Il Femminismo di Simone de Beauvoir

di Mariarosa Signorini.

Fra le prime donne che compresero l’essenza dell’animo e della mente femminile, oggetto di  ammirazione, ma anche di aspre polemiche, chi era Simone de Beauvoir?

Simone-de-Beauvoir

Solo l’icona del femminismo, nato in occasione della contestazione studentesca del Maggio 1968? No lei è stata molto di più: Una donna che ama; dalla natura, alla cultura e soffrì, infinitamente, per la povertà, per amore, per gli ideali.

Nacque a Parigi il 9 gennaio 1908. La famiglia, di estrazione alto-borghese, rimase segnata economicamente dalla bancarotta del nonno paterno. Ancora bambina visse anni di disagi e ristrettezze economiche: «usavamo i vestiti fino alla corda, e anche oltre». Sin dai primi anni di vita dimostrò una grande passione per la natura: durante i soggiorni presso la casa di campagna dei nonni paterni si avventurava nei campi con la sorella minore, scoprendo le meraviglie del paesaggio. Altrettanto precoce fu la sua passione per lo studio, divenendo ben presto un’allieva esemplare, al punto di decidere – circostanza per i tempi, insolita – di continuare a studiare. Si iscrisse alla facoltà di filosofia della Sorbona e iniziò una storia d’amore con il cugino. Quegli anni furono caratterizzati dalla sua passione per gli autori esponenti della letteratura ribelle ed anticonformista, quali Proust. La fine della storia d’amore col cugino la portò a soffrire, nell’estate del 1927, di depressione.

sartreSuccessivamente incontrerà colui che, senza matrimonio né convivenza, diventerà il compagno della sua vita, il filosofo esistenzialista Jean-Paul Sartre. Nel 1929 si laureò ed ottenne l’idoneità all’insegnamento riservata ai migliori allievi francesi. Insegnerà fino al 1943, poiché licenziata ed interdetta a vita dall’insegnamento per corruzione di minore, a causa di una relazione omosessuale con una delle sue studentesse. Per tale motivo nel 1977 sottoscriverà assieme a Sartre ed altri una petizione indirizzata al Parlamento, chiedendo la depenalizzazione di qualsiasi rapporto consenziente tra adulti e minori di quindici anni.

Rilevanti per la sua formazione intellettuale, dal 1930 in poi, i viaggi con Sartre in Spagna, in Italia, in Grecia, in Marocco, durante i quali partecipano ai grandi cambiamenti politici di quegli anni, quali il nazismo in Germania e la guerra civile spagnola. Durante la seconda guerra mondiale ella è a Parigi, occupata dai nazisti, e condivide con Sartre la breve esperienza del gruppo di Resistenza “Socialismo e Libertà”. Nulla, pertanto, sfugge a questi due intellettuali, che vivono anche gli eventi culturalmente significativi di quel periodo, appassionandosi al cinema e al jazz. Dopo la Liberazione entra a far parte del comitato di redazione della rivista Les Temps Modernes, insieme a Sartre. Nel 1947 si reca negli Stati Uniti per una serie di conferenze e incontra lo scrittore Nelson Algren, uno degli amori della sua vita. Dopo tale viaggio pubblica, nel 1949, Il secondo sesso.

Il Pensiero


Il-secondo-sessoIl pensiero di Simone de Beauvoir si forma in comunione con quello di Sartre e con l’esistenzialismo. I due discutono le loro idee e i loro scritti e tengono in massima considerazione la reciproca critica. Le opere di Simone sono intessute di considerazioni filosofiche ed esistenzialiste di carattere personale, volte ad approfondire il tema del ruolo e della condizione della donna nella società moderna. Ella, sempre con Sartre, abbraccia un certo tipo di socialismo e d’attivismo politico, ma, pur condividendo molti dei principi del comunismo ufficiale, non vi aderiranno mai completamente. Atea, per lei l’ateismo non è disimpegno dalla morale, ma la fondazione di una nuova etica irreligiosa non meno impegnativa e innovativa della coscienza e del costume.

Tornando a Il secondo sesso; con esso Simone analizza la donna attraverso i dati della biologia, della psicanalisi e del materialismo storico. Dapprima la donna viene analizzata dall’esterno, in particolare dall’uomo e viene messa in rilievo la sua condizione subordinata. Successivamente viene studiata in ogni fase della sua vita, dall’infanzia all’iniziazione sessuale, dalla maturità alla vecchiaia. Ne vengono descritti i comportamenti anche nelle varie situazioni in cui si trova a vivere come sposa, madre, prostituta, lesbica, narcisista, innamorata, mistica. Simone affronta tutte le ipotesi in forza delle quali si ha ragione di credere all’inferiorità delle donne e dei motivi per i quali, in conseguenza di ciò, esse sono costrette a sposarsi e ad abbandonare la propria carriera. Per lei se i due sessi fossero uguali, entrambi sarebbero più liberi: infatti se l’uomo concedesse alla donna la possibilità di avere una carriera significativa, lei si focalizzerebbe meno su di lui e potrebbe essere più indipendente.

Simone interroga poi gli studiosi, senza distinzione di sesso, – medici, psicologi, scrittori – e al tempo stesso invita le donne a raccontare tutte le loro esperienze, non solo d’amore. Ella sostiene la necessità che la donna venga integrata nella società con gli stessi diritti e doveri dell’uomo: uguaglianza del salario, controllo delle nascite (contraccezione), aborto legale ecc. Grazie al suo apporto, le donne sono quel che sono oggi. Chi tra loro ha sofferto, come lei, ha probabilmente lo stesso senso di empatia e giustizia che le porta ad elaborare concetti e verità superiori.

© Riproduzione Riservata

RelatedPost

Commenti

commenti

Precedente Autocad - i primi passi Successivo Calvary - Il sublime calvario