Gp di Monaco – F1 d’altri tempi

di Igor Carta

Il Gp di Monaco, nel circuito cittadino di Montecarlo, è un appuntamento tra i più attesi del campionato di F1

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Per alcuni sarebbe a dir poco osceno continuare a far correre la F1 in un luogo del genere, ma per i veri puristi il circuito cittadino di Montecarlo resta intoccabile, unico, un luogo in cui la massima serie motoristica vide lo svolgimento di imprese memorabili ma anche di tragedie indelebili. La prova della sua unicità sta nei fatti, la proposta di costruire un circuito alternativo è fallita miseramente, al pari di tutti i vari tentativi di imitazione, esclusa forse Long Beach; ci hanno provato a Dallas, a Phoenix, a Valencia, a Detroit, a Yeongam in Corea, il Gp di Russia, inaugurato l’anno scorso a Sochi, ha raccolto quasi esclusivamente giudizi negativi, nel 2015 debutterà il Gp di Baku, Singapore ed Abu Dhabi possiedono se non altro la particolarità della gara in notturna, ma bisogna ammettere che senza Montecarlo, la F1 non esisterebbe. Il primo Gp vi si svolse nel 1929, è in calendario fin dalla nascita del campionato F1 del 1950 e tra le stradine del principato i campioni sono venuti alla ribalta. Ogni curva una storia, un aneddoto; nel 1955 Alberto Ascari finì in mare dopo un’uscita alla chicane del porto, all’epoca molto diversa da quella attuale, nello stesso punto ebbe un terribile incidente Lorenzo Bandini, deceduto a causa delle ustioni riportate nel rogo della sua Ferrari. Gara spettacolare fu quella del 1970 che consacrò il pilota austriaco Jochen Rindt, divenuto poi campione del mondo alla memoria dopo l’incidente fatale nelle qualifiche di Monza.

Gilles Villeneuve vi trionfò nel 1981, prima vittoria della Ferrari 126 CK, prima vittoria del V6 Turbo di Maranello; il piccolo canadese costruì una vittoria superba in quello che lui stesso definì un circuito di montagna con una città intorno, vittoria che tra l’altro gli valse la copertina del Time. Fu invece nel 1984 che esplose il talento di un pilota allora sconosciuto che correva con una Toleman Hart. Grazie ad una giornata piovosa come poche altre, Ayrton Senna avrebbe potuto vincere quella gara poi interrotta dalla direzione corsa per le condizioni meteo impraticabili, e fu forse quel giorno che nacque la famosa rivalità con chi vinse quella gara, ovvero Alain Prost. E la Ferrari? Udite udite, l’ultima vittoria di una Ferrari nel Principato risale al 2001, quando fu doppietta con Michael Schumacher davanti a Rubens Barrichello, mentre l’anno precedente la vittoria del tedesco sfumò a causa di un problema ad una sospensione. Anche nel 1997 fu una vittoria da ricordare con Schumacher che dominò una edizione caratterizzata dalla pioggia, mentre nel 1999 fu addirittura doppietta delle due Ferrari di Schumacher ed Eddie Irvine che azzardarono una strategia a due soste per mettere nei guai le più performanti McLaren Mercedes di Mika Hakkinen e David Coulthard. Cosa aspettarsi dall’edizione 2015? Le Mercedes nel 2014 dominarono, anche quest’anno potrebbe essere così, vista che le vetture tedesche vantano grande trazione, peculiarità che potrebbe rivelarsi decisiva in un circuito come quello monegasco ma che, per sua natura, presenta una tale mole di variabili che rende il detto “mai dire mai” assai azzeccato.

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