renne per  conto del  Berkeley Geochronology Center con un margine d’errore del 0,25% (una finestra di 40mila anni) confermerebbero che il cratere si formò 65,95 milioni di anni fa.

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