Dovete farvi restituire somme di denaro di importo ricompreso tra € 1.100,00 ed € 50.000,00? Ecco, in linguaggio semplice, un tutorial che vi illustra il nuovo istituto della negoziazione assistita.
Se l’importo dovuto non è controverso nella sua esistenza, è determinato nel suo ammontare o facilmente determinabile ed il termine per il suo pagamento è scaduto, potrebbe interessarvi il nostro precedente tutorial sul decreto ingiuntivo.
La negoziazione assistita è stata introdotta dal Decreto Legge 2 settembre 2014, n. 132, convertito con legge il 10 novembre 2014, n. 162. Ecco come usarla in cinque passaggi.
Lo scopo di questo nuovo istituto si può cogliere nell’esigenza di risolvere stragiudizialmente le controversie, consentendo di ridurre l’arretrato dei procedimenti civili.
1. la controversia non può riguardare diritti indisponibili, ossia i diritti che non possono essere trasmessi dal titolare a un altro soggetto, quali il diritto alla libertà personale, il diritto di libera manifestazione del proprio pensiero etc., né essere in materia di lavoro;
2. come sempre, conferite mandato ad un bravo ed onesto avvocato;
3. l’avvocato deve provvedere ad inviare la richiesta di negoziazione alla controparte, che può accettare o rifiutare l’invito;
4. in caso di accettazione, con la convenzione di negoziazione le parti si impegnano a cooperare in buona fede per risolvere in via amichevola la controversia. Tutto l’iter procedimentale non può avere durata superiore a tre mesi. Nel caso di raggiungimento di un accordo, esso ha lo stesso valore di un provvedimento del giudice;
5. nell’ipotesi in cui l’invito sia rifiutato o l’accordo non abbia luogo – e in tale ultimo caso deve essere redatta una dichiarazione di mancato accordo certificata dagli avvocati – potrà essere radicata la causa ordinaria.
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