Godzilla – il remake di Emmerich

di Igor Carta

Tra le tante opere, Roland Emmerich si cimentò anche con Godzilla, il dinosauro radioattivo che stavolta si accanisce su Manhattan

godzilla

Roland Emmerich ama i temi catastrofici, c’è poco da sindacare al riguardo, ma anche con il mistero e le leggende va notevolmente a braccetto. Il regista tedesco divenne celebre in primis grazie a Stargate, procurandogli gli strali degli egittologi più intransigenti, ma il ritorno al primo amore si ebbe nel 1996 con Indipendence Day, un terribile attacco da parte degli alieni sconfitto grazie ad un virus informatico e al patriottismo americano, ma soprattutto, nel film viene mostrata l’Area 51 così come in molti immaginano che sia. Il successivo lavoro del 1998 lo vide per la prima volta alle prese con un remake, quel Godzilla nato dall’immaginazione degli autori della Toho, casa di produzione giapponese che produsse il più famoso film sul tema, Gojira o Godzilla, uscito nel 1954. Più che un remake Emmerich elaborò una nuova visione del mostro, entrambi erano sì dei rettili bipedi di grandi dimensioni che assalivano le città, ma gli aspetti comuni finiscono qui.

 

Quello giapponese era una specie dormiente che assorbite radiazioni nucleari diventa ancora più grande, forte e potente, quello “americano” è il risultato della mutazione di una iguana dell’atollo di Mururoa, e si presenta come una specie di T-Rex molto agile e veloce, il primo era in grado di sputare raggi distruttivi mentre il secondo demolisce Manhattan, metropolitana compresa, solo con la forza bruta. Ovviamente le tecniche impiegate erano totalmente diverse, Gojira era animato da un mimo, Haruo Nakajima, chiuso in una pesante tuta di gomma, mentre Godzilla è stato interamente realizzato con la computer grafica. La versione di Emmerich è stata comunque un grande successo, costato un botto, 130.000.000 di dollari, ne ha incassato ben 379.000.000, e tolta la spettacolarità dovuta alle dimensioni del “mostro” il regista ha fatto un ottimo lavoro in fase di ambientazione; frequentissimi gli scorci di New York, specie delle Twin Towers, una Manhattan grigia, piovosa, malinconica e impotente davanti alla furia di Godzilla, sembra più un tributo alla città che al mostro giapponese. Buona la recitazione dei protagonisti, Matthew Broderick e Jean Reno, no comment sulla protagonista, Maria Pitillo, carina ma francamente insopportabile. Ottimo il montaggio e degna di nota la colonna sonora, in cui spiccano Jamiroquai, Wallflowers, Green Day e Puff Daddy feat. Jimmy Page dei Led Zeppelin, che confezionarono per il film, in collaborazione con Tom Morello dei Rage Against the Machine, il brano Come with Me, rivisitazione della ben più famosa Kashmir degli inarrivabili Zeppelin; visto al cinema fu possente, superato in tale aspetto solo da Jurassic Park, ma con una buona smart TV ed un discreto impianto audio è come Tremors, perfetto se armati di pop corn e birra, imperdibile per gli appassionati di effetti speciali.

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