F117 – Ascesa e Caduta del mito Stealth

di Igor Carta

L’ F117 destò enorme impressione durante la Guerra del Golfo, ma il declino del bombardiere stealth iniziò durante la Guerra in Kosovo.

Il 17 gennaio 1991, esattamente alle 0:41 italiane iniziava sopra Baghdad la nuova era della guerra aerea. Contrariamente a tutte le previsioni fatte da giornalisti ed esperti del settore l’aviazione americana quella notte violò senza colpo ferire lo spazio aereo di Baghdad che, per le difese di cui era munito, era considerato alla stregua della Berlino dei primi anni della seconda guerra mondiale.

 

Secondo diverse fonti la capitale irachena era dotata di una difesa aerea attrezzatissima, si parlò di 3000 pezzi tra cannoni e mitragliatrici contraerei più una sessantina di batterie di missili terra aria, in virtù della presenza di industrie, depositi e centri di comunicazione vitali per la nazione stessa.

La tempistica dell’attacco venne ottimamente descritta dalla storica diretta live della CNN dall’ hotel Al-Rashid. I primi a raggiungere la capitale irachena furono i missili da crociera lanciati dai B-52H e dalle navi nel Golfo Persico. Alle 3 locali giunsero in diverse ondate i bombardieri stealth F117A Nighthawk decollati dalla base di Khamis Mushait, che si avvalsero della copertura degli EF 111 Raven.

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Durante l’intera operazione i nuovi bombardieri invisibili effettuarono 1300 sortite e centrarono 1600 obiettivi in complessive 6900 ore di volo; il Nighthawk fu solo una ma la più eclatante delle armi che le forze statunitensi schierarono durante l’operazione “Desert Storm”, in cui vennero impiegati su larga scala i caccia carri A10 Thunderbolt, gli elicotteri Apache ed i carri armati Abrams che ancora costituiscono il nerbo delle forze corazzate americane. Gli stealth F117 avevano invece già debuttato in combattimento durante la crisi di Panama del 1989, nata dalle intemperanze del leader Manuel Noriega.

Lo stealth fu il risultato di una lunga gestazione cominciata già negli anni ’50; alla metà degli anni ’70 nacquero i prototipi “Have Blue” prodotti dalla Lockeed e testati in gran segreto nel Nevada, presso l’ormai famosa base di Nellis. I primi esperimenti per la riduzione della traccia radar di un velivolo iniziarono negli anni ’50, ed il primo problema per i tecnici fu di conciliare tali esigenze con quella che è l’aerodinamica di un velivolo, che di conseguenza ne garantisce anche la guidabilità. Particolare cura fu inoltre dedicata alla scelta dei materiali e dei motori. Il risultato fu un velivolo dalla forma inedita, multi sfaccettato, senza carichi esterni né cannone interno e con livrea assorbente nero opaco. Solo nel 1988, in seguito ad una fuga di notizie il Governo USA autorizzò il rilascio di una fotografia del velivolo che, ritoccata ad hoc, fece comunque enorme impressione.

L’invincibilità dell’F117 subì un brutto colpo durante la guerra in Kosovo, che ne segnò la carriera in modo irreversibile; il 27 marzo 1999 l’esercito serbo annunciò gaudente al mondo l’avvenuto abbattimento di un Nighthawk allegando numerose fotografie e filmati del relitto. Il pilota venne tratto in salvo da una missione SAR, ma subito montarono gli interrogativi sull’ accaduto; come poterono i serbi riuscire dove nemmeno la temibile difesa aerea di Baghdad aveva miseramente fallito? Si parlò di una fortunosa coincidenza, di spie appostate presso la base di Aviano da cui il velivolo era decollato, ma la spiegazione la diede il comandante della batteria autore dell’abbattimento, il colonnello Zoltàn Dani. Stando al suo racconto, in tutte le incursioni precedenti i Nighthawk si introdussero nello spazio aereo serbo tramite gli stessi percorsi e nei medesimi orari, si trattò quindi di un agguato ben studiato e attuato con un missile sovietico SA-3 guidato da un radar operante con frequenze insolitamente lunghe. Le comunicazioni avvenivano solo via cavo per evitare intercettazioni e la posizione delle batterie antiaeree veniva cambiata di continuo per evitarne l’individuazione. Qualcuno parlò anche di una spia fin dentro la NATO, ma la questione non ebbe poi seguito. Nessuna sorpresa poi se, come suggerito da alcuni esperti, l’aereo sia stato individuato in fase di sgancio, quando l’apertura della stiva lo rese certamente più visibile all’occhio del radar. I resti del velivolo vennero minuziosamente studiati da tecnici serbi, cinesi e russi per poi finire esposti in un museo a Belgrado. La carriera del Nighthawk potrebbe essere finita quel giorno sui Balcani, visto anche il debutto in Kosovo del nuovo bombardiere B2 Spirit dalle prestazioni ancora più elevate, basti pensare alla possibilità di carico assai più ampia, 2260 kg contro 22680, e la capacità di operare direttamente dagli USA in qualsiasi punto del globo con un solo rifornimento in volo.

B2 Spirit scortato da due F117
B2 Spirit scortato da due F117

L’esperienza accumulata dall’impiego degli stealth F117 fu sfruttata per gli aerei militari di nuova generazione, non solo americani come l’ F22 e l’F 35, ma anche dai russi e dai cinesi. Ha infatti debuttato nel 2011 il primo aereo stealth dell’aviazione della Repubblica Popolare, destinato ad entrare in servizio tra il 2017 ed il 2020. Per concepire il caccia J20 i tecnici cinesi si avvalsero sia delle conoscenze trasmesse dai serbi, e addirittura acquistando, a prezzi salatissimi, rottami del Nighthawk abbattuto da contadini serbi che li raccolsero come souvenir.

In virtù di questi fatti, oltre che da ristrettezze di bilancio, venne chiuso il programma Comanche, il primo elicottero dotato di caratteristiche stealth, per volontà dell’amministrazione americana nel 2004. L’ultimo volo dell’F 117 Nighthawk avvenne l’11 marzo 2008 con una formale cerimonia di commiato, dopo il quale tutti gli esemplari vennero stoccati in un deposito a Davis Mountain, anche se recentemente, si è parlato di alcuni esemplari ancora in attività fotografati lo scorso ottobre presso la base di Tonopah nel Nevada.

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