GN’R Lies – l’unplugged dei Guns

di Igor Carta

Tra Appetite e gli Illusions i Guns n’Roses rilasciarono GN’R Lies, un vero e proprio unplugged.

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Nel 1987 per i Guns n’ Roses accadde tutto in fretta. Firmato il contratto con la Geffen, la casa discografica si inventò un’etichetta fantasma, la Uzi Suicide, con cui rilasciò un EP “esplorativo” contenente quattro pezzi dal vivo eseguiti dalla band in giro per la West Coast. Tirato in 10.000 copie il disco andò esaurito in poche settimane, ed entro il giugno del 1987 ne venne prodotto un secondo con cui i Guns accompagnarono la loro tourneé in Inghilterra, antipasto dell’album, Appetite For Destruction, pubblicato poi il 31 luglio. Il successo dell’album fu tale, per vendite e per il vero e proprio culto per la band fece ben pensare alla Geffen di “inventarsi qualcosa” per consolidare tale momento d’oro. Purtroppo, complici il tour e soprattutto gli eccessi dei membri, leggasi l’eroina, la band viveva un momento in cui sembrava improponibile avviare i lavori per un nuovo album, finché venne trovata l’idea giusta. Le richieste per ottenere una copia del vecchio EP non erano ancora cessate, alcuni pezzi nuovi, che come si vedrà poco avevano a che spartire con quello che era stato il sound dei Guns fino ad allora, c’erano già, ed in appena cinque giorni di lavoro in studio il nuovo lavoro era già bell’é pronto.

 

GN’R Lies, questo il titolo, recava sul lato A del disco i quattro pezzi del vecchio EP, Reckless Life e Move to the City firmati da Axl Rose e Izzy Stradlìn già ai tempi degli Hollywood Rose, associati a due cover, Mama Kin degli Aerosmith e Nice Boys dei Rose Tattoo. Sul lato B vennero invece incisi quattro pezzi inediti e totalmente acustici. Patience è una piccola perla che traina l’intero album, costituisce un enorme contrasto con Used to Love Her, una canzone d’amore contro puro umorismo macabro, You’re Crazy è riproposta in veste melodica, al contrario della versione contenuta in Appetite for Destruction, ma la vera “bomba” è rappresentata da One In a Million, un pezzo carino, accattivante, ma che per via del testo attira sulla band ma soprattutto su Axl Rose infondate accusa di razzismo. Per alcuni Lies è un album a dir poco insulso, per altri irrinunciabile, specie per la Geffen, che trovò un ottimo e fruttuoso “ponte” verso il nuovo attesissimo album che uscirà solo nel settembre 1991. Infatti, uscito Lies, il peggio doveva ancora arrivare; ad un concerto a Los Angeles nel 1989, prima dell’esibizione, Axl annunciò lo scioglimento della band perché troppi dei suoi membri ballavano con Mr. Brownstone; l’ingresso in terapia funzionò per alcuni, ma non per il batterista Steven Adler, estromesso dalla band perché non più in grado di suonare, sarà solo il primo tassello a cedere.

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