Grande Torino – La Tragedia di Superga

di Mariarosa Signorini.

3 maggio 1949 – Allo Stadio Nazionale di Lisbona, con Bacigalupo, Ballarin, Martelli, Grezar, Rigamonti, Castigliano, Menti, Loik, Gabetto, Mazzola e Ossolail Grande Torino – è in campo per affrontare il Benfica.Grande_Torino_1948-49_6
L’incontro, un’amichevole, era stato organizzato in occasione della festa in omaggio a Francisco Chico Ferreira, capitano del Benfica e del Portogallo, nonché “amico” di Valentino Mazzola. Un semplice omaggio sportivo e non un addio al calcio, come lo stesso Ferreira confermava in un’intervista a «Mundo Desportivo», il 29 aprile 1949, quindi tre giorni prima di quella partita.

Il Grande Torino, già vincitore di quattro scudetti consecutivi, nel campionato italiano rivestiva il ruolo di capolista, dopo di lui l’Inter a quattro punti. Nel match di Lisbona è Ossola, con la collaborazione di Grezar, Menti e Gabetto, ad aprire le marcature al 9′. Dopo dieci minuti il Benfica prima pareggia e poi con una doppietta di Melao e una rete di Arsenio chiude il primo tempo in vantaggio 3-2 (il momentaneo 2-2 è di Bongiorni, nel frattempo subentrato a Gabetto). Nel secondo tempo il Benfica allunga il passo con Rogerio e all’ultimo minuto Mazzola viene atterrato mentre si dirige verso la porta: l’arbitro decide quindi per il rigore, trasformato in gol da Menti. La partita finisce 4-3.

Al rientro da Lisbona, il 4 maggio 1949, il trimotore FIAT G. 212 delle Aviolinee Italiane impatta in una fitta nebbia che avvolgeva Torino e le sue colline e alle ore 17:05, fuori rotta per l’assenza di visibilità, si schianta contro i muraglioni di sostegno del giardino posto sul retro della Basilica di Superga. L’impatto causò la morte immediata di tutte le trentuno persone a bordo. Fra esse oltre ai calciatori, lo staff tecnico e l’equipaggio; compresi i giornalisti Renato Casalbore (fondatore di Tuttosport), Renato Tosatti (della Gazzetta del Popolo, padre di Giorgio Tosatti) e Luigi Cavallero (La Stampa).

grande torino 2

Fra i giocatori non facevano parte della comitiva il difensore Sauro Tomà, bloccato a Torino da un infortunio e Renato Gandolfi, il secondo portiere, al quale venne comunicato solo all’ultimo che non sarebbe stato convocato per l’incontro in Portogallo: Aldo Ballarin aveva convinto il presidente Novo a “premiare” per questo incontro amichevole suo fratello Dino Ballarin, il terzo portiere. Strano il gioco del destino. La Tragedia di Superga, attesa la fama del Grande Torino, ebbe un grande impatto, anche a livello mondiale. Ai funerali parteciparono quasi un milione di persone, per dare l’ultimo saluto alla squadra. Alle successive giornate di campionato il Torino fu costretto a schierare la formazione giovanile e lo stesso fecero gli avversari di turno. La società fu proclamata vincitrice del campionato a tavolino. Questo accadimento provocò preoccupazione, al punto che l’anno successivo la Nazionale Italiana scelse di recarsi ai Mondiali in Brasile in nave, affrontando un viaggio di tre settimane.

Oggi, nel 66° anniversario della Tragedia di Superga, la Fifa ha celebrato con un tweet, sul suo profilo ufficiale, il Grande Torino. «Ricordiamo il Grande Torino», è il tweet della Fifa e ha anche proclamato il 4 maggio «giornata mondiale del gioco del calcio». Anche quest’anno gli Invincibili saranno ricordati con una messa nella basilica di Superga e immediatamente dopo la squadra del Torino renderà omaggio alla lapide, con il capitano granata Glik che pronuncerà ad alta voce i nomi dei caduti.

Anche noi di Montaigne vogliamo ricordarli con questo modesto, ma sentitissimo articolo, al Grande Torino, ai familiari delle vittime, ai tifosi granata, agli amanti del bel calcio e – se lo consentite – a mio padre tifoso del Grande Torino.

© Riproduzione Riservata

RelatedPost

Commenti

commenti

Precedente C'era una volta in America - Director's Cut Successivo F1 del passato - l'inimitabile Nelson Piquet