I Cani adottati dagli Enti Cubani

di Mariarosa Signorini.

Il Museo de la Orfebrería dell’Avana ha adottato 5 cani randagi: Vladimir, Canela, Aparicio, Leon e Carinoso.

cani1

Questi 5 cagnetti sono probabilmente fra i più fortunati ex-randagi di Cuba: durante il giorno possono trovare rifugio nel fresco del grande ingresso del palazzo in pietra secolare e di notte pattugliano le strade con la polizia locale o dormono sotto una grande scalinata del museo. Tutti li conoscono, poiché al collo portano una carta di identità col loro nome, cognome, foto e la scritta «Vivo en Museo de la Orfebreria».

Tale civile iniziativa non è la prima a Cuba: già altre istituzioni, quali la Banca Centrale di Cuba, il distributore di benzina del Partito Comunista, l’ufficio dell’Unione dei Giornalisti di Cuba, un’officina meccanica del Ministero della Salute Pubblica e finanche un bagno pubblico, hanno adottato cani di strada, assegnando loro una carta di identità, garantendo le spese mediche e proteggendoli dagli accalappiacani. La società per la protezione animali locale ne ha attualmente registrati 21. Assegnando loro compiti di sicurezza, i cani possono girovagare all’interno delle strutture. L’unico rischio che corrono è legato all’alimentazione e sono, pertanto, a rischio obesità:

«Non mangiano ossa – racconta Victoria Pacheco, una guardia del museo – ma salumi, carne trita, hotdog e fegatini».

cani2

Tutto cibo gentilmente offerto dai ristoranti del posto che, come tante altre persone, si sono affezionate ai quattrozampe. Ognuno si prende cura di loro, nessuno li colpisce. Loro non abbaiano alle persone e non mordono. Un esempio per molti altri Paesi, anche per il nostro.

In Italia – paese altamente civilizzato, secondo molti, al confronto del sud del mondo – non passa giorno in cui un animale di strada non venga crudelmente torturato, pagando talvolta con la vita. Molti amministratori locali si rifiutano finanche di sovvenzionare la sterilizzazione, pratica importante per contenere la natalità e combattere il randagismo. Fiume, un cane randagio trovato barbaramente impiccato in provincia di Avellino, è l’ultima vittima in ordine di tempo (per ciò che ci è dato conoscere, poiché molte di queste violenze mai le conosceremo). Per lui vi è anche stato un interessamento da parte delle autorità politiche locali, ciononostante oggi è stata diffusa la notizia, fra gli animalisti, di un gatto gettato dal sesto piano in Calabria, perché con il suo miagolio disturbava.

cani3

Notizie se vogliamo irrilevanti, considerando i problemi economici e civili del mondo, ma che riempono l’animo di chi è empatico di profondo dolore. Quindi che fare? Non ci resta che plaudire all’iniziativa di Cuba e sperare che il nostro paese ne prenda esempio.

© Riproduzione Riservata

RelatedPost

Commenti

commenti

Precedente Lancia Stratos - Ritorno Non Ufficiale Successivo Scuola Diaz - Italia non riconosce la Tortura